Con le RTX 4000 ho capito che Nvidia ha perso la testa
Di più, con le RTX 4000, Nvidia sembra averci fatto il dito medio
Il 20 settembre, Nvidia ha presentato le nuove schede grafiche della serie Lovelace, partendo dalle Nvidia GeForce RTX 4090 e RTX 4080.
Rispetto alla generazione precedente, le nuove schede si confermano dei mostri di potenza, sia in erogazione che assorbimento (con prestazioni quadruplicate, secondo Team Green). Inoltre, è stato presentato il nuovo DLSS 3 che promette miracoli. Tuttavia, abbiamo visto l’ennesimo video di confronto di Cyberpunk 2077 in 4K con e senza RTX ecc.
Con sguardo sornione, Jensen Huang ha decantato gli incredibili risultati raggiunti con la lavorazione 4 nm e i nuovi Tensor Core. Però, resta una sensazione molto sottile ma presente e pesante come un macigno: per tutta la presentazione, Nvidia sembra aver alzato un inverecondo, gigantesco dito medio alla sua utenza, nello specifico chi, negli ultimi due anni ha faticato (e speso) parecchio per procurarsi una tanto agognata RTX 3000.
Ci sono dei fattori da considerare, come la crisi dei componenti, ma diciamolo apertamente: non è che Nvidia abbia sofferto più di tanto quando bagarini e miner hanno fatto incetta delle loro schede. I ricavi sono schizzati alle stelle, ma l’azienda ha fatto spallucce alla sua utenza, la stessa che negli anni ha sempre seguito e amato i prodotti Nvidia. Stiamo parlando dei gamer, una parte del pubblico che dovrebbe essere importante, forse la più importante. Perché è quella parte di pubblico che rimane e che non sparisce dall’oggi al domani allo scoppio della bolla speculativa.
Eppure, con quelle RTX 3000 introvabili se non a prezzi demenziali (a voler essere gentili), quelle che dovevi metterti a fare il click day al giorno dell’uscita nella speranza di prenderne una a un prezzo solo leggermente maggiorato. Proprio quelle che non aveva nessuno manco a mettersi in ginocchio e che magicamente, tutto a un tratto, si rifanno vive nei magazzini, ora addirittura pieni di invenduti, chissà perché.
Di fronte a tutto questo, a soli due anni di distanza, Nvidia arriva con una nuova serie che promette, per l’ennesima volta, di cambiare le regole del gioco. E arriva anche il DLSS 3, che introduce nuove tecnologie predittive per il rendering frame-by-frame anziché pixel-by-pixel. All’inizio ci ha lasciati sbalorditi, per poi farci cadere le braccia: la nuova tecnologia, supportata dai Tensor Core sviluppati per la serie 4000, non arriverà sulla RTX 3000 o, se lo farà, in forma molto limitata.
Nvidia vs il mondo
E il dito medio si fa più grande, più evidente, più baldanzosamente vistoso davanti alle facce sbigottite di chi, nonostante tutto, ha voluto supportare Nvidia. “Avete fatto i salti mortali per procurarvi una delle nostre Ampere? Ecco qui le nuove Lovelace che rendono obsolete le vostre schede, a soli €2.000”, sembra dire Huang con il suo sorrisetto compiaciuto.
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E il dito medio pare essere rivolto anche ai partner, basta vedere la debacle con EVGA. Come saprete, l’azienda ha deciso non solo di non produrre più GPU Nvidia ma di uscire del tutto dal segmento, accusando Team Green di non avere rispetto per i propri partner di canale.
Inoltre, guardando le schede tecniche, l’assorbimento energetico e il TGP, quel gestaccio pare rivolto anche al pianeta e a tutti noi che, in piena crisi energetica, stiamo ancora cercando di capire cosa succederà questo inverno, aspettando ogni bolletta con l’ansia e la preoccupazione di chi sta per ricevere un pugno in faccia.
Era proprio necessario uscire con una nuova e “rivoluzionaria” serie di GPU proprio adesso? Era proprio necessario prendere a pesci in faccia l’utenza che, giustamente, si sente presa in giro e non perde occasione per farlo notare nei commenti ai video ufficiali di Team Green su YouTube?
Personalmente, sono uno dei pochi fortunati ad aver potuto acquistare una RTX 3070 praticamente all’uscita, pagandola circa 120 euro in più rispetto al prezzo di listino. Eppure non posso lamentarmi, visto cosa è successo letteralmente una settimana dopo (ho visto GPU 3070 proposte anche a più di 2 mila euro). Ma mi sento anche io preso in giro, e sento che quel dito medio è rivolto anche a me. E non mi piace nemmeno un po’ il messaggio che sembra trapelare da tutto questo, ovvero che il PC gaming diventerà sempre più appannaggio di una limitata e ristretta cerchia di persone.
In molti hanno commentato le presentazioni Nvidia dicendo “mai più”. Molti hanno promesso il sostegno a AMD o Intel Arc. Personalmente, capisco queste posizioni. Forse, se in futuro Intel riuscirà a proporre delle schede video davvero competitive sia lato prestazioni che cartellino, potrei anche decidere di sostenere l’azienda. D’altronde, un po’ di concorrenza e, magari, un po’ di senso della realtà a Nvidia non può che fare bene.
Cosa ci riserva il futuro?
Certo, fino a ora, Nvidia ha mostrato la fascia Enthusiast, per i giocatori d’elite, e resta da vedere cosa farà con le schede più “accessibili”, come la possibile RTX 4070, sempre che sarà davvero annunciata. D’altro canto, con la necessità di smaltire le RTX 3000, Nvidia potrebbe decidere anche di focalizzare la serie Lovelace sui prodotti flagship, demandando ad Ampere il compito di soddisfare il mercato dei segmenti entry e mid-level. In questo modo, però, si creerà una forbice tra i giocatori più fortunati (ovvero quelli che, oltre che alla GPU potranno permettersi di cambiare alimentatore e accollarsi bollette energetiche più salate) e quelli che devono “accontentarsi”. E questo scenario non farà altro che rafforzare il senso di quel dito medio che sembra farci ombra dal 20 settembre.
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Senior Editor and Professional Translator. Boardgaming enthusiast, Tech-lover.