Xiaomi fa troppi telefoni, ecco perché è un problema
Troppa scelta a volte non è una buona cosa
Se qualcuno volesse comprare uno smartphone Xiaomi, trovare la risposta giusta potrebbe richiedere parecchio tempo. Il catalogo è infatti molto vasto e include molti modelli diversi: c'è lo Xiaomi Mi 11, il Mi 11 Ultra, ma anche il Mi 10T Pro, il Poco X3 NFC e molti altri.
Personalmente ne ho provati diversi, e insieme agli altri colleghi di Techradar ne conosciamo un bel po' - eppure ce ne sono ancora tanti che non abbiamo mai visto, e che non potremmo consigliare (se non con una specie di deduzione consapevole, che volendo è già qualcosa).
Molti smartphone Xiaomi sono estremamente simili tra loro, per specifiche. Anzi, tante volte uno sostituisce l'altro in modo ufficioso. Un esempio? Fino all'inizio del 2021 si poteva comprare lo Xiaomi Mi Note 10 Lite, a circa 300 euro. Oggi non è più disponibile, ma ci sono il Mi 11 Lite e il Redmi Note 10 Pro, che propongono qualcosa di simile.
Se vi mettere a confrontare gli smartphone Xiaomi, scoprirete che questa cosa può capitare: smartphone diversi nel nome ma quasi identici per tutto il resto, finanche il prezzo. Scegliere l'uno o l'altro può rivelarsi parecchio difficile: per esempio tra Xiaomi Mi 10T e Poco F3. Le differenze tra l'uno e l'altro sono quasi impossibili da notare nell'uso quotidiano.
E così, se mi chiedono di scegliere tra uno Xiaomi e l'latro, ci sono buone possibilità che la risposta sia "quello che ti pare".
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Una strategia discutibile (?)
Solo sul sito ufficiale di Xiaomi ci sono 24 smartphone tra cui scegliere, e se si guarda a negozi online come Amazon ne potreste trovare anche di più, includendo alcuni modelli "vecchi" (si fa per dire) come lo Xiaomi Mi 10, uscito nella prima metà del 2020.
Il totale include smartphone della serie Mi, smartphone Redmi e smartphone Poco. E volendo si potrebbero aggiungere anche i Blackshark, che sono venduti su un sito a parte. E presto si aggiungeranno lo Xiaomi Mi 11T e poi lo Xiaomi Mi 12.
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La fascia media è territorio demilitarizzato
Se parliamo di smartphone di fascia media, "buono" non è abbastanza. Ci sono moltissimi smartphone tra cui scegliere, tra i €200 e i €400 euro, e a volte ce ne sono di eccellenti anche per meno di 200. A ben guardare, è incredibile la qualità che si trova a questi prezzi, e lo sono anche i progressi fatti. C'è stato e c'è molto più dinamismo qui che tra i costosi top di gamma.
Un valido esempio è la serie Redmi Note 10, che include 4 modelli: Redmi Note 10, Redmi Note 10 Pro, Redmi Note 10S e Redmi Note 10 5G. Sembrano tanti? Forse sì, ma anche iPhone 12 è disponibile in 4 versioni e lo stesso sarà per iPhone 13. La versione Pro ha specifiche altissime per quello che costa, e impressiona in particolare la fotocamera da 108MP. Lo stesso si può affermare per il Redmi Note 10S, che per circa 200 euro offre un grande schermo AMOLED e prestazioni più che interessanti.
Anche tra i concorrenti ci sono esempi notevoli, come il Realme GT, che è il meno costoso tra gli smartphone con processore Qualcomm Snapdragon 888.
Ma i concorrenti non hanno così tanti modelli come Xiaomi. L'azienda cinese non può, in effetti, dare a ogni variante una sua unicità. È inevitabile che si somiglino tra loro, al punto da non riuscire a distinguere chiaramente tra l'uno e l'altro.
E alla fine abbiamo un gran numero di telefoni "che vanno bene per quello che costano". Niente di memorabile, ma nemmeno prodotti di cui ci si lamenterebbe - soprattutto considerando che sono costati poco.
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Xiaomi ci guadagna o ci perde?
Tutto questo che cosa ci dice di Xiaomi e della sua strategia. Beh, tanto per cominciare sappiamo che sta funzionando: proprio qualche giorno fa l'azienda si è guadagnata il secondo posto mondiale tra i produttori di smartphone, superando Apple.
Ma per noi consumatori? Avere troppa scelta spesso è un problema, perché non si sa bene che pesci pigliare e qualche volta si finisce per prendere qualcosa di completamente diverso. Una delle cose che ha aiutato Apple, negli anni, è stato in effetti un catalogo semplice: pochi prodotti e prezzi chiari (per quanto alti, lo sappiamo).
Un consumatore che vuole semplicemente cambiare telefono e non si informa abitualmente su Techradar, dunque, potrebbe avere qualche problema.
Il che è paradossale visto che Xiaomi parla proprio a quelle persone. Insomma, sono tanti i consumatori che consultano la nostra guida ai migliori iPhone, ed Apple tira fuori solo 4 modelli l'anno. Con Xiaomi che ne fa più di una dozzina, diventa ovviamente tutto più complicato.
Così complicato che persino tra gli esperti (cioè noi) Xiaomi riesce a portare un po' di confusione. E pensare che l'unica cosa che vogliono certi consumatori è trovare un telefono che costi poco e che non faccia schifo: Xiaomi ne ha molti, ma il "costare poco" dovrebbe includere anche la grande fatica della scelta. E in questo Xiaomi fallisce clamorosamente.
Finora ha funzionato molto bene, ma ora si stanno affacciando sul mercato Oppo, Vivo, realme e OnePlus. Ogni anno con modelli più competitivi nella fascia media. E c'è ovviamente Samsung, che ha cominciato a sfornare modelli mid-level davvero ottimi.
Xiaomi resta, per ora, il punto di riferimento per la fascia media. Ma per mantenere la posizione potrebbe essere consigliabile semplificare l'offerta e dare ai consumatori un catalogo più facile da capire.
Basterebbe annunciare qualche modello in meno: già restare entro i dieci all'anno sarebbe un passo avanti. La scelta dei consumatori sarebbe molto più semplice, e questo basterebbe.
Valerio Porcu è Redattore Capo e Project Manager di Techradar Italia. È da sempre ossessionato dai gadget e dagli oggetti tecnologici che cambiano la nostra vita quotidiana, e dai primi anni 2000 ha deciso di raccontarla. Oggi è un giornalista con anni di esperienza nel settore tecnologico, e ha ancora la voglia di trovare le chiavi di lettura giuste, per capire davvero in che modo la tecnologia può rendere migliore la nostra vita quotidiana.