Preferisco i Mac e i Chromebook, ma i notebook Windows 10 hanno ancora qualcosa da dire
La piattaforma Intel EVO può fare la differenza?
Alla fine del 2020 abbiamo fatto qualcosa che non avevamo mai fatto prima, cioè mettere un Macbook in cima alla lista dei migliori notebook. E non un macbook qualsiasi, ma il nuovo MacBook Air M1.
Sono rimasto sorpreso di quanto mi è piaciuto l'ultimo Macbook Air. Ho sempre preferito macchine con Windows dopotutto: non perché ci sia per forza una qualche superiorità di Windows su Mac OS, ma soprattutto per via del fatto che uso Windows da più di vent'anni. So come funziona e se qualcosa si rompe (cosa che probabilmente succederà), so come sistemarlo.
Eppure, all'improvviso il mio notebook favorito è diventato un Mac. In primo luogo per il buon funzionamento di macOS, privo di incidenti e problemi: posso usare tutte le app che uso su Windows, in Big Sur, anche se non c'è una versione nativa sviluppata apposta per il chip M1.
Apple Rosetta 2, il software che "traduce" le applicazioni x86 affinché possano funzionare su ARM, funziona in modo ineccepibile. La differenza, rispetto ai sistemi Windows 10 basati su ARM, è davvero molto grande: sui nuovi Mac si può eseguire praticamente qualsiasi cosa.
Il nuovo MacBook Air poi non ha ventole, quindi è assolutamente silenzioso. Non si può dire che i migliori notebook Windows siano rumorosi, ma ogni tanto la ventola si attiva e può essere parecchio fastidiosa. Da ora in poi, voglio un portatile che sia completamente silenzioso, in ogni momento.
Il punto cruciale comunque è la batteria: il nuovo MacBook Air può durare davvero per un intera giornata, nel senso che potete uscire da casa lasciando a casa il caricatore. Con un portatile Windows non mi fiderei mai a fare la stessa cosa.
Ma non è solo quello: c'è anche il fatto che il MacBook Air M1 lo puoi chiudere e mettere da parte, sapendo che dopo qualche giorno la batteria sarà più o meno come l'hai lasciata. Con i portatili Windows invece tende a scaricarsi, e se passa qualche giorno dovrete collegarli alla corrente. Questa è una delle ragioni per cui sono passato dal Dell XPS 13 (2019) al Pixelbook Go.
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In teoria sarebbe una vittoria schiacciante per il Dell XPS, ma il Chromebook mi ha convinto. Fa praticamente tutto quello che mi serve, anche se ho dovuto faticare un pochino per cercare alternative ad alcuni programmi. E la tastiera è una meraviglia, così come l'autonomia.
Quando hai bisogno di prendere il portatile e fare qualcosa velocemente, il PIxelbook Go e il Macbook Air M1 sono una scelta fantastica. Con i portatili Windows 10 mi è capitato spesso di trovare la batteria scarica invece, e quindi di perdere tempo per trovare e collegare il caricabatterie. Può sembrare una piccolezza ma non lo è affatto.
In effetti, i nuovi MacBook e i Chromebook hanno mostrato che c'è un altro modo di fare le cose. E il risultato è che non ho nessuna voglia di tornare a Windows.
E il gaming? Beh, sicuramente né i Mac né i Chromebook sono piattaforme famose per i videogiochi. E di sicuro non possono competere con degli autentici notebook gaming.
Ma personalmente non gioco mai con il portatile, e ho un potente desktop per quello (con Windows). E se si tratta invece di giocare occasionalmente, tanto per passare il tempo, allora tanto i Macbook quanto i Chromebook sono adeguati. Apple ha una libreria di giochi sempre più grande, mentre sui Chromebook si può accedere a molti giochi per Android. E poi c'è Google Stadia, disponibile su entrambi i sistemi.
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É questa la fine?
Al momento quindi direi che consigliere un MacBook o un Chromebook rispetto a un notebook Windows 10. Ma è un "momento" che potrebbe finire presto, se Intel manterrà le sue promesse.
Intel al momento potrebbe sembrare in una posizione difficile: da una parte la concorrenza di AMD è sempre più forte, e dall'altra Apple ha deciso di prodursi i chip da sola - quindi non sarà più cliente di Intel. Il colosso dei semiconduttori però ha ancora alcuni assi nelle manica.
Al CES 2021 Intel ha presentato i processori Tiger Lake H35 (11esima generazione), e con essi arrivano grandi promesse per i computer portatili. E poi c'è la piattaforma Intel Evo, che definisce gli standard dei computer portatili di prossima generazione. Intel Evo è quindi il prossimo passo dopo gli Ultrabook.
Per avere il marchio Intel Evo, un portatile deve soddisfare alcuni requisiti molto interessanti. Avvio di Windows 10 in pochi secondi, design sottile e leggero, almeno 9 ore di autonomia - e naturalmente un processore Intel di 11esima generazione. Le specifiche, almeno in teoria, rispondono adeguatamente ai problemi esposti sopra, in questa pagina. Un ottimo esempio a riguardo è l'eccellente HP Spectre x360 (2021).
I rappresentanti di Intel con cui ho parlato, poi, avevano sempre toni molti entusiastici a proposito di Intel Evo e dei nuovi portatili - quel tipo di entusiasmo che ti contagia.
Quasi tutti i produttori hanno già cominciato a produrre notebook Intel Evo, e quindi il 2021 sarà l'anno in cui questa nuova generazione di notebook con Windows 10 andrà a competere con i nuovi Macbook e con i Chromebook. Rispetto ai Mac, i modelli Windows non avranno solo la nuova piattaforma Intel, ma anche una varietà di design e specifiche, e alcuni elementi unici come il touchscreen o l'approccio dei notebook 2-in-1. Tutte cose che Apple non ha, almeno per ora.
Per il momento quindi mi tengo stretto il mio Pixelbook Go, e non vedo alternative serie al MacBook Air M1. Ma il futuro porterà parecchie novità interessanti e non vedo l'ora di scoprire se c'è qualcosa che mi farà cambierà idea.
Matt is TechRadar's Managing Editor for Core Tech, looking after computing and mobile technology. Having written for a number of publications such as PC Plus, PC Format, T3 and Linux Format, there's no aspect of technology that Matt isn't passionate about, especially computing and PC gaming. He’s personally reviewed and used most of the laptops in our best laptops guide - and since joining TechRadar in 2014, he's reviewed over 250 laptops and computing accessories personally.