Soundbar vs impianto surround: cosa conviene scegliere per l'home theater?
Per un home cinema servono per forza tante casse?
Nei decenni successivi alla diffusione degli home cinema avvenuta alla fine degli anni '80, l'unico modo per ricreare l'esperienza del suono surround tipico del cinema era spendere un sacco di soldi in altoparlanti e amplificatori.
Nel tempo, i produttori di apparecchiature AV hanno capito che tale mercato sarebbe rimasto di nicchia e molte famiglie non sarebbero mai riuscite a dedicare tale budget a un impianto home cinema. Per questo è nata l'idea di proporre un pacchetto "all inclusive" che oltre ad avere un formato più compatto, quindi facile da inserire in una stanza, riuscisse ad offrire un buon compromesso in termini di qualità audio senza costare un capitale. Come avrete capito stiamo parlando delle soundbar.
Il loro formato conveniente, i prezzi che per i modelli di fascia bassa risultano super accessibili e il fatto di poterle infilare praticamente su qualsiasi mobile o tavolo hanno reso le soundbar molto popolari nel mondo dell'home cinema.
Ma a conti fatti, questa soluzione costituisce davvero una valida alternativa a un buon impianto surround tradizionale? Proviamo a rispondere a questa domanda mettendo a confronto prezzo, design e prestazioni di queste due soluzioni per aiutarvi a capire quale fa al caso vostro.
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Soundbar vs impianto audio surround: Prezzo
Se si parla di prezzo, le soundbar sono decisamente più accessibili degli impianti audio surround tradizionali. È possibile prendere un modello di fascia bassa a meno di 100 euro, anche di brand noti come Samsung e LG. Per acquistare un sistema surround basilare con altoparlanti 5.1 e un amplificatore multicanale bisogna sborsare almeno 350 euro.
Ovviamente se si sale di livello con le soundbar dotate di subwoofer wireless e altre sciccherie i prezzi aumentano di conseguenza ed è facile ritrovarsi a spendere diverse centinaia di euro.
Un esempio? Le soundbar come Samsung HW-S61A dotate di supporto multicanale si aggirano intorno ai 300 euro, prezzo molto vicino a quello degli altoparlanti che supportano formati audio premium di tipo 'object-based' come Dolby Atmos e DTS:X. Ragionando su queste cifre stiamo comunque parlando di un supporto "virtuale" ai formati Atmos/DTS:X, ovvero una coppia di altoparlanti 2.1 con delle impostazioni audio mirate.
Anche se ci sono delle eccezioni, in genere bisogna arrivare a cifre vicine ai 500 euro per portarsi a casa una soundbar di buon livello. Parliamo di modelli come Sonos Beam (Gen 2), che costa circa 450 euro e Samsung HW-Q700A 3.1.2, che attualmente si trova a meno di 400 euro.
Al di sopra dei 650 euro si iniziano a trovare soundbar prodotte da marchi specializzati nel settore "hi-fi" come Polk, Yamaha, Denon e Klipsch. Questi brand propongono soluzioni con un maggior numero di canali dedicati e una potenza elevata.
Ci sono modelli professionali di fascia alta che costano cifre superiori ai 1000 euro e offrono una qualità audio eccellente, che si avvicina molto a quella degli impianti surround tradizionali.
I sistemi surround tradizionali più economici che abbiamo trovato sono lo Yamaha YHT1840 che costa circa 500 euro e un pacchetto Onkyo HT-S3910 da 488 euro, entrambi composti da un AVR più un pacchetto di altoparlanti 5.1.
Se volete più potenza su AVR, diffusori, più canali audio, decodifica Dolby Atmos e DTS:X e un design premium, i prezzi iniziano a salire vertiginosamente, arrivando molto più in alto rispetto alle soundbar.
Nell'equazione potreste anche dover considerare il costo di installazione se avete in mente di installare degli speaker nel soffitto per ottenere il massimo dal Dolby Atmos.
(Le soundbar Dolby Atmos con supporto "reale" per i canali di altezza, al contrario, dispongono di driver che sparano il suono verso l'alto per farlo rimbalzare sul soffitto).
In definitiva, anche le soundbar più costose risultano più convenienti dei sistemi surround tradizionali. Dopo tutto, come notato in precedenza, la soundbar Samsung Q950A offre 16 canali distinti e, seppur costosa, immaginate quanto ci vorrebbe per un impianto con 16 speakers? Senza considerare che poi vi toccherà trovare un amplificatore in grado di supportare tale numero di altoparlanti.
