Samsung Galaxy S24: pro e contro della rivoluzionaria fotocamera AI

Two hands holding the Samsung Galaxy S24
(Immagine:: Samsung)

Il Samsung Galaxy S24 è la manifestazione di quello che la Samsung Galaxy Camera aveva promesso di essere 12 anni fa: un ripensamento di ciò che possiamo aspettarci dalle nostre fotocamere tascabili.

L'elaborazione di più fotogrammi non è più una novità. Ora, grazie all'intelligenza artificiale generativa, telefoni come il Galaxy S24 iniziano a suggerire modifiche complesse e persino a realizzarle in completa autonomia. In qualità di fotografo che scatta da più di 10 anni, questa prospettiva mi fa girare la testa.

Qualche anno fa recensivo fotocamere compatte come la serie RX100 di Sony che ora, se paragonati agli smartphone moderni, sembrano degli oggetti di culto da piazzare in bella vista in un museo d'arte contemporanea,

A sketch of the Samsung Galaxy S24

(Image credit: Samsung)

A partire dal Galaxy S24 e dal Pixel 8 Pro, i telefoni non solo saranno in grado di automatizzare il processo di scatto delle foto in maniera super efficiente, ma gestiranno anche la post-produzione. In parte lo stanno già facendo, anche se le "modifiche AI di tipo professionale" di cui parlava Samsung non convincono ancora a pieno e spesso producono artefatti piuttosto evidenti.

Tuttavia, a prescindere da come la pensiate sugli algoritmi che intervengono sui fotogrammi, l'S24 conferma che questa tecnologia è destinata a consolidarsi e la sua implementazione sui nuovi top di gamma Samsung ha prodotto sentimenti molto contrastanti che riassumeremo nei paragrafi successivi.

Iniziamo dai lati positivi!

Pro

La serie Galaxy S24 è senza dubbio portentosa e rappresenta una grande rivoluzione in ambito fotografico. Detto questo, una "fotocamera dotata di intelligenza artificiale", messa nelle mani sbagliate potrebbe portare alla diffusione di deepfake, quindi alla falsificazione di foto e video. Per fortuna, sotto questo punto di vista i Galaxy sono più conservativi rispetto al Pixel 8 Pro, che si spinge oltre i limiti dell'accettabilità sociale con la sua funzione Best Take che consente di sostituire i volti nelle immagini. Sicuramente un punto a favore di Samsung.

Sicurezza a parte, ci sono alcune nuove funzioni veramente utili. Il motore ProVisual dell'S24 è in grado di esaminare le foto e di fornire suggerimenti uitili, ad esempio "cancella le ombre" o "cancella i riflessi". L'aspetto impressionante è che non si tratta di modifiche semplici: sono cose che qualche anno fa avrebbero messo a dura prova anche un editor fotografico professionista.

A smiling woman photographed on the Samsung Galaxy S24

In Edit Suggestions, the Galaxy S24 will propose editing tweaks to your photos before making them – a feature that was inconceivable on a pocket camera five years ago. (Image credit: Samsung)

Tuttavia, il punto forte della rivelazione della fotocamera dell'S24 è stato lo Slow-Mo istantaneo per i video. La ripresa di scene al rallentatore è un problema che ancora oggi affligge i fotografi professionisti. Con le fotocamere tradizionali, è necessario prevedere quando sta per accadere qualcosa di spettacolare e scegliere una frequenza di fotogrammi e una velocità dell'otturatore elevate, il che comporta dei compromessi.

Tuttavia, poiché Instant Slow-Mo è in grado di generare fotogrammi extra in base al movimento nella scena, è possibile ottenere l'effetto istantaneamente tenendo il dito sullo schermo durante la ripresa di video standard 4K/60p, o successivamente quando l'azione è finita. Non funziona ancora perfettamente: durante la nostra prova abbiamo rilevato che produce alcuni "strani artefatti", cosa che ho abbiamo visto anche con alcune funzioni del Pixel 8 Pro, come Magic Editor. Ma l'idea è certamente promettente.

A range of video frames shot on the Samsung Galaxy S24

The Galaxy S24's Instant Slow-mo feature (above) is one of its most impressive AI-powered video tools. (Image credit: Samsung)

Fortunatamente, ogni volta che il Galaxy S24 utilizza l'intelligenza artificiale generativa per modificare una foto, viene aggiunto un watermark all'immagine e ai metadati. Si tratta di una mossa sensata che richiama i tentativi di Sony, Canon e Nikon di combattere i deepfake con la tecnologia della firma digitale e la Content Authenticity Initiative (CIA) di Adobe.

Detto questo sorgono anche grandi preoccupazioni riguardo ai trucchetti AI del Galaxy S24 e a ciò che potrebbero comportare per la fotografia e per il videomaking.

Contro

La prima preoccupazione risiede nel fatto che, una volta che il Galaxy S24 avrà portato l'editing AI a livello mainstream, le nostre foto potrebbero sembrare tutte uguali, o quasi. Per quanto Samsung sostenga che l'S24 apprenderà lo stile di editing preferito dall'autore, il suo motore ProVisual ha un unico obiettivo: far apparire le foto e i video il più "perfetti" possibile. È un T-1000 che setaccia i fotogrammi a caccia di imperfezioni.

