Nvidia GeForce RTX 3090? Ecco perché non ci credo
Opinione: alcune indiscrezioni potrebbero rivelarsi infondate
Negli ultimi tempi, abbiamo rilevato un intensificarsi delle indiscrezioni sull’uscita delle schede video Nvidia di nuova generazione, che avrà luogo entro la fine dell’anno. La maggioranza delle voci che circolano sul conto di Nvidia GeForce RTX 3080 e altre GPU in uscita sembrano molto solide, al contrario di una minima parte che dà adito ad opinioni contrastanti.
In particolare, intendo soffermarmi sul caso riguardante un modello di GPU Nvidia Ampere che potrebbe far parte della nuova gamma RTX 3000, ovvero Nvidia GeForce RTX 3090. Ho volutamente utilizzato il condizionale poiché, a mio avviso, questa scheda video potrebbe non arrivare mai sul mercato (o almeno non insieme alle sue sorelle).
D’altronde, l’assenza di una scheda video GeForce RTX 2090 nell’attuale gamma Nvidia Turing non è l’unico motivo per cui non assisteremo all’uscita di una GPU RTX 3090. Cerchiamo ora di andare più a fondo nella questione.
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Ritorno agli anni '90
L'ultima scheda video Nvidia a giungere sul mercato con il nome xx90 è stata Nvidia GeForce GTX 690, la cui uscita risale al 2012. La GTX 690 era una scheda dual-GPU, ovvero dotata di ben due GPU GK104 in modo da permettere agli utenti di avere una sorta di configurazione SLI (Scalable Link Interface, una tecnologia per collegare due o più schede video per produrre un unico segnale video in uscita) occupando un solo slot PCIe.
Nvidia non è stata l’unico produttore a lanciare sul mercato schede video di questo tipo: nel 2013, abbiamo assistito all’uscita di AMD Radeon HD 7990, l’ultima scheda dual-GPU ad essere considerata mainstream a tutti gli effetti. Come dimenticare i tempi della R9 295x2, un mostro da 500 W di TDP arrivato sul mercato con un prezzo da capogiro.
Con la GTX 690 Nvidia ha deciso di abbandonare la denominazione xx90 ma non la tecnologia dual-GPU, implementata in seguito a bordo di Nvidia Titan Z, una scheda che è pensata più per la produttività che per il gaming.
Occhio a non fare confusione con l’attuale AMD Radeon RX 590, che proviene da un produttore differente ed è una versione aggiornata di AMD Radeon RX 580.
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Se volete saperne di più sulla storia delle schede video dual-GPU, ecco un video del canale YouTube Tech Showdown in cui vi sono diversi elementi interessanti, a partire dal mito della Voodoo II:
La scomparsa delle schede dual-GPU
AMD Radeon HD 7990 e Nvidia GeForce GTX 690 sono state le ultime schede video (appartenenti a una lineup principale delle due aziende) a supportare la tecnologia dual-GPU. Ovviamente, c’è una ragione dietro questa scelta.
Ho contattato Nvidia e mi ha ha riferito che il motivo è da ricondurre a costi di produzione troppo elevati e a una scarsa domanda di mercato. L’azienda ha dichiarato che "le schede dual-GPU sono costose da produrre e richiedono un’adeguata dissipazione sia acustica che termica. Lo spazio di mercato per queste schede è molto limitato".
Negli ultimi tempi, le schede video di fascia alta hanno prezzi sempre più elevati: a dimostrazione di ciò, basta prendere in esame il caso di Nvidia GeForce RTX 2080 Ti. Si tratta di una scheda che è stata lanciata sul mercato nel 2018 al prezzo di $1199 (circa €1070). Per far fronte all’elevato TDP di 250 W, Nvidia ha dovuto adottare un design a doppia ventola per le schede Founders Edition. Ciononostante, RTX 2080 Ti può raggiungere temperature considerevoli in determinate situazioni.
L’abbandono delle schede dual-GPU non si basa esclusivamente su termini economici o termici. Infatti, i giochi odierni sono realizzati in modo differente rispetto a un decennio fa e, con l’avvento di DirectX 12, l'onere di supportare le configurazioni multi-GPU spetta agli sviluppatori videoludici.
Ecco la risposta di Nvidia in merito a questo tema: "SLI è stato un grande successo per noi quando l'abbiamo lanciato 16 anni fa. In quel momento, tuttavia, non c'erano API per supportare lo scaling del gioco, quindi NVIDIA ha compiuto tutto il lavoro di sviluppo del proprio software driver".
