Recensione Google Home

Trasformate la vostra casa intelligente in una Google Home

Google Home review
Image credit: Walmart
(Image: © Google)

TechRadar Verdetto

Google Home è un altoparlante intelligente estremamente versatile; non è così integrato con i servizi di Google come vorremmo e potrebbe offrire una qualità audio superiore, ma ha fatto molta strada dal lancio.

Pro

  • +

    Base personalizzabile

  • +

    Ampia libreria di canzoni

  • +

    Ampio ecosistema

Contro

  • -

    Mancano alcuni servizi Google

  • -

    Servono comandi vocali precisi

  • -

    Google Cast va perfezionato

Perché puoi fidarti di TechRadar I nostri esperti revisori trascorrono ore a testare e confrontare prodotti e servizi in modo che tu possa scegliere il meglio per te. Scopri di più su come testiamo.

Google Home è uno degli altoparlanti intelligenti più popolari, nonostante sia stato commercializzato dopo Amazon Echo. Google Nest Audio è la scelta migliore oggi, ma riteniamo che Google Home sia ancora un prodotto accattivante e potrebbe ricevere offerte interessanti durante Amazon Prime Day e Black Friday.

Dal lancio di Google Home (avvenuto nel 2016), il colosso di Mountain View ha distribuito una serie di interessanti altoparlanti intelligenti tra cui Google Home Mini e Google Home Hub.

Dopo l’acquisizione di Nest, gli altoparlanti Google Home cambiato nome e ora fanno parte del brand Google Nest; fra questi troviamo Google Nest Hub Max e Google Nest Mini.

Questi dispositivi hanno un elemento in comune: Google Assistant. L'assistente vocale diventa sempre più intelligente grazie agli aggiornamenti regolari e alle capacità di apprendimento automatico;

ciò significa che potete chiedergli il meteo del giorno, di abbassare il termostato quando uscite di casa, darvi le notizie del giorno o cercare clip su YouTube e inviarle tramite Chromecast.

E il Black Friday?

E il Black Friday?

Google Home è stato “usurpato” da Google Nest Audio, quindi il suo prezzo è diminuito molto, e durante il Black Friday, potreste fare un affare. 

Detto ciò, gli assistenti vocali non sono perfetti e a volte potreste scoprire che le vostre domande non sono comprese.

Questo problema riguarda anche il suo più grande rivale, Amazon Echo. A tempo debito, i dispositivi diventeranno più intelligenti, ma ora commettono alcuni errori. Per risolvere (in parte) il problema, Google ha attivato la funzione “conversazione continua”, che permette di porre domande senza dover ripetere costantemente “Hey Google” o “Ok Google”. 

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Le novità 

Ora è possibile insegnare all'assistente vocale a riconoscere meglio la propria voce in modo da poter ricevere risultati personalizzati.

L'app Google Home è stata ottimizzata: presenta un’interfaccia più semplice e permette di controllare gli altri dispositivi smart. Tuttavia, questa non è l'unica modifica dei prodotti Google Home: la società sta sperimentando controlli più semplici anche per i suoi display intelligenti Nest, tra cui Google Nest Hub Max.

Purtroppo, l’azienda ha rimosso la funzione “Modalità ospite”, che consentiva di trasmettere contenuti multimediali a un dispositivo compatibile con Google Cast senza condividere la stessa rete Wi-Fi:

gli ospiti ricevevano un pin di quattro cifre con cui connettersi direttamente all'altoparlante. Senza di essa, ora necessitano della password Wi-Fi completa. Non è la fine del mondo, ma è fastidioso.

Gli altoparlanti di Google Home presentano anche problemi con la connettività Bluetooth; l’azienda ha però dichiarato di essere al lavoro sulla soluzione.

Google ha anche dichiarato che Assistant è ora disponibile su oltre 500 milioni di dispositivi, dalle auto agli smartphone.

Assistant supporta anche Pandora Premium: è sufficiente impostare quest’ultima come servizio di streaming musicale predefinito e dire "Ehi Google, riproduci" seguito dal nome di un brano, artista, playlist o stazione.

Inoltre, se avete una smart TV Android, potete usare l'assistente per comunicare con Netflix, chiedendogli di riprodurre contenuti, come su Nvidia Shield.

L'Assistente di Google può assegnare promemoria per ciascun membro della famiglia e persino rispondere alle chiamate in arrivo; purtroppo, quest’ultima funzione non è ancora disponibile in Italia.

Google Home

Image credit: Google

Design

Google Home sembra un piccolo vaso: ha un fondo ampio e una parte superiore affusolata. Nella confezione è inclusa una base in tessuto grigio standard con un fondo in gomma.

Google offre due tipi di basi da abbinare all'arredamento: metalliche e in tessuto, ciascuna con colori e finiture differenti.