Soundbars vs impianto audio surround: design
Se cercate un audio home cinema che abbia il minor impatto fisico possibile sul vostro salotto, le soundbar sono la scelta migliore. Pur non essendo particolarmente entusiasmanti in termini di design, le soundbar hanno degli evidenti vantaggi in termini di spazio e posizionamento.
Non dimentichiamo che l'idea alla base delle soundbar sta nell'avere un impianto audio posizionato sotto lo schermo del televisore, come se fosse un'estensione. Le soundbar possono gestire più canali in un singolo involucro, come nel caso di Samsung Q950A che dispone d sette canali nella soundbar principale e tre canali in ciascuno dei suoi due altoparlanti posteriori. Provate a immaginare quanto spazio ci vorrebbe per avere gli stessi canali su un impianto stereo tradizionale. Senza contare che questa soluzione richiede una sapiente gestione dei cavi, dato che gli speaker vanno collegati all'amplificatore.
Tuttavia esistono sistemi di altoparlanti surround con altoparlanti piuttosto piccoli. Per esempio, il sistema MASS 5.1 Monitor Audio dispone di cinque altoparlanti che misurano appena 122 x 147 x 107 mm ciascuno, mentre il pacchetto di altoparlanti Dome Flax 5.1 di Focal ha dei satelliti che misurano 172 x 144 x 143 mm.
La maggior parte dei sistemi surround tradizionali sono sostanzialmente più grandi dei due esempi qui riportati. Del resto più grande non significa necessariamente più brutto. Anzi, i sistemi tradizionali hanno spesso dei design curati e si servono di materiali premium come plastiche pregiate e legno. Il sistema Monitor Audio Silver che potete vedere qui sotto sembra un pezzo d'arredamento più che un semplice impianto audio, non trovate?
Inoltre esistono dei sistemi surround da installare a muro. Questi permettono di optare per un numero elevato di canali inclusi, potenzialmente, dei veri overhead, senza risultare ingombranti. Il problema è che l'installazione dei diffusori nelle pareti e nei soffitti può comportare un processo di installazione lungo e potenzialmente costoso.
In sostanza dovete scegliere la soluzione che fa al caso vostro in base allo spazio di cui disponete e alla visibilità che volete dare al vostro impianto audio.
Soundbar vs impianto audio surround. prestazioni
Ora che le soundbar sono entrate nei cataloghi di molti marchi specializzati nella produzione di impianti audio professionali, è possibile trovare un buon numero di soundbar che a fronte di un prezzo elevato offrono prestazioni inimmaginabili fino a pochi anni fa.
Come regola generale, un sistema surround di buona qualità dovrebbe offrire una qualità del suono migliore di una soundbar. Non importa se lo usate per ascoltare musica o per guardare un film con audio Dolby Atmos/DTS:X.
Anche i mix musicali Dolby Atmos/Spatial Audio suonano al meglio quando vengono riprodotti da un sistema audio surround, nonostante Apple commercializzi il suo sistema Spatial Audio come opzione per le cuffie o per sistemi di altoparlanti relativamente limitati.
Parte di questo si deve alle maggiori dimensioni dei diffusori surround, che per conformazione danno al suono più spazio per respirare. Ovviamente non si può fare un discorso generale in quanto esistono migliaia di soluzioni alternative che variano per specifiche, prezzo e prestazioni.
Le soundbar sono concepite per ottenere un buon audio occupando poco spazio e ci riescono alla grande, ma le leggi della fisica pongono dei limiti insormontabili.
I sistemi audio con altoparlanti separati offrono una migliore gamma dinamica, con suoni più precisi negli alti, bassi e medi, quindi una qualità audio superiore.
Tra l'altro le soundbar, in particolare quelle di fascia bassa, hanno un numero limitato di canali fisici reali e si affidano alla virtualizzazione per emulare ilsuono multicanale. Questo escamotage non riesce a compensare la mancanza di canali reali, e gli effetti che si ottengono sono spesso deludenti.
Persino le soundbar che hanno un sacco di driver fisici per i canali hanno i loro limiti. La compattezza del formato costringe infatti a posizionare i canali uno vicino all'altro, riducendo di conseguenza la spazialità e i dettagli dell'audio, che risultano inferiori rispetto a quelli degli impianti surround tradizionali.
