TV HDR: che cos'è e cosa significa High Dynamic Range?
TV HDR: contrasto elevato, colori vivaci e immagini più luminose
Quindi cos'è la tecnologia TV HDR? O per essere più precisi, cosa significa avere un televisore dotato di supporto HDR, e perché potrebbe essere qualcosa di interessante? HDR o High Dynamic Range (gamma dinamica elevata), è un termine spesso usato senza molte spiegazioni. Si sa che è qualcosa di buono da avere sul TV, anche se non si è certi di conoscere esattamente a cosa ci si riferisca, un po' come l'equivalente di "organico" nel mondo AV.
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Nei televisori HDR, i bianchi sono più luminosi, i neri più scuri e i pannelli a 10, o addirittura a 12 bit, sono finalmente in grado di visualizzare quel miliardo di colori che avreste sempre desiderato vedere. Per dinamica si intende la "distanza che c’è tra il punto minore e maggiore di un segnale", e ciò fa una grande differenza nella qualità percepita attraverso i nostri organi "analogici", siano occhi o orecchie.
Ciò accade anche per un segnale luminoso, come nel caso della luce emessa dai pixel del televisore. Nell’HDR anche lo spazio colore viene aumentato. Senza entrare troppo nel dettaglio, si può dire che il numero di colori visualizzabili su un display "standard" è sicuramente molto alto, ma non si avvicina al numero di colori che l’occhio umano può visualizzare.
L'HDR fa due grossi passi in avanti, partendo dalla qualità di colore "standard" verso quella più elevata percepibile dall'occhio umano. La sigla 4K indica la quantità di pixel, utile per aumentare la definizione ma è HDR quella che indica la qualità intrinseca di ciò che i pixel andranno a mostrare.
- Cosa cambia con i TV HDR?
- Cosa cambia tra 4K e HDR?
- Come posso utilizzare un TV HDR?
- Come faccio a sapere se il mio tv è HDR?
- I diversi standard di TV HDR
- HDR per smartphone
- Il verdetto sul TV HDR
- HDR sui TV economici, come funziona?
Cosa cambia con i TV HDR?
I miglioramenti visibili in un video che fa utilizzo di tecnologia HDR sono numerosi. Mentre su uno schermo standard tutto al di sotto di una certa luminosità ha la stessa tonalità di nero, la gamma di display di un TV HDR va oltre, permettendo allo spettatore di notare la differenza tra qualcosa di veramente scuro e qualcosa che è semplicemente nero. Guardando un film horror si è in grado di capire immediatamente la differenza.
Come esempio, potete immaginare, durante la ripresa di una scena notturna, un falò con sottili dettagli nella fiamma, che non apparirà semplicemente sbiancata. E si potrà anche notare un certo dettaglio in oggetti a malapena illuminati in un ambiente cupo ai margini dell'inquadratura. Come afferma il responsabile della formazione di Panasonic Michael Price "si tratta di controllo, non solo di luminosità extra ma di rappresentazioni più naturali di luci e ombre".
Il regista di Hollywood Vanja Cernjul si è dimostrato entusiasta per la tecnologia HDR, dicendo che "l'intera composizione è influenzata dall'aumento dei dettagli in termini di luminosità”. "Non è più necessario scegliere se esporre per le luci o le ombre in fase di ripresa", aggiunge il regista, "personalmente cerco di includere una fonte di luce nel riquadro, con la quale posso giocare nel settaggio della gradazione HDR".
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L'HDR sta avvicinando i media a ciò che l'occhio umano vede e, così facendo, sta creando immagini più realistiche: dalle scene sbiancate dalla luce solare agli scatti notturni sulle strade della città. Ed ecco un altro punto a favore. I televisori e i contenuti HDR mostrano una gamma di colori più realistica, con un rapporto di contrasto ampliato per rendere le parti nere dell'immagine più vicine al "vero" nero.
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Ciò che la tecnologia TV HDR aggiunge in termini di colorazione aggiuntiva, ossia una migliore chiarezza nelle ombre e nelle luci, è sottile ma è in grado di offrire un'immagine significativamente migliore e molto più soddisfacente dal punto di vista visivo rispetto alla semplice aggiunta di pixel extra.
L'effetto complessivo è un incisività equivalente alla creazione di un'immagine 3D. Ma la tecnologia deve ancora mantenere la promessa. Alcuni schermi HDR LCD più economici hanno difficoltà a visualizzare oggetti luminosi su sfondi molto più scuri, creando aloni o causando strisce di luce che scorrono lungo lo schermo.
Questi problemi sono in ogni caso meno preoccupanti negli schermi dotati di tecnologia OLED realizzati da LG, Panasonic o Sony, in cui ogni pixel è auto illuminato e può diventare completamente scuro, senza essere influenzato da quello che accade ai pixel vicini.
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Cosa cambia tra 4K e HDR?