Google Home

Image credit: TechRadar

Google Home non è l'opzione più attraente in termini di design: il nuovo Amazon Echo è davvero bello. Se non altro, la superficie superiore, piatta e inclinata di Google Home agisce da pannello touch-capacitivo, consentendo di modificare il volume, riprodurre e mettere in pausa la musica e attivare l'assistente Google Home con un tocco. Una volta attivato, premendo il pannello superiore per un paio di secondi o pronunciando "OK Google" o "Ehi Google", quattro luci multicolori inizieranno a ruotare per indicarvi la disponibilità dell’assistente.

Purtroppo i controlli touch di Google Home non sono molto precisi, ma apprezziamo l'inclusione di un pulsante fisico per disattivare l'altoparlante: potete sapere quando è o non è in ascolto.

Google Home percepisce bene la voce dell’utente grazie ai suoi due microfoni integrati situati nella metà superiore dello chassis, ma richiede comandi precisi. 

Rimuovendo la rete acustica dalla base inferiore, troverete un driver e due radiatori passivi; considerata la potenza del dispositivo, le prestazioni sono impressionanti. Amazon Echo ha alcuni driver in più, quindi suona un po' meglio ad alto volume, tuttavia Google Home dovrebbe soddisfare le esigenze dell’utente medio.

Prestazioni

Google Assistant è il cuore dello speaker, che tuttavia è anche un discreto dispositivo audio.

Può accedere a tutti i servizi di streaming musicale, Google Play Music, YouTube Music, Spotify e Pandora; è un altoparlante WiFi e supporta la funzione Google Cast.

Ciò significa che potrete chiedergli di riprodurre quasi tutte le canzoni che desiderate e le troverà in una libreria (Google Play Music) con oltre 30 milioni di brani… e c’è anche YouTube Music. Google Home ha probabilmente la più grande libreria di brani di qualsiasi dispositivo audio sul mercato.

Abbiamo provato per un'ora a trovare una canzone che il dispositivo non potesse riprodurre: abbiamo provato con la colonna sonora del gioco Banjo-Kazooie del 1998 (Nintendo 64) e con Requiem for a Dream, ma Home non si è lasciato intimorire. Certo, prima o poi vi imbatterete in brani che Google Home non può trovare, ma il fatto che abbia trovato tutte le canzoni che abbiamo richiesto, è stupefacente.

Google Home

Image credit: TechRadar

Purtroppo, Google Home fatica a riconoscere le band con nomi simili. Per quanto ci sforziamo, non siamo riusciti a far riprodurre all'altoparlante la musica del gruppo "Brontide". A volte affermava che la loro musica non era disponibile (è su Spotify), oppure riproduceva musica o playlist di artisti differenti.

È un peccato che una tale libreria di canzoni sia riprodotta da un altoparlante dal suono tutt'altro che sorprendente.

Rispetto agli altoparlanti Bluetooth di pari prezzo (Creative Sound Blaster Roar 2 o Razer Leviathan Mini), Google Home produce un suono con poca separazione e poca potenza nella fascia bassa e chiarezza nei medi e alti.

Ciò non significa che sia da buttare, ma non aspettatevi prestazioni al livello di un HomePod o di un HomePod mini (audiofili, tenete presente che la stragrande maggioranza delle volte Google Home riceve la sua musica da YouTube).

Google Home compensa la sua qualità audio con una funzione che gli altri altoparlanti non hanno: può ricevere e inviare segnali tramite Google Cast. In altre parole, è l'unico dispositivo audio che può inviare contenuti (anche video) in streaming a qualsiasi dispositivo connesso e compatibile con Google Cast.

Google Home

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Prestazioni Google Cast e Chromecast 

Amazon Echo Dot, l'altoparlante smart secondario di Amazon, non consente di decidere quale altoparlante usare per l’uscita audio.

In teoria Google Home non presenta questo problema: basta configurare un Chromecast con un nome facile da pronunciare e chiedere a Google Home di trasmettere le vostre canzoni preferite o video rispettivamente al vostro impianto Hi-Fi e al televisore.

Sempre in teoria è un'ottima soluzione di streaming, ma nella pratica abbiamo riscontrato qualche inconveniente: occorre pronunciare correttamente il comando o non verrà eseguito. Gli assistenti digitali non sempre percepiscono correttamente le nostre richieste, e più è lungo il comando, tanto più aumenta il rischio che non venga eseguito.

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Image credit: TechRadar

Inoltre, Google Assistant non è in grado di riprodurre episodi specifici di serie TV, ma può riprendere la trasmissione da dove l'avete interrotta l'ultima volta. Se non altro, saltare tra gli episodi è piuttosto semplice.

Sarebbe fantastico se lo speaker fosse abbastanza intelligente da ricordare parte del comando e chiedere chiarimenti sulle parti che non ha compreso, ma non si è ancora arrivati a tal punto.

La gestione della riproduzione non è perfetta: se chiederete all'altoparlante di "riprodurre" o "mettere in pausa" il brano, non avrete problemi, ma se gli ordinerete di riprodurne un altro, inizierà improvvisamente a trasmettere l’audio da Google Home.

