Come scegliere un computer per la didattica a distanza

Acer laptop
(Immagine:: Acer)

Essere studenti nel 2020 non è semplice. Come i telelavoratori e gli impiegati in Smart Working, gli studenti sono chiamati ad una maggiore flessibilità rispetto al passato. Oltre a seguire le lezioni di persona dentro la classica aula scolastica devono anche essere capaci di studiare a tempo pieno nella loro abitazione, oppure presso quella di un amico o familiare. Se invece state cercando un computer per lo smart working, potete leggere la nostra guida: come scegliere un computer per lavorare da casa

Per farlo, hanno bisogno di uno strumento che garantisca loro un certo margine di flessibilità in termini di spostamenti e di attività da svolgere, pertanto dovrebbe essere scelto con criterio tra le centinaia di possibilità che il mercato dei PC portatili mette a disposizione.

I notebook che è possibile acquistare nel 2020 dispongono di schermi che vanno da 7 a 17 pollici, ma è evidente che gli ultraportatili sotto gli 11” sono effettivamente troppo minuscoli per essere realmente sfruttabili.

Al contrario i modelli di maggiori dimensioni risultano più ingombranti e delicati durante gli spostamenti, perciò riteniamo che le misure ideali per un uso prettamente scolastico vadano da 13" a 15", preferendo i più piccoli se si è maggiormente orientati alla mobilità, oppure i più grandi se gli spostamenti sono limitati.

Per chi se lo può permettere, anche un dispositivo da 11” aggiuntivo potrebbe rivelarsi utile, magari da affiancare ad un modello più grande (15” o a questo punto anche 17”) da lasciare permanentemente a casa.

In ogni caso, se si desidera utilizzare un solo dispositivo, il nostro consiglio è di optare per un formato da 13” o 14” pollici dotato di una buona connettività da collegare a monitor, mouse e tastiera esterni una volta rientrati nella propria abitazione.

In questi ultimi anni è aumentata anche la disponibilità di modelli 2-in-1, ma la flessibilità extra tende a far salire i costi a scapito delle capacità hardware, pertanto questa strada dovrebbe essere intrapresa solo se si ha un budget più sostanzioso o se non si hanno grosse esigenze in termini di prestazioni e ci si può accontentare di componenti meno potenti.

I 2-in-1 sono comunque piuttosto apprezzati dagli studenti più maturi che prendono molti appunti con il pennino e possono risparmiare tempo perché non devono poi ribattere a PC ciò che hanno scritto a mano.

Dato che l’autonomia è probabilmente il secondo fattore per ordine di importanza, la cosa migliore è acquistare un modello dotato di hardware recente e di fascia medio bassa, sufficientemente veloce per lavorare in maniera agile ma che non esaurisca troppo rapidamente la capacità della batteria.

Ovviamente, se si è già nell’ambito della programmazione oppure si eseguono spesso montaggi video o modellazione 3D, potrebbe essere necessario scegliere qualcosa più veloce di un Intel Core i3 mobile o di un AMD Ryzen 3 mobile, ma a quel punto si dovrà valutare quanto sia realmente vitale l’autonomia.

Esistono anche serie low voltage e ultra low voltage delle tradizionali CPU mobile, ma sono limitate in termini di potenza e tendono a far salire i prezzi, due caratteristiche che non le rendono particolarmente amate, se non sui costosi modelli aziendali ultra sottili.

Acer Swift 5 2020

(Image credit: Acer)

Se si ha la possibilità di utilizzare il portatile sempre connesso ad una presa, è possibile orientarsi anche su processori più potenti, dal consumo più elevato. Da parte nostra comunque consigliamo di evitare le CPU eccessivamente energivore perché quasi mai offrono una buona autonomia. In generale il numero dei Core e le frequenze elevate contribuiscono a alzare i consumi, pertanto è meglio limitare le proprie pretese al momento dell’acquisto.

Oltre a questo, i robusti dissipatori necessari per il raffreddamento e le batterie maggiorate tendono a pesare fin troppo e la scelta potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio in termini di portabilità.

La presenza di un chip video dedicato potrebbe fare la differenza se si decide di utilizzare il portatile anche per scopi ludici, ma farà aumentare il calore prodotto e il consumo di batteria. Se non vi interessa avere un dettaglio elevatissimo nei giochi, una GPU dedicata di fascia medio bassa farà il suo lavoro egregiamente, coadiuvata da quella integrata per evitare di far salire troppo i consumi.

I portatili più in voga al momento montano SSD m.2 da 256 e 512 GB, ma potreste trovare ancora qualche modello dotato di disco meccanico. Sebbene questa tecnologia sia oggi abbastanza affidabile, la scelta migliore è quella di caricare almeno il sistema operativo da un drive a stato solido.

