TV OLED, cosa vuole dire, come funziona, burn-in, tutte le spiegazioni

TV OLED
Image Credit: Panasonic

Che cos'è uno schermo OLED? Indica un tipo di schermo diverso rispetto a quelli più diffusi, cioè gli LCD. Oggi gli OLED sono relativamente comuni e li troviamo in molti dei migliori televisori; anzi ce ne sono così tanti da scegliere che abbiamo creato una guida ai migliori TV OLED.

E naturalmente ci sono gli smartphone. Sono OLED (o AMOLED in alcuni casi) gli schermi degli smartphone Samsung Galaxy S23 e Galaxy S23 Ultra, iPhone 14, iPhone 14 Pro e molti altri. E alla lista si è aggiunta anche la nuova Nintendo Switch OLED.

Ma come funziona esattamente la tecnologia OLED, e perché dovrebbe interessarvi?

Sapere cosa significa OLED TV è indispensabile se state cercando un nuovo televisore, perché questa è la tecnologia di riferimento al giorno d'oggi. Ma bisogna capire cosa si sta comprando, e soprattutto fare più chiarezza possibile tra le molte altre sigle, come QLED e mini LED.

OLED è l’acronimo di Organic Light Emitting Diode e descrive una tipologia di pannello impiegata per i televisori, esattamente come gli schermi LCD-LED, al plasma o CRT.  Ad oggi uno schermo, qualsiasi schermo, può essere di una categoria, tra OLED ed LCD. Tutte le altre sigle che potete trovare, infatti, come QLED o mini LED, sono varianti dello schermo LCD. Gli OLED, invece, sono una cosa a sé stante. 

Anzi, per molti oggi uno schermo OLED rappresenta la migliore tecnologia possibile, quando si tratta di riprodurre immagini della massima qualità. Questo perché la profondità del nero è perfetta, e quindi abbiamo un nero veramente nero. Questo di conseguenza porta ad un altissimo valore di contrasto. Questi due parametri, da soli, influenzano tantissimo la qualità finale. 

Il fatto che esistano anche televisori di altro tipo dipende soprattutto dal prezzo: i televisori OLED infatti sono leggermente più cari degli altri, ma il divario è sempre più piccolo. Se si guarda per esempio ai migliori tv 55 pollici, tra OLED ed LCD non c'è poi tutta questa differenza in termini di prezzo.

OLED: domande e risposte

  • Cos'è meglio tra OLED e LED? Sono due tecnologie molto diverse. OLED è migliore per alcuni aspetti, come la resa del contrasto, la precisione cromatica, e l'intensità dei neri, anche se la bassa luminosità potrebbe raggirarvi.
  • Cos'è meglio tra OLED e 4K? Non è un confronto proprio corretto, e comunque tutti gli OLED sono almeno 4K, quindi non ci sono scelte da fare. Chi prende un televisore oggi dovrebbe sempre prendere un 4K, tranne che per i tagli più piccoli. 
  • OLED è la scelta migliore per la mia vista? I pannelli OLED emettono circa la metà del quantitativo di luce blu emessa dai pannelli LCD, il che dovrebbe ridurre il rischio di lesioni oculari e aiutarvi a conciliare il sonno. Gli stessi benefici si dovrebbero riscontrare anche con gli smartphone che montano schermi OLED.
  • Perché gli schermi OLED sono così costosi? La produzione dei pannelli OLED è un procedimento complicato e costoso, e molti modelli subiscono danni durante il processo di produzione.
  • TV OLED, quanto durano? Un televisore OLED è affidabile, e dovrebbe essere in grado di funzionare per parecchi anni. Nel 2016, The Korea Times ha riferito che i TV OLED di LG hanno una durabilità di più di 100.000 ore (corrispondenti a 11 anni di utilizzo costante).
  • Con un TV OLED dovrei preoccuparmi dell'effetto burn-in? Probabilmente non c'è motivo di preoccuparsi. La comparsa di immagini fantasma non è un problema così diffuso.