Samsung afferma che l'obiettivo della sua fotocamera dotata di intelligenza artificiale è quello di "dare vita alla vostra creatività". Si potrebbe invece dire che raggiunge raggiunge l'obiettivo opposto. Come i generatori d'arte AI, questi strumenti di editing Galaxy AI fanno un'ottima impressione, almeno all'inizio. Sono in grado di modificare le foto delle vostre vacanze come se fossero uscite direttamente da una brochure patinata, e non c'è niente di male in questo, ma non facciamo finta che stiano incoraggiando la creatività. 

Potrebbero solo far sembrare i nostri ricordi stranamente omogenei rispetto a quelli di qualcuno che ha il nostro stesso smartphone.

A basketballer being photographed on the Samsung Galaxy S24

The Galaxy S24's Generative Edit feature (above) lets you move subjects around the frame, like Google's Magic Editor. (Image credit: Samsung)

La seconda preoccupazione è ancora più concreta. Non possiamo criticare Samsung per aver incluso nella serie Galaxy S24 una funzione di modifica generativa che consente agli utenti di spostare gli oggetti e i soggetti nelle foto - dopo tutto, i software di editing di Google e Adobe utilizzano già funzioni simili. Ma data la popolarità e la portata della gamma Galaxy, questa funzione potrebbe innescare una reazione a catena incontrollabile.

D'ora in poi, i nostri "rullini fotografici" potrebbero diventare dei mondi onirici in stile Pixar che renderebbero difficile per chiunque distinguere il vero dall'artefatto. È vero che la manipolazione delle immagini è antica come la fotografia e che tutte le foto digitali sono in qualche modo un atto di ricreazione, ma renderla accessibile a tutti ha i suoi rischi. Da parte nostra siamo pienamente convinti che filigrane e metadati possano arginare questa marea.

Queste argomentazioni sull'intelligenza artificiale generativa probabilmente avranno la stessa durata di quelle dei proprietari di cavalli che criticavano l'avvento dell'automobile, ma ci sono delle criticità evidenti che non possiamo ignorare. 

Passiamo alla questione dell'accessibilità. Samsung ha affermato che "le funzioni di Galaxy AI saranno fornite gratuitamente fino alla fine del 2025 sui dispositivi Samsung Galaxy supportati", dopodiché ci sarà presumibilmente un abbonamento da pagare.

A photo scene analyzed by the Samsung Galaxy S24

It isn't yet clear which features of the Galaxy S24's ProVisual engine (above) will require a subscription from 2025. (Image credit: Samsung)

Non sappiamo ancora quali funzioni saranno a pagamento, ma la conclusione è chiara: i giganti degli smartphone come Samsung vedono nelle funzioni della fotocamera dotate di intelligenza artificiale la prossima mucca da mungere in stile cloud storage. Un altro strumento poco democratico che ricorda i sedili riscaldati di BMW che per essere attivati richiedevano un abbonamento. Ricordate com'è andata a finire, giusto?

Vedremo se Samsung sarà più fortunata, ma pensare di dover sborsare un extra per una modalità della fotocamera sembra surreale, almeno per me. Certo, alcune funzioni potrebbero tornare utilissime ai professionisti, ma dubito che questa rivoluzione AI possa realmente servire l'utente medio che ha acquistato un top di gamma.

Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto

Sono stati anni incredibili per le fotocamere degli smartphone e con il Samsung Galaxy S24 stiamo entrando nella nuova era della fotografia mobile, quella in cui avremo un editor fotografico intelligente in tasca.

Il Google Pixel 8 Pro ha dato il via a questa era, diventando il primo smartphone a inserire l'intelligenza artificiale generativa nel processo fotografico. Ma la serie Galaxy S24, con funzioni come Edit Suggestion e Generative Fill, promette di portare il fenomeno a livello mainstream, e questo sarà tanto significativo quanto lo è stato l'arrivo della fotografia computazionale nel 2016.

An early advert for the Kodak Camera

One of the original adverts for the Kodak Camera from 1889, which was well ahead of its time. (Image credit: Google Arts & Culture / Kodak)

Il motore ProVisual della serie S24 deve ancora essere messo a punto e l'editing fotografico AI è ben lungi dall'essere un vero e proprio "trucco di magia". Ma per chi ha trascorso anni a recensire fotocamere, è sicuramente l'inizio di qualcosa di grande che si potrebbe definire il successore moderno della famosa fotocamera Kodak che "scattava da sola". Al tempo (ben 135 anni fa) il motto di Kodak era: "Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto" a sottolineare la facilità d'uso di strumenti che fino a qualche anno prima richiedevano una profonda conoscenza della fotografia.

All'epoca, (parliamo di fine '800) la fotografia veniva derisa da pittori e artisti che la vedevano come una riproduzione meccanica e senz'anima della vera creatività. L'editing generativo sta muovendo i suoi primi passi ma i possibili risvolti a cui fa pensare sono spaventosi, proprio come poteva esserlo la fotografia per un pittore. Del resto l'evoluzione tecnologica è inesorabile e non può essere fermata, quindi non ci rimane altro che abbracciarla e scoprire cosa è in grado di fare il Samsung Galaxy S24 che, al momento, è sul nostro banco di prova per la recensione.

Presto saremo in grado di darvi un giudizio più ponderato sulle reali capacità di quello o che, insieme al Pixel 8 Pro, potrebbe essere lo smartphone più rivoluzionario degli ultimi anni.

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Marco Silvestri
Senior Editor

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.

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