Quando ci siamo avvicinati all’Asus TUF A15 (nome in codice F506IV) eravamo particolarmente entusiasti, ma non per i motivi che sarebbe lecito attendersi a prima vista. Rinchiuso in una scocca piuttosto tradizionale e lontana dagli stilemi che sono particolarmente in voga nel segmento gaming (come invece accade con i prodotti della linea Zephyrus) e privo di soluzioni tecniche all’avanguardia, il portatile di Asus è riuscito a catturare la nostra attenzione per la combinazione di processore e scheda video.
Da un lato troviamo infatti l’eccellente serie Ryzen 4000 di AMD, di cui abbiamo ampiamente tessuto le lodi nel recente passato; dall’altro c’è invece la GeForce GTX 2600 di NVIDIA che sa cavarsela egregiamente in qualsiasi situazione di gioco. Con queste premesse ci aspettavamo di trovare un ottimo compromesso tra prestazioni e prezzo. Vediamo com’è andata...
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Di seguito le caratteristiche tecniche del modello in prova. CPU: 2.9GHz AMD Ryzen 7 4800H (octa-core, 8MB cache, boost fino a 4,2 GHz); Scheda video: Nvidia GeForce RTX 2060 6GB GDDR6; RAM: 16GB LPDDR4 (3200 MHz); Schermo: 15,6” Full HD (1920 x 1080) LED 144 Hz; Disco: 1TB SSD (PCIe, NVMe, M.2); Porte: 1 x jack audio, 2 x Type-A USB 3.2 (Gen 1), 1 x Type-C USB 3.2 (Gen 2), 1 x Type-A USB2.0, 1 x RJ45 LAN, 1 x HDMI 2.0b; Connettività: Intel Wi-Fi 5, Bluetooth 5; Camera: 720p; Peso: 2.3 kg; Dimensioni: 39,5 x 25,6 x 2,49 cm (L x A x P)
Prezzo e disponibilità
Il TUF A15 si può definire come notebook gaming entry level, il che non significa che sia economico, ma, allo stesso tempo, risulta molto più abbordabile dei top di gamma indirizzati a chi non si pone problemi di budget.
Il termine abbordabile, in questo contesto, va preso con le pinze, in quanto per portarsi a casa il mostriciattolo di casa Asus sono comunque necessari quasi € 1.800, una cifra sicuramente non trascurabile, ma di certo più comprensibile rispetto a quella richiesta per prodotti di altre aziende, come l’Alienware m15, il cui rapporto qualità/prezzo non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello del TUF.
I più diretti concorrenti sono quindi l’HP Omen 15 e il Dell G3 15, entrambe valide alternative nel panorama dei laptop gaming da 15”. In Italia non è ancora ufficialmente acquistabile, ma la disponibilità dovrebbe arrivare nelle prossime settimane.
Design
Con l’acronimo TUF Asus identifica una serie di prodotti che fanno della solidità costruttiva e della durabilità i due principali punti di forza. Non sorprende, quindi, che l’A15 sia particolarmente massiccio, con un design distante anni luce dalla serie Zephyrus che è invece estremamente compatta.
D’altro lato non bisogna nemmeno pensare che si tratti di un prodotto resistente agli urti e alle sollecitazioni estreme. Tradotto in parole povere: nessuno vi consiglia di scagliarlo contro il pavimento, ma allo stesso tempo non dovrete nemmeno adottare la stessa accortezza che richiedono certi notebook ultrasottili, che sembrano piegarsi solo a prenderli in mano.
L’A15 rimane comunque un portatile da gioco e non fa molto per nasconderlo; per rendere ancor più evidente la sua vocazione è possibile personalizzarlo con una serie di adesivi compresi nella confezione. La scocca è disponibile in due varianti: Fortress Gray (utilizzata in questa recensione) e Bonfire Black.
Una volta aperto si scoprono ulteriori dettagli che rivelano la sua vera natura: dall’immancabile illuminazione RGB alla colorazione particolare dei tasti WASD, i più utilizzati dai giocatori PC.
Il design “industriale”, oltre a essere gradevole, è anche funzionale, visto che fornisce ulteriore protezione da piccoli urti, mentre il fondo, ricoperto da un rivestimento in gomma caratterizzato da un disegno a nido d’ape, impedisce che il notebook scivoli sulla scrivania favorendo inoltre i flussi d’aria per un corretto smaltimento del calore.
Non dovendo andare troppo per il sottile, Asus ha potuto dotare il TUF A15 di una notevole quantità di porte: oltre alla classica Ethernet, troviamo un’uscita HDMI, il jack audio, due USB standard e una USB Type-C sul lato sinistro, mentre dalla parte opposta c’è un’ulteriore presa USB 2.0. Ce n’è abbastanza da scongiurare l’utilizzo di un moltiplicatore; noi in particolare abbiamo apprezzato l’ingresso RJ45 che permette di collegare il PC al router direttamente via cavo (la scelta migliore quando si tratta di giocare online).