La tecnologia HDR cambia il modo di guardare la TV. I display TV 4K tendono ad attirare l'attenzione del grande pubblico poiché producono quattro volte il numero di pixel dei display Full-HD. Ma è una tecnologia veramente migliore? Importa davvero quanti pixel ci sono se la qualità della visualizzazione è "solo" buona? Lo scopo della tecnologia HDR è quello di ottenere immagini più "dinamiche" dai pixel disponibili, indipendentemente dal loro numero.
Come posso utilizzare un TV HDR?
L'HDR è una tecnologia end-to-end, quindi ogni passaggio dalla creazione alla distribuzione sullo schermo in casa deve essere compatibile con questo segnale, il che significa che i televisori più vecchi (e parliamo anche di quelli venduti ancora oggi in negozio ma che non supportano tale tecnologia) non sono in grado di mostrarla.
All'interno di un negozio di elettronica, guardando un TV nuovo, potrebbe capitare di notare un logo Ultra HD Premium. Questo logo sta a significare che lo schermo è in grado di offrire un livello di prestazioni minimo garantito, in grado di ottenere il massimo da una sorgente HDR. In termini di specifiche, lo schermo deve avere 3840x2160 pixel (anche se questa caratteristica non rende lo schermo diverso da qualsiasi modello UHD) e inoltre deve essere in grado di visualizzare un vasto numero di sfumature di colore all'interno di un'immagine.
Gli altri parametri chiave per un pannello Premium sono un rapporto di contrasto di almeno 1.000 nit di luminosità di picco e un livello luminoso di nero inferiore a 0,05 nit. Nit è un termine che è stato adottato dall'industria televisiva per indicare la luminosità di un display. 1 nit è approssimativamente uguale alla luce di una singola candela, intesa come unità di misura (CD).
La maggior parte degli schermi TV attualmente in uso offre tra 300 e 500 nit, e ciò rende bene l'idea della maggiore luminosità richiesta per mostrare la parte più luminosa dell'HDR, mentre quella più scura, dicevamo prima, dovrebbe essere zero: nessuna luminosità percepita a TV acceso in una stanza buia.
I valori riportati sopra valgono per gli schermi LCD illuminati a LED, mentre per gli schermi OLED (che hanno una luminosità media inferiore e livelli di nero molto più bassi rispetto agli LCD) si richiedono indicativamente una luminosità di picco di 540 nit e un livello di nero inferiore a 0,0005 nit.
Price di Panasonic afferma che gli schermi LED con illuminazione "edge" non possono produrre un contrasto sufficientemente elevato e che è necessaria un'illuminazione diretta (da dietro l'immagine, un metodo meno comune per illuminare gli schermi) per ottenere una gamma dinamica sufficiente a soddisfare i requisiti Premium HDR.
La stragrande maggioranza degli schermi LCD in vendita infatti non è equipaggiata per offrire il livello di contrasto richiesto per essere considerati degni del badge "Premium" che indica la piena compatibilità con lo standard HDR, quindi i produttori vendono tali modelli semplicemente senza marchiarli come Premium.
Poiché i produttori non sono obbligati a rivelare la luminosità massima raggiunta (espressa in nit) dai loro schermi o il rapporto di contrasto, sta a loro decidere se uno schermo non Premium abbia sufficiente luminosità e contrasto da poter fornire un'immagine HDR significativa.
Il settore dell'elettronica di consumo ha avuto un caso precedente quando si è trattato di offrire standard simili ma pur sempre diversi: mentre era molto più facile capire la differenza tra HD Ready e Full HD, il divario tra i display UHD e UHD Premium è meno immediato.
Nonostante ciò, è il marchio Ultra HD Premium il modo più affidabile per essere certi della compatibilità con la visualizzazione HDR. Un altro problema è che non è obbligatorio utilizzare il logo UHD Premium: altri produttori utilizzano, a volte generando confusione, il proprio marchio o logo.
Lo specialista della formazione sui prodotti di Sony, Gavin McCarran, afferma: "Ciò che il logo Ultra HD Premium non può fare, è di mostrare tutta la gamma di modelli che possono gestire un segnale TV HDR".
Forse Sony pensa che l'accreditamento "Premium" scoraggerà le persone ad acquistare i modelli non premium poiché, dopotutto "comprereste ugualmente una bottiglia di champagne pregiato se fosse stata annacquata per spendere di meno?", chiede McCarran. Il segno distintivo Ultra HD Premium può essere utilizzato anche su lettori e dischi Blu-ray Ultra HD poiché l'HDR è una parte obbligatoria delle specifiche Blu-ray Ultra HD.
Gli schermi UHD senza compatibilità HDR mostreranno comunque un'immagine 4K in SDR (gamma dinamica standard) da un Blu-ray Ultra HD ma non saranno in grado di accedere ai metadati HDR contenuti all'interno dell'immagine stessa.
Essendo in grado di offrire velocità fino a 100 Mb/sec (circa cinque volte quelle utilizzate per i film in streaming), in termini di contenuto, il Blu-ray Ultra HD possiede una qualità molto più che sufficiente per offrire prodotti video in qualità HDR.
Come faccio a sapere se il mio tv è HDR?