Si pensava che Google Assistant fosse molto “sveglio”, ma ha ancora molta strada da percorrere: scoprirete di dover ripetere lo stesso comando più volte affinché sia eseguito.

Google Home come centro della vostra casa intelligente

Google Chromecast non è l'unico dispositivo con cui Home può interagire (abbiamo stilato un elenco dei migliori dispositivi smart compatibili con Google Home).

Google Home può connettersi con i termostati Nest, Netatmo e Tado, le lampadine Philips Hue e LIFX, la piattaforma SmartThings di Samsung, gli altoparlanti LG MusicFlow, ecc.

Abbiamo testato Google Home con una configurazione Nest e abbiamo riscontrato che i comandi da impartire sono facili e intuitivi.

Recentemente, Google ha annunciato che Home supporterà diversi nuovi ecosistemi, inclusi i prodotti di August, Wink, LIFX, TP-Link, Rachio, Vivent, First Alert, Frigidaire, Logitech, Geeni, Anova e il marchio Insignia. Come avrete capito, l’ecosistema Google è aperto e la compatibilità cresce giorno dopo giorno.

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Per assurdo, uno dei maggiori problemi che Home deve affrontare è che non può integrarsi con alcuni servizi di Google, come Gmail, Voice e Docs.

Vi aspettereste che Google Home possa leggere gli argomenti delle vostre prime 10 email, ma, sorpresa, non può. Lo stesso vale per Google Calendar (non è in grado di creare nuovi eventi, ma può leggere quelli che avete inserito manualmente), effettuare chiamate telefoniche con Google Voice o annotare appunti in un documento Google.

Google ha una dozzina di servizi che Home dovrebbe essere in grado di utilizzare, ma al momento, non può; è deludente, e non possiamo fare a meno di chiederci perché queste funzionalità non siano state implementate.

E anche se sarebbe facile sottolineare tutte le carenze di Home, non lo faremo; non perché vogliamo difendere Google, ma poiché confidiamo nella capacità dell’azienda di risolvere tali difetti. Dopotutto, Home può ordinare la pizza, chiamare un Uber o controllare a che ora chiude un ristorante; inoltre, l'elenco delle sue capacità cresce di settimana in settimana.

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Cosa abbiamo gradito

Una cosa è certa: non scoprirete mai quanti brano siano disponibili su YouTube senza acquistare Google Home. Anche se alcuni dei più grandi servizi di streaming musicale al mondo vantano librerie da 25, 30 e persino 40 milioni di brani, sono tutt'altro che completi. Non stiamo dicendo che Google Home sia in grado di riprodurre qualsiasi canzone cui possiate pensare, ma dopo aver testato lo speaker, non siamo riusciti a trovare un solo contenuto che non abbia potuto riprodurre.

Google Home eccelle come DJ ed è anche un hub per la casa intelligente e molto versatile: supporta un enorme numero di dispositivi smart. La funzionalità Google Cast è eccellente e ha molto potenziale.

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Cosa non abbiamo apprezzato

La mancata integrazione con alcuni servizi Google è un grosso problema. Il fatto che non possa inviare un'email, o pianificare eventi tramite Google Calendar, sono enormi sviste che riducono l'utilità di Home.

Google Assistant richiede domande o ordini precisi per eseguire un comando: chiedere in quale anno sia stata scritta una canzone potrebbe non portare ad alcun risultato, ma chiedere in quale anno sia stata pubblicata, potrebbe svelarne la risposta. Al contempo, se chiederete "OK Google, dimmi di più a riguardo", l’altoparlante dimenticherà di cosa avete parlato negli ultimi 30 secondi.

Discorso simile per Google Cast: dovrete ribadire più volte dove volete che la musica sia riprodotta. A confronto, Alexa non ha questi problemi, il che è sorprendente considerato che Google è un'azienda con oltre 20 anni di esperienza nei motori di ricerca.

Conclusioni

Google Home è uno speaker intelligente, ma non abbastanza da soddisfare le nostre esigenze. Assistant fatica a comprendere i comandi impartiti, tuttavia la delusione più grande è il mancato supporto ad alcuni dei servizi principali di Google.

Il principale rivale di Google Home è Amazon Echo: vantano funzioni simili, raccolgono musica da fonti simili e sono per lo più limitati dalla stessa serie di domande. Detto ciò, Echo è più versatile grazie alle Amazon Skills.

Google Home offre una libreria musicale infinita, ma impartire i comandi ad Assistant può essere snervante.

Considerata l’attenzione che gli sviluppatori riservano ai servizi Google, il successore di Home potrebbe imporsi come il miglior smart speaker sul mercato.

Google Home è un discreto altoparlante con accesso a YouTube Music, Google Cast integrato, e la possibilità di risparmiarvi un viaggio all'interruttore della luce.