Provo la mia reflex dopo anni con le mirrorless: ecco com'è andata

Photographer holding the Nikon D800 DSLR camera up to their eye while leaning on a tree trunk surrounded by bluebells
(Immagine:: Future | Tim Coleman)

Per la prima uscita della mia D800 dopo anni ho scelto un bosco a cui sono molto affezionato. Sono bastati pochi minuti con la mia amata reflex per ricordarmi perchè sono stato così felice di passare alle mirrorless. La prima cosa che ho notato è stato il peso: parliamo di 900 grammi per il corpo macchina che si sommano ai 1.430g dell'obiettivo Nikon 70-200 mm AF-S f/2,8 VR per un peso complessivo superiore ai 2 chili e 300 grammi, e nemmeno la parte peggiore. 

Non fraintendetemi, da questa passeggiata nei boschi della mia zona, ricchi di profumate campanule e aglio selvatico, sono uscito con delle foto di cui sono super entusiasta (vedi sotto), ma ho dovuto faticare molto di più per ottenere i risultati che desideravo. 

Ci sono aspetti della maneggevolezza della Nikon D800 che mi piacciono molto, ma nel complesso la mia fotocamera mirrorless è molto più leggera e comoda da usare, cosa di cui mi sono reso conto proprio maneggiando la mia vecchia reflex. 

Ora vi racconto com'è andato il mio pomeriggio con la D800.

1. Trasportare l'attrezzatura

Nikon D800 DSLR camera being held with photographer sitting on tree trunk surrounded by bluebells

(Image credit: Future | Tim Coleman)

La mia Nikon D800 del 2012 è più pesante del 50% rispetto alla Nikon Z6 II a cui sono abituato, e anche alla Z7 II che è probabilmente l'equivalente moderno della mia reflex. Anche l'obiettivo 70-200 mm f/2,8 F-Mount è più pesante della versione Z-Mount della mirrorless, seppur non di molto. Complessivamente, la versione mirrorless della mia fotocamera DSLR e dell'obiettivo ha una riduzione di peso di circa il 20% (parliamo di mezzo kg). 

Anche il corpo della reflex è più ingombrante e lo si nota subito dall'impugnatura più robusta. Per certi versi si bilancia meglio con il teleobiettivo, essendo questo abbastanza grande rispetto a quello montato sulla mia Z6 II, ma dopo un'oretta di utilizzo la differenza si sente, eccome!

Diciamo che a livello di esperienza d'uso la differenza di ingombro e peso gioca un ruolo centrale, ma non è tutto.

2. Composizione

Photographer on a tree trunk surrounded by bluebells holding a Nikon D800 DSLR camera

(Image credit: Future | Tim Coleman)

Il mirino ottico (OVF) della D800 mi piace molto. È un display luminoso e grande attraverso il quale posso immergermi nella scena. Inoltre, è uno schermo digitale in meno da guardare, ed è un bene. 

Tuttavia, ciò che non si ottiene con un OVF, come invece avviene con il mirino elettronico (EVF) di una fotocamera mirrorless, è l'anteprima dell'esposizione, che è estremamente utile per scattare le foto. Si ottiene un display luminoso, ma potenzialmente un'immagine finale molto diversa, sia in termini di luminosità che di profondità di campo / bokeh. 

Per me questo può essere un problema, perché tendo a modificare la compensazione dell'esposizione in base all'atmosfera che voglio ottenere dalla foto. È fin troppo facile lasciare la fotocamera a -2EV per ottenere un effetto low-key e continuare inconsapevolmente a scattare foto scure perché il risultato finale non si riflette sul display dell'OVF. Nel complesso, preferisco guardare in un mirino ottico, ma il mirino elettronico è migliore per soddisfare le mie esigenze pratiche. 

Un altro aspetto che riguarda la mia D800 è che il suo schermo è fisso, mentre la mia fotocamera mirrorless ha un display inclinabile che è molto utile per scattare a basse angolazioni, cosa che faccio spesso soprattutto in scenari come questo. Alcune DSLR, come la Nikon D850, hanno anche uno schermo mobile, ma la maggior parte non ce l'ha e una volta abituati a lavorare con uno schermo inclinabile o girevole, è difficile tornare a uno schermo fisso. 

3. Messa a fuoco

Nikon D800 DSLR camera on tree trunk surrounded by bluebells

(Image credit: Future | Tim Coleman)

La messa a fuoco non è male con la D800. In realtà è molto buona, ma non è raffinata come quella della Z6 II. Questo aspetto è emerso chiaramente quando ho fotografato le campanule: i punti di messa a fuoco non sono abbastanza piccoli. Ho lottato con l'autofocus alla ricerca del soggetto che si trova a due passi da me, mentre con la mirrorless ho ottenuto una messa a fuoco istantanea.

