iPhone 15, Apple potrebbe "rovinare" la porta USB-C

iPhone 15 USB-C
(Immagine:: Future / Philip Berne)

Come ormai noto dalle varie indiscrezioni che si sono susseguite nell'ultimo periodo, il prossimo iPhone 15 abbandonerà probabilmente la porta proprietaria Lightning di Apple, per sostituirla con la più universale e performante USB-C. Ciò tuttavia non vuol dire che Apple non possa nuovamente limitarne le potenzialità, replicando le caratteristiche del suo tipico ecosistema chiuso.

Le porte Lightning sono state presenti sui melafonini a partire da iPhone 5, soppiantando la vecchia porta dock proprietaria con connettore a 30 pin. All'epoca fu una novità molto gradita, nonostante le evidenti difficoltà per chi possedeva accessori della precedente generazione. Il nuovo connettore era più comodo e più resistente, e per di più non c'era un verso giusto in cui inserirlo. La velocità di trasferimento dati tuttavia non era molto alta rispetto allo standard USB 2.0, che era quello di riferimento all'epoca. 

iPhone 15 USB-C

(Image credit: Future / Philip Berne)

La porta Lightning si limita infatti solo a quello, dando la possibilità, come avviene per i connettori USB-C, di collegare il connettore alla porta indipendentemente dal suo orientamento. In poche parole, è molto comodo.

Col senno di poi, sembra che avessero ragione quelli che, non senza una buona dose di cinismo, accusavano Apple di voler vessare i propri clienti, forzandoli a usare un nuovo standard e quindi comprare nuovi accessori. Forse qualcosa di vero c'è, ma è vero anche che il connettore Lightning è stato un miglioramento

Il circuito integrato che si nasconde dentro il cavo Lightning

Sia i cavi che gli accessori di Apple, incluso ovviamente il cavo Lightning, integrano all'interno un piccolo microcontroller il quale consente agli iPhone o gli iPad di verificare che l'accessorio sia certificato dall'azienda. Lo scopo di ciò è prevenire che possano essere venduti accessori difettosi o malfunzionanti, che possono danneggiare i dispositivi. L'effetto collaterale (probabilmente voluto) e che non si possono usare accessori compatibili ed economici, perché per avere la certificazione il produttore deve spendere di più. 

Ma è qualcosa di veramente necessario? L'ecosistema Android, così come quello Windows, non prevedono nulla del genere, ma nonostante ciò, pur acquistando qualsiasi tipologia di cavi e accessori USB per uno smartphone Android o per un portatile, è improbabile che si possa danneggiare il proprio dispositivo.

Questo è il punto centrale: Apple dice che con accessori non originali si corrono rischi, e secondo l'azienda è un rischio molto serio. L'esperienza di tutti noi, invece, suggerisce che sia un rischio del tutto accettabile. E comunque è sicuramente meglio che sia il consumatore a decidere se vuole rischiare oppure no, senza che un'azienda forzi un approccio paternalista (potenzialmente falso).   

Alcuni accessori funzioneranno naturalmente meglio di altri, addirittura anche meglio di quelli realizzati dagli stessi produttori dello smartphone o notebook in possesso. Questo ci spinge a chiederci quindi se è veramente necessario bloccare un iPhone, un iPad o un Mac nel caso venga collegato un accessorio considerato "di qualità inferiore".

Ogni circuito integrato deve essere autorizzato da Apple. Attualmente è possibile trovare dispositivi Lightning privi di certificazione, ma se si acquista qualcosa con il logo ufficiale Apple, è segno che il produttore avrà pagato l'azienda di Cupertino per la realizzazione, con un impatto diretto sul prezzo finale.

In cosa quindi la porta Lightning avrebbe fatto la differenza? Nonostante l'ottimo design, questa non è in realtà mai stata tecnicamente superiore all'USB 2.0, uno standard risalente a più di 10 anni fa! 

Con il debutto del connettore USB-C inoltre, è stato possibile superare i limiti della porta micro-USB, che rendeva necessario orientare il connettore per l'inserimento. A beneficiarne è stato anche Thunderbolt 4, la tecnologia di trasferimento realizzata tramite una collaborazione tra Apple e Intel, che rappresenta un enorme step in avanti rispetto Lightning.

Questo è il motivo per cui il miglior iPad di Apple, l'iPad Pro, utilizza Thunderbolt 4 per la sua porta USB-C. L'iPad Pro non dispone tuttavia di tutte le funzionalità di Thunderbolt 4, ma può fare comunque molto di più di uno smartphone medio, essendo in grado di trasferire dati a 40 GB/s. Se messo a confronto con la porta Lightning dell'iPhone 14 Pro, in grado di raggiungere soltanto i 480 Mb/s, iPad Pro trasferisce a una velocità fino a 80 maggiore!

iPhone 14 Pro e Samsung Galaxy S22 Ultra

(Image credit: Future / Philip Berne)

L'attuale generazione di iPhone non è in grado di gestire un monitor esterno, a differenza degli smartphone (e degli iPad) dotati di USB-C. Il Galaxy S23 Ultra può essere collegato a uno schermo con risoluzione 4K e frequenza di aggiornamento di 60 Hz, mentre l'iPad Pro, che utilizza Thunderbolt 4, può persino connettersi al display XDR Pro 6K di Apple, sfruttando la massima risoluzione.

