CPU a 128 bit, perché non esistono?
64 bit sono sufficienti?
Negli anni, i processori hanno vissuto una rapida e costante evoluzione che li ha visti passare da 4 a 8 bit, da 16 a 32 fino ad arrivare agli attuali modelli da 64 bit. La domanda che molti si pongono è: quando arriveranno i processori da 128 bit?
Se arriveranno, sarà tra moltissimo tempo.
Pur non potendo escludere categoricamente che in un futuro non troppo distante l'evoluzione dell'architettura delle CPU e dei componenti hardware associati possa rendere possibile questo step, al momento i processori da 64 bit sono più che sufficienti, tanto che i maggiori produttori del settore come AMD e Intel non hanno mai nemmeno ipotizzato il passaggio a 128 bit.
A conferma di quanto detto finora, Microsoft ha appena presentato il suo nuovo OS Windows 11 che, come l'ormai prossimo MacOS 12 Monterey, è pensato per le CPU 64 bit e non supporta processori da 128 (dato che non esistono).
Perché nessuno parla di CPU a 128 bit?
Il passaggio a CPU con un numero di bit superiore è da sempre motivato dalla necessità di indirizzare più memoria. Per memoria indirizzabile si intende la quantità di memoria alla quale possono accedere i singoli core della CPU per prelevare i dati da elaborare.
Gli attuali processori da 64 bit, oltre a essere in grado di gestire dati altamente complessi, supportano una quantità di RAM talmente elevata da risultare inverosimile. Stiamo parlando di 18.44 exabytes (1 exabyte corrisponde a 1 miliardo di gigabytes).
Possiamo affermare con sicurezza che tali valori rimarranno impensabili per molti anni a venire dato che, a oggi, 4 GB di RAM sono sufficienti per un sistema 32-bit mentre 8 GB possono bastare per un OS da 64-bit.
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Detto questo ci sono già workstation e PC di fascia alta con 64 GB o 128 GB di RAM, ma a meno che non svolgiate attività che richiedono enormi quantità di memoria come video editing 8K o altre applicazioni grafiche particolarmente impegnative.
Come se non bastasse, i processori da 64 bit attualmente in commercio utilizzano per gran parte bus da 40 o 48 bit, dimostrando che c'è ancora margine anche entro i limiti di questo formato.
Non è ancora tempo per le CPU da 128 bit
Il passaggio a una CPU da 128-bit richiederebbe più memoria e un conseguente aumento delle dimensioni della cache, senza il quale si correrebbe il rischio di ridurre le prestazioni rispetto ai modelli da 64-bit, piuttosto che aumentarle.
Inoltre, una CPU da 128 bit dovrebbe avere dimensioni maggiori e raggiungerebbe temperature più elevate, oltre a consumare molto di più rispetto a un processore da 64 bit.
Tra l'altro, come detto in precedenza, non esistono sistemi operativi che supportano le CPU da 128 bit, che avrebbero bisogno di nuovi driver dedicati e comporterebbero un'evoluzione forzata degli altri componenti hardware (in primis le schede madri) laddove sembra esserci ancora un certo margine con i modelli da 64 bit.
Infine ci sarebbe un incremento dei costi di produzione in termini di prezzo per watt.
Per concludere, al momento non ci sono produttori che stanno lavorando su processori da 128 bit e possiamo affermare con certezza che le CPU da 64 bit rimarranno lo standard per molti anni a venire.
Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.