Samsung brevetta i suoi occhiali AR economici con funzionalità multigiocatore
E un'esclusiva funzione multigiocatore
Il destino dell'auricolare Samsung XR potrebbe essere ancora incerto dopo recenti notizie di un nuovo ritardo, ma sembra che il gigante tecnologico sudcoreano non abbia rinunciato a lanciare un gadget XR. Questo si basa su un brevetto pubblicato di recente che illustra come più utenti possano sincronizzare i propri occhiali con un singolo smartphone o tablet per godere insieme di uno spazio virtualmente aumentato. Gli occhiali potrebbero risultare più accessibili (ma meno autonomi) rispetto agli occhiali Meta Orion.
Individuato da MySmartPrice, il brevetto (numero 20240355069, intitolato "Method and System for Grouping Plurality of Devices") è stato pubblicato la scorsa settimana e mostra come più utenti possano collegarsi a uno smartphone per giocare a una partita di tennis virtuale. Questa soluzione sembra sfruttare i punti di forza dell'AR, che favorisce la collaborazione tra le persone, rispetto al design più isolante della VR, rendendo la condivisione di uno spazio virtuale più fluida.
Invece di aggiungere ulteriori livelli di ritardo del segnale quando più telefoni e occhiali interagiscono in modalità wireless - e potenziali imprecisioni se i telefoni interpretano gli stessi dati visivi in modo diverso - questo sistema condiviso dovrebbe risultare più reattivo e preciso. Come per tutti i brevetti, non c'è garanzia che il progetto di Samsung venga mai realizzato, ma sembra offrire un'idea di come dovrebbero essere implementati gli occhiali AR, in più di un modo.
Vengono presentate le specifiche degli occhiali AR
Il brevetto rivela ulteriori dettagli interessanti. Innanzitutto, la configurazione degli occhiali AR descritta nel documento (pagina quattro, figura tre) sembra essere progettata per funzionare con una versione di Android, suggerendo una potenziale collaborazione tra Samsung e Google nel settore XR.
Un altro aspetto rilevante è che, sebbene gli occhiali siano dotati di display, fotocamera, microfono e altri sensori, nonché della potenza di elaborazione per il rendering e la codifica dei dati, l'elaborazione principale avviene tramite lo smartphone, che poi trasmette le informazioni agli occhiali.
Questo indica che gli occhiali potrebbero essere più simili agli Xreal Air 2, che dipendono da uno smartphone, piuttosto che agli autonomi Meta Orion AR. Questo approccio potrebbe essere vantaggioso in termini di accessibilità, poiché occhiali meno tecnologici tenderebbero a essere più economici. Tuttavia, c'è un potenziale svantaggio: se si opta per Android, potrebbe essere necessario rimanere legati a questo ecosistema, con una preferenza per i dispositivi Samsung.
In ogni caso, dovremo attendere le future dichiarazioni di Samsung. Considerando che i telefoni rappresentano alcuni dei gadget più significativi dell'azienda, non sarebbe sorprendente se gli occhiali AR fossero più un complemento allo smartphone piuttosto che una vera alternativa.
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Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.