Coronavirus: PS5 e Xbox Series X non dovrebbero subire ritardi
Secondo un analista del settore
Un recente rapporto afferma che le date di uscita di PS5 e Xbox Series X potrebbero subire ritardi a causa dell'epidemia del coronavirus, ma crediamo poco probabile che ciò accada.
L’azienda di servizi finanziari Jefferies Group (tramite Business Insider), ha pubblicato una nota in cui afferma che le prossime console potrebbero subire ritardi, a causa della produzione da parte di Sony e Microsoft in Cina (il paese maggiormente colpito dal virus),.
La nota riporta che: "Il settore dei videogiochi sta attualmente producendo o iniziando a cambiare generazione di prodotti per le festività natalizie del 2020. Se le aziende non riuscissero a funzionare come dovrebbero per circa un mese, i piani previsti inizialmente subiranno ritardi o cambiamenti. Anche le nuove console potrebbero avere problemi di approvvigionamento a causa di un'interruzione prolungata, in vista delle presentazioni previste per l'autunno 2020".
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Non fatevi prendere dal panico
Non pensavamo che ciò sembrasse probabile, soprattutto dato il panico che circonda il coronavirus. Abbiamo deciso quindi di far valutare il rapporto a Michael Pachter, analista del settore dei giochi e direttore generale di Equity Research.
Pachter sottolinea che è difficile sapere per quanto tempo durerà l'epidemia del coronavirus, ma sottolinea anche che l'industria mobile è quella che può essere influenzata maggiormente dall'epidemia, mentre i produttori di console dovrebbero avere vita più facile.
Aziende come Apple si affidano alla produzione cinese, ma Microsoft e Sony non si limitano solamente a quel paese.
Pachter afferma che: "Apple non ha un'alternativa realistica alla produzione a causa della complessità dell'assemblaggio (molti componenti, specifiche molto elevate, costi relativamente elevati). Al contrario, Xbox e PlayStation non devono essere prodotti per forza in Cina, ma ovviamente questo è il paese più conveniente".
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Pachter prosegue spiegando che Microsoft e Sony dovrebbero essere meno sotto pressione, in quanto entrambe le aziende hanno richieste di produzione minori rispetto ad Apple, a causa delle loro date di uscita più lontane (fine 2020), e, nel peggiore dei casi, potranno usufruire di produzioni alternative in paesi come Taiwan e Vietnam.
D'altra parte, si dice che Apple rilascerà l'iPhone 12 a settembre, quindi qualsiasi interruzione alla produzione potrebbe causare ritardi dovuti alle dimensioni massicce della produzione..
Pachter stima che Microsoft e Sony non inizieranno la produzione delle nuove console almeno fino a giugno. Tuttavia, la produzione partirà con solo un milione di unità al mese, rispetto ai tre o quattro milioni di pezzi al mese stimati da Apple.
Pachter continua dicendo: "Se il coronavirus durerà fino a giugno, sarà un problema per Microsoft e Sony. È possibile che duri così a lungo, ma il mercato azionario pensa che non accadrà. Se lo fosse, il mercato andrebbe in caduta libera a causa dell’interruzione a lungo termine della catena di approvvigionamento".
"Potremmo vedere Apple andare nel panico se il coronavirus dovesse essere ancora un problema tra un mese, ma penso che Sony e Microsoft saranno in grado di riorganizzare tranquillamente la produzione a Taiwan e in Vietnam (forse al costo di 5 o 10 euro in più per ogni unità) solo per sicurezza".
Le tariffe di Trump
Nel peggiore dei casi, Pachter ipotizza che Microsoft e Sony potrebbero avere altri piani già pronti, a causa della politica di Trump.
Il presidente Trump aveva proposto una tassa del 25 percento sugli articoli che venivano trasferiti dalla Cina agli Stati Uniti, che avrebbe aumentato i prezzi di Xbox Series X e PS5. Tuttavia, l'accordo di Fase Uno firmato dagli Stati Uniti e dalla Cina il mese scorso, hanno scongiurato questa possibilità, almeno per ora.
Come sottolinea Pachter però, è probabile che sia Microsoft che Sony abbiano un piano di riserva per la produzione nel caso in cui le tariffe aumentino.
"Non so che cosa intendano fare, ma presumo che stiano pensando seriamente di spostare metà della loro produzione a Taiwan o in Vietnam per soddisfare la domanda degli Stati Uniti", ci dice Pachter.
Nulla è in atto e non possiamo dire in modo definitivo che ciò non accadrà. Nella situazione attuale rimane comunque improbabile che vedremo le console di nuova generazione subire ritardi.