Acer Swift 5 2020

(Image credit: Acer)

Dato che l'installazione standard di Windows 10 richiede circa 100 GB, l’utilizzo di un drive da almeno 256 GB permette lasciare 150 GB di spazio libero per programmi e file personali. Non sono moltissimi, ma è sempre possibile utilizzare un disco esterno oppure il cloud per salvare i propri file. Meglio scegliere un drive più grande se avete intenzione di installare molti programmi e giochi.

Visto che i portatili si usano anche e soprattutto fuori casa, essi sono maggiormente soggetti a furti, danni e rotture, pertanto non è una scelta saggia conservare tutti i propri dati sul loro drive. Salvare i dati altrove potrebbe rivelarsi quindi la cosa migliore. Nei modelli da 15 pollici spesso è possibile installare un secondo drive, come un SSD o HDD SATA, utile per aumentare lo spazio a disposizione senza sostituire il drive principale, mentre per i modelli più compatti raramente dispongono di un connettore extra per l’aggiunta di un secondo drive.

Quando si sta davanti al proprio portatile per molte ore, uno schermo luminoso e ben dettagliato è fondamentale, in particolar modo quando si è costretti a lavorare in condizioni di luce diverse, dalle stanze buie alle aule hi-tech con forte illuminazione. In questo senso è ideale puntare almeno su un pannello luminoso con risoluzione full HD, anche se nei modelli dalla diagonale inferiore a 13” una risoluzione leggermente inferiore potrebbe rivelarsi una buona scelta per un giusto compromesso in termini di leggibilità.

La RAM che si utilizza nei notebook da diversi anni è sempre di tipo So-Dimm DDR4 e non c'è molto spazio per la scelta, se non riguardo alla capacità. Per un utilizzo standard 8 GB sono sufficienti, mentre 16 GB servono solo se si utilizzano software pesanti o si tengono molti programmi aperti contemporaneamente. 

Tipicamente sono presenti uno o due slot, pertanto le configurazioni possibili variano da 1 x 4 GB a 2 x 16 GB. I modelli standard ne mettono quasi sempre a disposizione 8, divisi in due moduli da 4 (a volte c'è un solo slot occupato e un altro disponibile). Dato che gli slot nella maggior parte dei casi sono sempre occupati già dal momento dell’acquisto è bene orientarsi direttamente sul quantitativo che interessa maggiormente per evitare di dover lasciare i moduli originali in un cassetto in caso di aggiornamenti.

Acer Swift 5 2020

(Image credit: Acer)

Una cosa da non sottovalutare con l’acquisto di un dispositivo mobile, è il numero di porte di espansione: meglio averne tante e possibilmente delle tipologie più diffuse. Ci vogliono almeno un paio di porte USB-A per collegare un mouse o un pendrive (o un scanner, una stampante). E sarebbe consigliabile una porta USB-C con protocollo Thunderbolt, che oggi raramente è utile ma offre la massima velocità ed è opportuno averla. 

Oltre a queste, non dovrebbe mai mancare una porta HDMi che rende la connessione a monitor esterni e televisori semplice e immediata. Infine, immancabile la presa jack da 3,5 mm per collegare le cuffie. I modelli moderni hanno una sola presa dove si possono collegare gli auricolari con microfono integrato, mentre i portatili più vecchi avevano due jack separati per audio e microfono.

Perché non un Chromebook?

Quando si prende in considerazione l'idea di un nuovo computer, molti tendono a pensare che le uniche alternative siano Windows e macOS. E se si cerca un computer per studenti che non costi molto, in genere in Mac vengono esclusi a priori per via del loro prezzo.

Ma ci sono anche i Chromebook, che sono davvero una scelta eccellente per la scuola. A maggior ragione nel 2020, visto che moltissime scuole italiane hanno scelto Google Classroom come piattaforma per la didattica digitale. 

Entrambi sono prodotti Google, e in quanto tali sono perfettamente integrati tra loro. Ma non si tratta solo di questo: spesso e volentieri i Chromebook offrono un eccellente rapporto qualità/prezzo, e permettono di spendere meno che con Windows e avere un ottimo computer, oppure spendere cifre simili a avere in cambio un computer anche migliore. Un valido esempio è l'Acer Chromebook 514: costa meno di 500 euro e che offre davvero tutto quello di cui uno studente moderno potrebbe avere bisogno. 

Abbiamo un articolo dedicato per comprendere che cos'è un Chromebook, ma in questa sede ci preme affermare che sono computer ideali per gli studenti di ogni età, dalle elementari all'università. Anzi, per i più piccoli offrono il non trascurabile vantaggio di essere più resistenti a livello software. Difficilmente il vostro piccolo potrà fare qualcosa che non deve e mettere in crisi le prestazioni del Chromebook; un'eventualità che, purtroppo, con Windows si può verificare.