Se si ha il dubbio sul proprio TV sarà sufficente navigare le impostazioni fino alla sezione Immagine, che dovrebbe trovarsi sotto Preferenze, e controllare il formato.
I diversi standard di TV HDR
Tutti gli schermi TV HDR sono in grado di visualizzare quello che viene chiamato HDR10, che ha le stesse specifiche dello standard UHD Premium. È obbligatorio su tutti i Blu-ray Ultra HD, inoltre appare nei film HDR trasmessi in streaming da Netflix e Amazon. Ma c'è un altro motivo per fare attenzione a quale marca di schermo HDR si va ad acquistare ed è che esistono diverse tipologie di HDR.
Dolby ha infatti realizzato una tecnologia rivale di HDR10 chiamata Dolby Vision, che ha una maggiore profondità di colore (è di 12 bit anziché 10) e una luminosità di picco fino a 10.000 nit (che è molto più luminosa di quella che qualsiasi TV attuale possa offrire). Questa tecnologia offre anche una funzione nota come "mappatura dinamica dei toni" che regola la luminosità e il contrasto delle scene a seconda di quanto devono essere chiare o scure.
Questo processo di gestione dinamica viene eseguito durante il montaggio del film, il che significa che l’utente non deve fare assolutamente nulla per sfruttare tale funzionalità avanzata.
Solo gli schermi e i dispositivi dotati di decodifica Dolby Vision saranno in grado di mostrare un segnale HD "migliorato" da Dolby Vision. Tutti gli OLED di LG supportano questo standard, così come alcuni modelli di punta di Sony. Ma Dolby Vision non è l'unico concorrente nel campo dell'HDR avanzato.
Technicolor propone ad esempio Advanced HDR, un formato HDR proprietario dell’azienda legata da decenni al mondo del cinema. Tra gli altri standard di HDR avanzato ci sono gli Hybrid Log Gamma, progettato per funzionare con le trasmissioni televisive e il nuovo HDR10+ che incorpora alcuni dei vantaggi di Dolby Vision in uno standard aperto simile a HDR10.
HDR per smartphone
Iniziamo subito con il chiarire alcuni aspetti: il tipo di gamma dinamica elevata di cui è capace il vostro TV HDR non dovrebbe essere confuso con le opzioni HDR nella fotocamera degli smartphone. Entrambe le tecnologie producono immagini con un maggiore contrasto tra chiaro e scuro ma il modo in cui funzionano è leggermente diverso.
Le fotocamere di fascia alta e le recenti app per smartphone utilizzano l'HDR combinando diverse foto scattate durante una singola sessione. Durante il processo vengono scattate foto separate in diverse esposizioni. Queste sono chiamate "stop" (come nella fotografia tradizionale) e la quantità di luce viene raddoppiata da una all'altra.
Quindi, mentre il primo scatto produce un'immagine estremamente scura, l'ultimo invece una eccezionalmente luminosa. Unendo il tutto tramite un apposito algoritmo si ottiene un’immagine elaborata, con una gamma indubbiamente superiore a quella del singolo scatto, per quanto l'esposizione di quest'ultimo possa essere stata azzeccata. Ma non è lo stesso per i video.
O almeno non precisamente. Si parla ancora di una gamma cromatica e un rapporto di contrasto estesi ma non lo si effettua combinando più immagini. Tutto ha a che fare con il modo in cui un'immagine viene visualizzata sullo schermo e soprattutto al con il segnale sorgente, messo a disposizione dal vostro fornitore di servizi, come Netflix, o dalle videocamere 4K in fase di ripresa.
Mentre la tecnologia TV HDR condivide il nome e alcuni punti comuni con la fotografia, l'HDR nei video è chiaramente diversa dalle foto create dagli smartphone. Il risultato finale, un'immagine con più contrasto tra le aree più chiare e più scure, è lo stesso, ma invece di combinare immagini separate, questo effetto viene prodotto utilizzando in primo luogo una differente tecnologia della videocamera per riprendere i filmati.
Il verdetto sul TV HDR
La tecnologia TV HDR segna una svolta nella storia dell'intrattenimento domestico: ora è infatti possibile guardare i film da casa con una qualità molto simile a quella del cinema.
Anche dal punto di vista della produzione cinematografica si avrà un grande cambiamento, con il regista che non avrà più bisogno di scegliere tra l'esposizione migliore per le ombre o le luci.
Senza dubbio, però, stiamo assistendo a un'altra guerra dei formati (come quella tra Blu-ray e HD-DVD) e sembra impossibile dire chi sarà il vincitore, al momento. La maggior parte dei produttori di hardware supporta HDR10 (lo standard ufficiale) ma Dolby è una azienda potente e ha i creatori di contenuti dalla propria parte.
È sempre possibile che entrambi gli standard continuino a coesistere (come nel caso di Dolby e DTS nell'audio Blu-ray) ma l’opzione più sicura sarebbe scegliere dispositivi con tecnologia Dolby Vision poiché in ogni caso sarebbero in grado di supportare indipendentemente anche lo standard HDR10.
- Marco DoriaSenior editor
- Henry St Leger
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