Quasi tutte le soundbar multicanale fanno rimbalzare gli effetti audio sulle pareti laterali o sui soffitti per ottenere l'effetto surround. Questa tecnologia crea la cosiddetta "cupola sonora", ma non riesce in alcun modo a sostituire il suono diretto che si ottiene dagli altoparlanti posti nei diversi punti della stanza, altro punto a favore dei sistemi audio surround.
Soundbars vs impianto audio surround: connettività
Anche in termini di connettività i sistemi audio surround hanno un netto vantaggio sulle soundbar, indipendentemente dalla fascia di prezzo. Questo semplicemente perché i sistemi surround richiedono un ricevitore AV multicanale o un amplificatore, e anche gli AVR più economici dispongono di almeno quattro ingressi HDMI e un'uscita HDMI. Per non parlare degli ingressi audio digitali coassiali e ottici e degli ingressi di linea PCM analogici.
Le soundbar, di norma offrono un massimo di due ingressi HDMI, un ingresso di linea e un ingresso audio digitale coassiale o ottico.
Le HDMI sono la distinzione più importante, poiché più ce ne sono, più è facile usare l'impianto audio per collegarlo a più fonti audio.
L'arrivo della tecnologia eARC, che permette ai televisori compatibili di passare il suono lossless (senza perdita di qualità) anche Dolby Atmos e DTS:X su HDMI ai dispositivi compatibili, ha dato alle soundbar un modo per aggirare li loro limiti di connettività. Tuttavia, l'eARC presenta alcune criticità tra cui un certo ritardo del segnale.
Alcuni AVR recenti supportano anche l'audio dei giochi a 4K/120Hz con feed a frequenza di aggiornamento variabile attraverso le porte HDMI, ma per ora non esistono soundbar capaci di fare la stessa cosa tramite HDMI.
Per fortuna negli ultimi due anni molti produttori stanno implementando dei sistemi che connettono l'audio dei TV e i loro altoparlanti integrati alle soundbar per migliorare il suono senza bisogno di aggiungere elementi esterni.
Quale scegliere?
I giorni in cui le soundbar esistevano allo scopo di offrire un suono migliore degli altoparlanti integrati dei TV nel fattore di forma più conveniente possibile sono finiti da un pezzo. Oggi ci sono soundbar che possono offrire una qualità audio davvero eccezionale sia per ascoltare la musica che per guardare i film. Tuttavia, rimangono differenze fondamentali tra le soundbar e i sistemi surround separati che rendono ciascuno di essi più adatto, nel complesso, a gusti ed esigenze diverse.
Le soundbar, di norma, sono l'opzione migliore per i salotti di piccole medie dimensioni, anche se si opta per un modello di fascia alta con unità fisse posteriori e subwoofer.
Le soundbar "all in one", ovvero a singolo elemento, non hanno quasi alcun impatto sull'arredamento o sullo spazio, e anche quando dispongono di altoparlanti esterni sempre piuttosto compatti, mentre i subwoofer sono progettati in modo da poter essere posizionati dietro i divani o sotto le credenze senza compromettere il suono.
Le soundbar sono anche mediamente meno costose dei sistemi surround separati.
In definitiva, la cosa più bella delle soundbar è che forniscono agli appassionati un modo per godere di un'esperienza audio più cinematografica di quanto sia possibile ottenere dai soli altoparlanti della TV, ma che al contempo non hanno lo spazio o il budget per acquistare un sistema surround completo.
I sistemi audio surround tradizionali (al contrario di quelli a muro) sono ideali per le stanze dedicate all'home cinema e rappresentano un must per chi apprezza la qualità del suono e non ha problemi di budget.
Trovare la giusta combinazione di AVR e diffusori per la propria stanza non è sempre facile, e l'installazione richiede una certa esperienza se si vogliono ottenere risultati all'altezza della spesa. Del resto, la ricompensa in termini di esperienza finale vale sicuramente lo sforzo.
Per concludere: se siete a corto di spazio, denaro o tempo, andate di soundbar; se la vostra priorità è ottenere la migliore esperienza sonora home theater possibile, un buon sistema surround è la scelta giusta.
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John has been writing about home entertainment technology for more than two decades - an especially impressive feat considering he still claims to only be 35 years old (yeah, right). In that time he’s reviewed hundreds if not thousands of TVs, projectors and speakers, and spent frankly far too long sitting by himself in a dark room.
- Marco SilvestriSenior Editor