Che cos'è OLED e cosa cambia?

OLED è l’acronimo di Organic Light-Emitting Diode. Organico significa a base di carbonio, e nello specifico indica la struttura e il materiale di cui sono fatti questi speciali LED. 

L'altra parte dell'acronimo è invece LED ed esiste da molti decenni ormai. Si tratta di diodi (pensateli come l'equivalente di una valvola ma per la corrente elettrica) che si illuminano. 

Che cos'ha di speciale un OLED? Che un OLED "si illumina da solo". Ogni singolo pixel si accende del colore adeguato e si crea l'immagine a schermo. Quando un punto è nero, il pixel è semplicemente spento. 

In un pannello OLED, dunque, in un certo senso c'è una microscopica lampadina per ogni pixel. Ciò significa che in un televisore 4K ci sono 8294400 singoli pixel, ognuno dei quali può accendersi, spegnersi, cambiare colore e intensità indipendentemente dagli altri. 

Nei televisori LCD invece c'è un sistema di illuminazione dietro, fatto con dei LED (piuttosto sofisticati). E davanti c'è un pannello a cristalli liquidi che genera i singoli punti di colore. Quando è visualizzato del nero la "lampada" posteriore è ancora accesa e il nero non è perfetto. 

Si può capire che uno schermo OLED può fare cose che per un LED sono impossibili, come per esempio visualizzare un singolo pixel bianco su uno sfondo nero. La retroilluminazione LED, anche la più avanzata, non può creare quel tipo di risultato.  

OLED TV

Image Credit: LG Display

In teoria esiste anche un sistema di retroilluminazione di vecchia generazione, ma di fatto tutti i televisori LCD in commercio hanno un sistema di retroilluminazione a LED (e da quest'anno alcuni ce l'hanno a mini LED). Oggi i sistemi di retroilluminazione possono essere edge (lampade LED lungo i bordi del televisore), Full Array (moltissimi LED su tutto il panello), o mini LED (come il Full Array ma con LED più piccoli e più numerosi).

I sistemi con retroilluminazione, almeno i miglior, hanno una cosa chiamata local dimming. Permette di spegnere selettivamente certe zone del pannello, nel tentativo di ottenere un migliore contrasto.

Non è come "spegnere il pixel", cioè quanto accade in un OLED, ma è sicuramente una soluzione valida - che può diventare eccellente con i giusti accorgimenti. Il problema principale sono gli aloni: se un LED è spento, ce ne sarà un altro acceso lì vicino, e la luce arriva dove non dovrebbe. Inoltre se anche un singolo LED è acceso, non c'è modo di impedire che un po' di luce sfugga andando a "sporcare" un'altra parte dell'immagine. 

Immaginate un titolo bianco su un sfondo nero: la maggior parte dei LED saranno spenti ma quelli accessi per creare il titolo bianco produrranno delle "fughe di luce" tutto intorno. Con gli OLED, semplicemente, non succede. 

Questo è un vantaggio molto chiaro ma non è poi così determinante nei televisori LED di fascia alta, e in particolare nei QLED e i mini LED. Aumentando il numero di LED retrostanti e applicando raffinate soluzioni per il controllo della loro accensione e intensità - local dimming - si possono ottenere risultati davvero notevoli. Così notevoli che a a volte può risultare difficile distinguere un OLED da un QLED di fascia alta. 

TV Hisense

TV Hisense (Image credit: Hisense)

Quali sono i vantaggi di un televisore OLED?

Sugli schermi OLED le immagini hanno dei neri incredibilmente profondi che, combinati con la luminosità dei bianchi, producono fotogrammi davvero vividi, dal contrasto altissimo.

LG, Sony, Philips e Panasonic sono le aziende produttrici di televisori OLED più importanti a livello globale e usano il termine ‘contrasto infinito’ per descrivere il modo in cui i pixel che si auto-illuminano o si spengono completamente per riprodurre i neri, dando come risultato un colore nero ‘assoluto’ al posto del nero ‘relativo’. Questo definisce quanto profondo può risultare il nero di un pixel spento accanto al pixel più luminoso sullo schermo.

