Smartphone meglio delle reflex? Secondo Sony ci siamo quasi

The Sony Xperia 1 IV phone next to some cameras and lenses
(Immagine:: Sony)

All'inizio di maggio ci siamo chiesti se gli smartphone di ultima generazione fossero meglio delle fotocamere compatte giungendo alla conclusione che, in effetti, per molti utenti lo sono.

Detto questo non ci siamo mai sognati di paragonare uno smartphone, per quanto evoluto, a una fotocamera reflex

A quanto pare non la pensano tutti così. Nei giorni scorsi Terushi Shimizu, presidente e CEO di Sony Semiconductor Solutions (SSS), si è spinto a dire che nel giro di qualche anno gli smartphone saranno in grado di offrire scatti migliori di una reflex.

Ci aspettiamo che foto [da smartphone] supereranno la qualità d'immagine delle fotocamere reflex a obiettivo singolo entro i prossimi anni.

Terushi Shimizu, CEO di Sony Semiconduct

Stando a quanto afferma Shimizu, nei prossimi due anni i sensori d'immagine degli smartphone dedicati alla fotografia faranno passi da gigante crescendo in termini di dimensioni e utilizzando algoritmi AI sempre più avanzati.

Tali migliorie in ambito hardware e software, secondo Shimizu, saranno sufficienti a decretare un sorpasso degli smartphone sulla maggior parte delle reflex attualmente in commercio, destinate a diventare un oggetto per collezionisti.

Tuttavia Shimizu non ha fornito alcun dettaglio su come si concretizzerà questo balzo tecnologico o sulle effettive dimensioni dei "sensori maggiorati".

Detto questo, è stata proprio Sony a spingere per prima sull'acceleratore proponendo fotocamere mirrorless sempre più avanzate e mettendo in commercio i primi modelli mirrorless full frame, quindi le affermazioni di Shimizu non vanno prese troppo sotto gamba.

Tuttavia, al momento, pensare che uno smartphone riesca a fare meglio di una reflex con un buon obiettivo ci sembra inverosimile per diversi motivi.

Opinione: smartphone meglio delle reflex? Siamo ancora molto lontani

Abbiamo già parlato del futuro della fotografia e di come questo sia inevitabilmente orientato verso la fotografia computazionale. Sensori più grandi e algoritmi AI hanno già incrementato notevolmente il livello qualitativo delle immagini prodotte dagli smartphone, ma si può davvero pensare a un sorpasso sulle reflex nel giro di due anni?

A nostro avviso, no. Il motivo principale di questa affermazione risiede nei limiti fisici dettati dalle dimensioni ridotte degli smartphone. Anche equipaggiando sensori più grandi, gli smartphone rimangono comunque vincolati da comparti fotografici composti da più ottiche a focale fissa, quindi sono incapaci di raggiungere le distanze focali di una reflex con uno zoom spinto offrendo risultati simili.

Magari in termini di scatti a raffica, fotografie macro o panoramiche si riusciranno a ad avvicinarsi, ma al momento rimane difficile pensare a uno smartphone in grado di ottenere buoni risultati sulle lunghe distanze.

Pensate a una reflex di ultima generazione con un obiettivo fisso da 600mm, magari con moltiplicatore x2, e ai dettagli che si possono ottenere con questo setup. Ora immaginate uno smartphone in grado di eguagliare o persino superare la suddetta fotocamera in termini di qualità dell'immagine. Non ci riuscite? Nemmeno noi.

Viviamo in un momento storico dove l'intelligenza artificiale consente di scattare fotografie che vengono post prodotte in pochi secondi offrendo risultati impensabili fino a pochi anni fa, è vero, ma da qui a dire che uno smartphone sia in grado di battere una reflex con un buon obiettivo c'è una bella differenza.

Del resto, chi lavora in ambito tecnologico sa bene che i tempi cambiano e non si può prevedere il futuro, quindi rimaniamo in attesa di vedere qualche risultato concreto e, nel frattempo, rimaniamo convinti che le reflex abbiano ancora un certo vantaggio rispetto agli smartphone in gran parte degli ambiti fotografici.

Fonte: Photorumors.com

Marco Silvestri
Senior Editor

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.