Android 11 dimostra come gli aggiornamenti annuali siano ormai superati

Android
Android (Immagine:: Shutterstock)

Il rilascio annuale delle nuove versioni dei sistemi operativi su smartphone è qualcosa a cui ormai siamo abituati. Fermandoci per un attimo a riflettere, però, viene da chiedersi se questa politica che Google e Apple adottano ormai da tempo abbia davvero un senso.

Il caso più emblematico è quello di Android 11. Guardando alle novità apportate dalla nuova versione, si tratta di caratteristiche che non solo sono tutt'altro che rivoluzionarie ma che possono interessare solo una ristretta cerchia di utenti. Basta guardare alle nuove funzionalità come quelle per la smart home o il controllo del volume, o quella adattiva per la connessione in base alla rete dati o al Wi-Fi, e ancora quella che nelle notifiche separa i messaggi dagli avvisi delle altre app.

Nella nuova versione del sistema operativo Google, dunque, non c’è nulla che cambi radicalmente il modo in cui si usa uno smartphone, e lo stesso si poteva dire anche per Android 10. Una delle novità principali introdotta dall'attuale versione è stata la possibilità di applicare il tema scuro a tutte le app, ma anche lì, questa funzionalità non è attualmente supportata da tutte le applicazioni.

Tutto questo porta a chiederci che senso abbia ancora rilasciare annualmente nuove versioni di Android. Secondo noi non c'è alcuna ragione per cui il modello di distribuzione attuale sia preferibile al rilascio di piccoli aggiornamenti in maniera costante nel corso dell'anno.

La distribuzione annuale è una scelta arbitraria

Quasi tutti i produttori di smartphone ogni anno rilasciano una versione aggiornata dei propri dispositivi e, anche da questo punto di vista, la cadenza annuale è ormai la regola.

Tutto questo, però, trova giustificazioni nelle esigenze commerciali e non tanto nell’avanzare della tecnologia. Molto spesso i nuovi modelli di smartphone Apple, Samsung ma anche Motorola, Huawei, Nokia o LG apportano solo qualche piccola novità rispetto ala versione precedente. 

Sono incrementi marginali ma questo permette comunque ai produttori di mantenere alta l'attenzione sul proprio marchio e vendere più smartphone e di certo non perché ogni anno arrivino nuove tecnologie in grado di giustificare un nuovo prodotto.

Questo ragionamento, però, non pensiamo possa essere applicato ai sistemi operativi. Non si tratta di prodotti commerciali: si ottengono gratuitamente e, se si possiede un dispositivo Android, si deve per forza usare il sistema operativo di Google.

Android 10 brought Dark Mode, and that's about it.

Android 10 brought Dark Mode, and that's about it. (Image credit: Future)

Google non ha una reale necessità di rilasciare aggiornamenti sostanziosi di Android ogni anno dato che non è necessario fidelizzare gli utenti. A prescindere, infatti, chi ha uno smartphone Android ha deciso di scegliere quel sistema operativo rispetto a iOS, al di là del fatto che sia disponibile o meno una nuova versione.

Aggiornamenti regolari

Invece di versioni annuali di Android, avrebbe secondo noi molto più senso che Google rilasci gradualmente le nuove funzionalità nel corso dell'anno, anche perché già con una certa regolarità vengono rilasciate alcune patch per correggere bug e altri problemi. Non sarebbe dunque un grande stravolgimento per Google.

Sotto un certo punto di vista, Apple fa già così con iOS. Con ogni nuova versione del sistema operativo per smartphone e tablet vengono annunciate anche nuove funzionalità che vengono distribuite però nel corso dell'anno successivo e non tutte insieme.

Una politica di distribuzione di questo tipo sarebbe davvero un passo avanti perché permetterebbe agli utenti Android di ottenere le nuove funzionalità non appena disponibili senza dover aspettare una data di rilascio che appare come totalmente arbitraria. Questo permetterebbe a Google di venire incontro alle esigenze degli utenti costantemente e non con un sostanzioso aggiornamento una volta all'anno.

La distribuzione di Android è troppo confusa

Quando parliamo dell'uscita di una nuova versione di Android, stiamo facendo una semplificazione evidenmte. L'aggiornamento annuale, infatti, arriva prima sugli smartphone Google Pixel e solo in un secondo momento sugli altri dispositivi, con alcuni produttori che devono avere anche il tempo di aggiornare la versione personalizzata del sistema operativo per i propri smartphone.

La distribuzione delle nuove versioni di Android cambia poi in base al marchio e al modello finendo per creare non poca confusione tra gli utenti.

Google Pixel 4

The Google Pixel 4 will probably get Android 11 as soon as it's released. (Image credit: Future)

 Al momento, Android 10 ha alle spalle un anno di attività, ma è paradossalmente ancora in distribuzione sui modelli di differenti produttori. Un ciclo che è destinato a ripetersi anche con Android 11.

Questa distribuzione così scaglionata non può che confondere quegli utenti che magari non hanno tempo di seguire le ultime notizie in merito al sistema operativo, senza dunque avere un'idea di quando il loro smartphone verrà aggiornato soprattutto considerando che mancano informazioni chiare e certe. Questo è ancora più palese per quegli utenti che magari non sanno neanche quale modello di smartphone possiedono.

A differenza di Apple, Google inoltre non distribuisce su tutti i dispositivi Android la nuova versione del sistema operativo, andando così a penalizzare chi magari possiede dei modelli ormai piuttosto vecchi.

Un rilascio graduale di Android potrebbe garantire una distribuzione più omogenea su tutti gli smartphone dato che i produttori dovrebbero limitarsi a implementare nella versione personalizzata del sistema operativo solo piccole funzionalità e non tutte in blocco. Questo aiuterebbe gli utenti Android anche a capire quali sono effettivamente le novità introdotte dando il tempo di scoprire le nuove caratteristiche.

La sicurezza non è un problema

Alcuni sostengono che gli aggiornamenti annuali di Android siano la scelta migliore sotto il profilo della sicurezza, ma non ci sembra sia proprio così.

Gli aggiornamenti sulla sicurezza vengono rilasciati regolarmente non una sola volta all'anno. Eliminare la cadenza annuale per le nuove versioni, anche dal punto di vista della sicurezza, non sembrerebbe creare dei grossi problemi.

Non escludiamo comunque che dietro la distribuzione annuale possano esserci motivi a noi sconosciuti che solo Google conosce. Mettendoci però dal punto di vista dei fan e del consumatore medio, restiamo dell'idea che la distribuzione graduale nel corso dell'anno delle nuove versioni di Android appare come la scelta migliore.

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