SLI ha riscosso successo fin dall’uscita e "la gente non vedeva l’ora di collegare due GPU nel proprio sistema usando il bridge SLI. Una dual-GPU, come la 690, è essenzialmente la stessa cosa, solo su un singolo PCB (scheda)".
Negli anni il modo di intendere il software è cambiato e, oggi, le API (application programming interface, l’insieme di procedure atte all'espletamento di un compito) assumono un ruolo esplicito nel supporto della tecnologia multi-GPU, discostandosi da un approccio implicito per cui la sola Nvidia si occuperebbe di aggiornare i driver grafici con profili diversi per ciascun gioco in modo da assicurare il corretto funzionamento delle configurazioni SLI. Il multi-GPU esplicito demanda agli sviluppatori l’onere di effettuare modifiche software, che avvengono mediante interventi diretti sul motore di gioco (per poi passare il testimone a Nvidia).
Puntare al multi-GPU esplicito sarebbe un investimento rischioso per lo sviluppatore di turno. Tale ipotesi diventa ancora più improbabile se si considera che le GPU di oggi sono in grado di raggiungere una risoluzione 4K con un frame rate stabile di 60 fps.
È molto improbabile che assisteremo all’uscita di una nuova scheda video dual-GPU nel prossimo futuro e l’attesa potrebbe rivelarsi particolarmente lunga, soprattutto in vista dell’arrivo di nuovi giochi in 8K.
La prova del 9
Voltando pagina e tornando nel mondo delle speculazioni, non è da escludere che Nvidia possa rilasciare in futuro una GPU (non dual) chiamata xx90. Tuttavia, non credo che ciò possa accadere entro la fine del 2020.
Qualcuno potrebbe anche azzardare l’ipotesi che l’uscita di una scheda video Nvidia GeForce RTX 3090 in seguito alle CPU Intel Core i9-9900K e AMD Ryzen 9 3900X possa indicare una scelta di marketing incentrata sul rilascio di nuovi componenti con marchi caratterizzati dalla presenza del numero “9”. L’ipotesi è tanto suggestiva quanto fantasiosa.
Giunti a questo punto, è interessante soffermarsi su un particolare evento accaduto in passato: Intel ha presentato il processore Core i9-9900K subito dopo che l’uscita della CPU AMD Ryzen 2700X di seconda generazione aveva iniziato a rappresentare una seria minaccia per gli affari dell’azienda di Santa Clara.
All’epoca, il marchio Intel Core i9 era già in circolazione, ma soltanto su processori HEDT (High End Desktop) come Intel Core i9-7980XE. Tuttavia, dinanzi alla concorrenza crescente di AMD e ad un processo produttivo che era (ed è tuttora) stagnante, Intel è dovuta ricorrere alle maniere forti presentando il Core i9-9900K.
Il botta e risposta è proseguito con l’uscita delle CPU AMD Ryzen 9 3900X e Ryzen 9 3950X che, a quasi un anno di distanza dal lancio iniziale di Ryzen 3000, non hanno rivali nella fascia di mercato di appartenenza.
I processori Intel Core i9 e AMD Ryzen 9 sono stati ufficializzati già da tempo e sono destinati a restare a lungo nel mercato. Tuttavia, il settore delle GPU si sta evolvendo in maniera diversa: le schede video AMD basate su architettura RDNA 2 promettono l’introduzione della tecnologia ray tracing e giochi in 4K agli utenti AMD Radeon, ma non sono ancora state presentate ufficialmente. Di conseguenza, Nvidia non deve rispondere ad AMD e non avrebbe un reale motivo per apportare modifiche a un marchio che sta riscuotendo un grande successo di pubblico.
Le voci attorno alla GPU RTX 3090 sono rafforzate da altre indiscrezioni secondo cui assisteremo all’uscita di tre schede grafiche basate sulla GPU GA102 di fascia alta. Tuttavia, credo che il trittico possa essere composto dalla sola RTX 3080 Ti accompagnata da due schede appartenenti alla gamma Titan.
Negli ultimi due anni Nvidia è andata all-in nel settore creator, in particolare con il suo programma RTX Studio, quindi è lecito immaginare che le GPU GA102 siano pensate soprattutto per la produttività, piuttosto che per il gaming.
Dopotutto, si tratta soltanto di ipotesi e indiscrezioni. Ora la palla passa a Nvidia che, citando un famoso chef, potrà confermare o ribaltare la situazione.
Valerio Del Vecchio is an Editor at TechRadar.