Persino iPad 10.9 (2022), il meno costoso di tutti, può essere collegato a uno schermo secondario, supportando una risoluzione 4K fino a 30Hz. Ciò non vuol dire però che una caratteristica simile sarà sicuramente presente sui prossimi iPhone 15.

Apple potrebbe rovinare l'USB-C con il suo circuito integrato

Stando alle indiscrezioni più recenti, sembra che Apple voglia continuare a inserire il suo microcontroller anche all'interno dei connettori USB-C, che saranno utilizzati su iPhone 15.

Finora non abbiamo sentito parlare di possibili limitazioni alle caratteristiche dell'USB-C, ma ci domandiamo ancora una volta perché Apple dovrebbe costringere i produttori di accessori a includere un circuito integrato se non per controllare i produttori stessi, quando potrebbe semplicemente far inserire un logo "Compatibile con iPhone".

Cavo Lightning Apple

(Image credit: Apple)

L'aggiunta di un controller hardware ai cavi e agli accessori USB-C è un modo per controllare le funzionalità di tali dispositivi. Ci piacerebbe pensare che Apple voglia farlo per motivi di sicurezza, ma la realtà dice che i metodi per violare un iPhone si trovano sempre.

Apple renderà possibile l'utilizzo di unità di archiviazione esterne tramite USB-C? Esistono accessori Lightning in grado di leggere e interagire con i dispositivi di archiviazione, ma il file system di Apple non è affatto aperto e flessibile come quello di Android.

È quindi probabile che, come per la porta Lightning, Apple limiti in modo significativo   l'USB-C sul prossimo iPhone. Saremmo sorpresi di vedere molto di più oltre il supporto base per gli accessori e dubitiamo che il modello standard di iPhone 15 sarà in grado di collegarsi a un monitor esterno, anche se ci aspettiamo ben altro nei modelli Pro e iPhone 15 Ultra.

Cosa dovrebbe fare Apple con iPhone 15

Nonostante le aspettative in merito siano basse, vorremo che Apple aggiungesse il supporto ai monitor esterni con l'USB-C dei prossimi iPhone 15 e iPhone 15 Pro, oltre a rendere possibile l'utilizzo di periferiche, come mouse e tastiere, in modo che si possa giocare con il telefono su uno schermo più grande o poterlo utilizzare in una postazione fissa, quasi come un mini computer.

iPhone 15 Pro deve ovviamente consentire una velocità di trasferimento dei dati molto più elevata, preferibilmente fino a 40 Gb/s, come su iPad Pro, così che questa sia all'altezza dei file di grosse dimensioni da trasferire sul Mac, come i RAW: la porta Lightning impiega circa due minuti per trasferire 100 foto, una porta Thunderbolt 4 potrebbe fare lo stesso in tre secondi.

iPad Pro 12.9 2021

iPad Pro 12.9 (Image credit: TechRadar)

Anche se potrebbe sembrare troppo, vorremmo anche una ricarica più veloce: lo standard Thunderbolt 4 può gestire fino a 100 W di potenza, sufficiente per combinare l'alimentazione e il segnale video in un unico cavo.

Attualmente, persino iPad Pro con Thunderbolt 4 non può andare oltre i 30W di ricarica, che è comunque meglio di un iPhone. Ci piacerebbe che Apple riuscisse almeno a eguagliare le prestazioni dei Samsung, che offrono invece una potenza di 45W tramite USB-C.

Ultimo ma non meno importante, vorremmo vedere Apple ragionare sulle decisioni che eventualmente prenderà con l'introduzione del connettore USB-C: renderà l'iPhone più conveniente e accessibile a tutti? Renderà gli accessori più facili da trovare e più compatibili da usare? La "C" di USB-C di Apple non può essere sinonimo di "controllo".

Valerio Porcu

Valerio Porcu è Redattore Capo e Project Manager di Techradar Italia. È da sempre ossessionato dai gadget e dagli oggetti tecnologici che cambiano la nostra vita quotidiana, e dai primi anni 2000 ha deciso di raccontarla. Oggi è un giornalista con anni di esperienza nel settore tecnologico, e ha ancora la voglia di trovare le chiavi di lettura giuste, per capire davvero in che modo la tecnologia può rendere migliore la nostra vita quotidiana.