Ho provato la modalità lunga esposizione del Pixel: vi racconto com'è andata

Sunrise beach with long exposure effect blurring the ocean water movement
(Immagine:: Future | Tim Coleman)

La modalità fotografica Long Exposure di Google, ovvero la classica lunga esposizione, è davvero sorprendente. Ecco, l'ho detto. 

La mia passione per la fotografia tradizionale mi spingerebbe a dire che "non è come scattare una lunga esposizione con la mia mirrorless", ma questa modalità fotografica computazionale che di recente ha ricevuto una sezione dedicata nell'app Fotocamera di Google mi fa tentennare.

Di recente ho trascorso una breve vacanza con la famiglia sulla costa e ho messo la sveglia presto per sgattaiolare fuori per un po' di tempo in solitaria alle prime luci dell'alba in una baia appartata nelle vicinanze. Eravamo solo io, il dolce sciabordio delle onde e un cielo drammatico. 

Naturalmente, ho portato con me anche la macchina fotografica. Tè caldo in una borraccia da viaggio, banana, blocco note e penna, fotocamera mirrorless, due obiettivi professionali che coprono la lunghezza focale di 24-200 mm, un filtro ND e un treppiede, ed ero pronto a partire. Oh, dimenticavo, avevo anche il Google Pixel 6 in tasca.

Ho imparato l'importanza di godermi la natura prima di tirare fuori la macchina fotografica dalla borsa, soprattutto se si considera il mio lavoro giornaliero che mi costringe a passare mole ore davanti allo schermo. 

Dopo essermi lasciato coinvolgere dalla pace che trasmetteva il caldo sole all'alba, ho iniziato a muovermi sulla spiaggia alla ricerca di composizioni che catturassero la mia attenzione, di foto che mi riportassero alla sensazione di trovarmi lì. 

L'alba era incantevole: non era perfetta, ma c'era un bel colore. La marea in uscita stava rivelando sempre di più la spiaggia. Piccole onde si infrangevano contro il pendio di sabbia rosso argilla, risalivano un po' la spiaggia e poi si ritiravano intorno a piccole rocce, creando disegni interessanti. 

Negli anni ho scattato alcune foto di paesaggi marini a lunga esposizione e adoro questa tecnica, soprattutto per accentuare il movimento dell'acqua quando si ritira intorno alle rocce. Scatto una rapida foto della scena con il Pixel 6 e mi rendo conto di non aver ancora utilizzato a dovere la modalità foto a lunga esposizione, ora presente nell'app fotocamera con una scheda dedicata. 

La modalità foto a lunga esposizione sfoca il movimento, mantenendo nitidi gli oggetti fermi. Questa tecnica creativa può essere utilizzata in diversi modi, e la sfocatura dell'acqua in movimento è una scelta popolare. Dopo aver osservato le scie d'acqua, allineo la foto e scatto. 

Funziona un po' come Night Sight / Visione Notturna: è necessario tenere il telefono il più fermo possibile mentre si scatta la lunga esposizione. In questo modo gli oggetti fermi - in questo caso le rocce, le pareti rocciose e la sabbia incontaminata - rimangono nitidi. Questa modalità fotografica computazionale è come la stabilizzazione dell'immagine all'interno del corpo di una fotocamera mirrorless professionale, ma più potente.  

Il telefono memorizza sia la foto normale che l'immagine dell'effetto a lunga esposizione (ho incluso entrambe le versioni di ogni immagine per il confronto). Devo dire che l'effetto in questo scenario è convincente (vedi sopra), simile a quello che mi aspetterei dalla mia fotocamera mirrorless che rimane nella borsa a 50 metri di distanza sulla spiaggia. 

Qualunque sia la fotocamera utilizzata per la fotografia a lunga esposizione (sia essa una mirrorless o un cameraphone), in questo contesto di accentuazione del ritiro delle acque oceaniche, è necessario continuare a provare e provare e provare per ottenere lo scatto desiderato. Il tempismo è molto difficile. 

La cosa migliore è iniziare l'acquisizione con l'onda al suo culmine sulla spiaggia e proprio quando l'acqua inizia a ritirarsi. In questo modo il percorso naturale di ritorno verso l'oceano, sia esso rettilineo o serpeggiante intorno alle rocce, viene accentuato e rappresenta l'energia delle maree.

La modalità di esposizione prolungata di Google Pixel non è perfetta - i dettagli sono di solito più tenui rispetto alla versione standard - ma è abbastanza buona e convincente, tanto che non ho avuto bisogno di portare con me la mia fotocamera mirrorless, il treppiede e i filtri ND. Se possedessi il sistema OM OM-1 II (o OM-1), potrei utilizzare la modalità di fotografia computazionale Live ND di quella fotocamera e lasciarmi alle spalle treppiede e filtri ND. 

Non ho perso la fiducia nella mia fotocamera "vera e propria", tutt'altro. Verso la fine della mia permanenza in spiaggia, mentre ero ancora solo, una foca giocosa è spuntata tra le onde come un sasso galleggiante. Ho risalito la spiaggia fino alla mia borsa, ho preso la fotocamera con un obiettivo da 70-200 mm e ho ottenuto alcune foto che superano di gran lunga quelle che avrei potuto sperare di ottenere con il Pixel 6.

Continuerò a usare la mia fotocamera "vera e propria" con treppiede e filtri ND anche per le fotografie a lunga esposizione. È solo che ora potrei pensare due volte se valga la pena portarsi dietro tutta quell'attrezzatura per ottenere l'effetto creativo quando ho a disposizione la modalità computazionale in un dispositivo che si infila in tasca. 

A seal in the ocean.

Sammy, da una distanza considerevole, scattata con la mia fotocamera mirrorless professionale. (Image credit: Future | Tim Coleman)
Timothy Coleman
Cameras editor

Tim is the Cameras editor at TechRadar. He has enjoyed more than 15 years in the photo video industry with most of those in the world of tech journalism. During his time as Deputy Technical Editor with Amateur Photographer, as a freelancer and consequently editor at Tech Radar, Tim has developed a deeply technical knowledge and practical experience with cameras, educating others through news, reviews and features. He’s also worked in video production for Studio 44 with clients including Canon, and volunteers his spare time to consult a non-profit, diverse stories team based in Nairobi. Tim is curious, a keen creative, avid footballer and runner, and moderate flat white drinker who has lived in Kenya and believes we have much to enjoy and learn from each other. 

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