Aziende come LG, Sony o Philips hanno investito e investono miliardi per sviluppare la tecnologia OLED. Ora, grazie a tali investimenti, è più facile permettersi uno schermo OLED, anche se i prezzi rimangono molto più alti rispetto ad altre tecnologie rivali.

I vantaggi della tecnologia OLED vanno ben oltre la mera qualità dell’immagine statica, spingendosi fino ai tempi di reazione e alla fluidità del display stesso. Questo significa che i videogiocatori e gli appassionati dell’home theater non potranno che innamorarsi dei televisori OLED.

Pannello OLED

I pannelli OLED hanno neri più profondi e un contrasto incredibile (Image Credit: LG Display) (Image credit: LG Display)

I pannelli OLED hanno un tempo di risposta inferiore a 1,001 ms, circa 1.000 volte più veloce rispetto ai LED dei pannelli LCD e naturalmente superiore anche alla tecnologia dei televisori al plasma, ormai fuori produzione.

Dato che la fonte di illuminazione impiegata per i pannelli OLED ha dimensioni così ridotte, lo spessore dei pannelli è a sua volta inferiore. Questo significa che i televisori OLED hanno neri profondi, bianchi brillanti, una migliore fedeltà dei colori e un tempo di risposta fluido e reattivo, tutto in un formato spesso solo pochi millimetri e molto più leggero dei televisori standard.

TV LG

Image Credit: LG Display

TV OLED, quanto costa?

I televisori OLED stanno diventando sempre meno costosi, ma sono ben lontani dal poter essere definiti economici. I prezzi degli LG si aggirano attorno ai 1.700 euro, e Panasonic è un marchio ancora più costoso. Si può spendere un po’ meno orientandosi sui modelli dell’anno precedente. 

Ma in genere è difficile scendere sotto i mille euro per un 55 pollici. Stiamo parlando di circa il doppio rispetto al prezzo medio, e almeno 300 euro in più rispetto a un buon televisore LCD. Chiaramente non saranno molti i consumatori che scelgono un OLED. 

Dovrei preoccuparmi dell'effetto burn-in con un TV OLED?

Il burn-in (o persistenza dell'immagine) è un problema che potrebbe verificarsi sui televisori OLED: è un effetto che consiste nella comparsa e persistenza di un'immagine fantasma dopo che un oggetto statico (come un logo, un'icona o una linea) viene visualizzato sullo schermo troppo a lungo. Questo lascia un segno permanente sul pannello, sicuramente non l'ideale per un TV domestico.

Non si tratta di qualcosa che dovrebbe allarmarvi, generalmente succede solo quando un'immagine statica viene visualizzata a ripetizione o in sequenza sul pannello (potrebbe succedere per esempio quando un TV OLED viene usato in un negozio per scopi commerciali). In ogni caso, acquistando un televisore OLED dovreste beneficiare di qualche anno di garanzia.

Recentemente un dirigente Philips ci ha detto che "dal 2017 non è mai tornato indietro un OLED con il problema del burn-in". Un ulteriore conferma del fatto che il problema esiste più che altro nei discorsi online, ma in realtà è in buona parte un'esagerazione. 

Dal 2021, poi, LG e altri hanno introdotto la funzione Screen Shift (questo il nome di LG, altri la chiamano diversamente ma fa la stessa cosa) che "sposta impercettibilmente l'immagine a intervalli regolari per preservare la qualità", mentre la funzione Logo Luminance Adjustment "rileva i loghi statici riprodotti sullo schermo e abbassa automaticamente la luminosità per diminuire il rischio che rimanga un'immagine fantasma" (via LG.com).

Se avete in programma di lasciare il televisore acceso tutto il giorno, magari per intrattenere dei bambini che guardano e riguardano lo stesso programma televisivo a ripetizione, un OLED potrebbe non essere la scelta giusta per voi.

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