Il monitor è un buon 15,6” dotato di risoluzione 1920x1080 (la cosiddetta FullHD), con un refresh rate di 144Hz, caratteristica che verrà sicuramente apprezzata da chi ama giocare a FPS e giochi di guida. Per risparmiare qualche euro è possibile optare per la versione a 60Hz.
Ecco come si è comportato l’Asus TUF A15 nella nostra suite di benchmark:
3DMark: Sky Diver: 33,361; Fire Strike: 14,961; Time Spy: 6,367; Cinebench R20: 4,265 punti; GeekBench 5: 1,175 (single-core); 7,708 (multi-core); PCMark 10 (Home Test): 5,388 punti; PCMark 10 Battery Life: 5 ore e 14 minuti; Battery Life (TechRadar movie test): 11 ore e 44 minuti; Total War: Three Kingdoms (1080p, Ultra): 49,9 fps; (1080p, Low): 140 fps; Metro Exodus (1080p, Ultra): 45,44 fps; (1080p, Low): 118 fps
Prestazioni
Come abbiamo scritto inizialmente, una delle cose che più ci interessava dell’Asus TUF A15 era la componentistica interna, dove spiccano i prodotti più aggiornati delle produzioni AMD e NVIDIA.
Parlando di CPU troviamo il Ryzen 7 4800H: non si tratta del processore mobile più potente offerto dalla casa di Sunnyvale (quello è il Ryzen 9 4900HS), ma, d’altro canto, il portatile non si vuole proporre come quella che in termini commerciali si definisce ammiraglia.
Abbiamo ampiamente elogiato le prestazioni che i nuovi Ryzen riescono a offrire nei PC di fascia medio/alta e nel TUF A15 troviamo il perfetto esempio della sua potenza, garantita dagli 8 core e 16 thread, che comunemente caratterizza prodotti dal prezzo più elevato.
Il sottosistema video è affidato alla nuova NVIDIA RTX 2060: anche in questo caso il mercato offre di meglio, ma riteniamo che l’accoppiata con il processore di AMD sia a dir poco azzeccata. La GPU se la cava benissimo alla risoluzione nativa del monitor; inoltre offre il supporto alla tecnologia Ray Tracing e i suoi 6 Gbyte di RAM GDDR6 sono più che adeguati a evitare problemi con i giochi.
Abbiamo provato l’esigente Metro Exodus al massimo livello di dettaglio (preset Ultra) e il frame rate si è attestato sui 45 fotogrammi al secondo; giocando un po’ con le impostazioni è possibile superare la fatidica soglia dei 60 fps senza rinunciare troppo alla magnificenza grafica dello shooter di Deep Silver.
Passando a titoli meno impegnativi, come Fortnite o CS: GO non c’è alcun tipo di problema a raggiungere limiti ancora più elevati e in questo caso si possono avvertire i vantaggi del pannello a 144Hz che restituisce immagini fluide e nitide.
Bastano questi pochi dati a fornire l’idea della potenza del TUF A15 che riesce a destreggiarsi con disinvoltura anche con i videogame più recenti pur proponendosi a un prezzo non esagerato. Tra gli aspetti meno entusiasmanti ci sono le ventole che prendono il sopravvento quando il sistema è sotto carico, ossia tipicamente proprio durante l’esecuzione dei giochi. Sappiamo che smaltire il calore prodotto dal processore e dalla scheda video, in un laptop di questo tipo, è particolarmente complesso a causa delle dimensioni comunque contenute, ma il portatile di Asus può risultare fastidioso soprattutto in ambienti silenziosi.
Autonomia
Parlando di autonomia, non c’è da aspettarsi miracoli da un notebook gaming, ma l’Asus TUF A 15 non si comporta affatto male. Il benchmark PC Mark 10 Battery Life, che replica uno scenario di utilizzo misto, segna 5 ore e 45 minuti prima che la batteria si esaurisca.
Tutto merito dell’efficienza energetica del Ryzen 7 4800H che, grazie al processo produttivo, si dimostra migliore dei più energivori processori Intel che comunemente equipaggiano questa tipologia di prodotto.
La batteria è un’unità di 90 Wh (quasi il massimo che è consentito portare in aereo) e questo spiega anche l’eccellente valore ottenuto con il nostro benchmark interno, che riproduce ininterrottamente un filmato mkv in alta risoluzione. In questo caso il contatore si è fermato a 11 ore e 44 minuti.
La musica cambia drasticamente durante l’esecuzione dei videogame, ma in questo caso non ci sono grosse sorprese: si tratta di applicazioni esigenti e quindi non valutiamo negativamente le circa due ore di autonomia che vi consentiranno di fare una partita ad Assassin’s Creed Odyssey mentre siete in viaggio sul treno, ma, come ovvio, per questo tipo di utilizzi va tenuto collegato alla presa di corrente.
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