Se oggi dovessi scattare dei ritratti, sarei molto più rilassato con la mia mirrorless grazie all'affidabile autofocus a rilevamento del soggetto e dell'occhio, mentre la mia D800 ha regolarmente problemi di back focus.

Mi sono anche abituato a comporre gli scatti attraverso il display LCD della Z6 II, spesso utilizzato al posto del mirino. Se provo a fare la stessa cosa, mettendo a fuoco automaticamente attraverso il Live View della D800, l'esperienza è decisamente peggiore. Le reflex digitali Nikon (a differenza delle Canon) non sono state progettate per essere utilizzate per la fotografia con la messa a fuoco automatica tramite Live View.

Detto questo, quando metto a fuoco manualmente per la fotografia di paesaggio tendo a usare il Live View della mia reflex, invece del mirino. Con il Live View ottengo l'ingrandimento della messa a fuoco per un'osservazione più ravvicinata, in modo da essere sicuro di aver acquisito una messa a fuoco nitida dove è importante. Ancora una volta, è un peccato che lo schermo LCD sia difficile da vedere ad angolazioni più accentuate. 

4. Niente stabilizzazione dell'immagine

Osservando da vicino i dettagli della corteccia dell'albero messi a fuoco, si nota una sottile morbidezza dovuta alla ripresa a mano libera.

Osservando da vicino i dettagli della corteccia dell'albero messi a fuoco, si nota una sottile morbidezza dovuta alla ripresa a mano libera. (Image credit: Future | Tim Coleman)

La cosa che mi manca di più quando uso la reflex rispetto a una mirrorless è la stabilizzazione dell'immagine all'interno del corpo macchina, che con la Z6 II mi permette di scattare a mano libera in più situazioni. 

Ricordo quando ho acquistato la mia D800, quanto il suo sensore da 36MP non perdonasse le vibrazioni della fotocamera e l'effetto che ne derivava: l'ammorbidimento dei dettagli. All'epoca, la mia regola d'oro per calcolare la velocità minima accettabile dell'otturatore per ottenere scatti nitidi era che la velocità dell'otturatore fosse uguale alla lunghezza focale dell'obiettivo, ad esempio 1/200sec quando si scattava a 200mm. 

Con la D800, il sensore full-frame con la più alta risoluzione di sempre, questa regola è saltata e ho dovuto rimanere entro i margini di circa 2EV. Alla stessa lunghezza focale di 200 mm, un tempo più veloce del normale di 1/1000 di secondo era il massimo che potessi usare. Oltre questo limite era necessario usare il treppiede.

Del resto non avevo un treppiede con me e ho deciso di scattare comunque a mano libera.

Ora mi trovo in questi boschi ombreggiati da una fitta chioma di alberi e la velocità dell'otturatore che devo usare con l'obiettivo 70-200 mm richiede un ISO elevato, anche con l'apertura f/2,8. In parole povere, la qualità dei dettagli che posso ottenere in questo scenario non può essere paragonata a quella che posso ottenere con la mia fotocamera mirrorless, che è dotata di stabilizzazione dell'immagine ed è in grado di scattare con tempi di posa più lenti e ISO bassi perché compensa le vibrazioni della fotocamera.

Le foto che ho realizzato con la mia reflex

Visivamente la maggior parte dei boschi è confusionaria. Bisogna ricercare a lungo composizioni ordinate, come un singolo albero che spicca sul resto. Oppure si può abbracciare e lavorare con il caos. 

Ho usato intenzionalmente un teleobiettivo e ho scattato attraverso i rami e le foglie per aggiungere strati, un senso di profondità e per mettere in risalto quegli elementi che altrimenti bisognava sforzarsi di evitare. E non ho certo intenzione di tagliare rami o strappare fiori per ottenere lo scatto che voglio.

La mia esperienza complessiva nel riprendere la mia reflex è stata positiva, ma mi ha ricordato come le mirrorless abbiano evoluto in meglio l'esperienza della fotocamera. In definitiva, la mirrorless offre un'esperienza di scatto più raffinata di una reflex in quasi tutti i settori. 

Anche le immagini sono migliori. Non sono stato in grado di scattare a mano libera a ISO 100 sotto una fitta copertura di alberi come potrei fare con la mirrorless, e c'è un margine di morbidezza nelle mie immagini causato da un leggero tremolio della fotocamera che non ho con la mirrorless. Sono meno preoccupato della scarsa nitidezza degli angoli e della pronunciata vignettatura della mia reflex rispetto alle mirrorless. 

Non ho intenzione di vendere la mia D800 - le darò presto un'altra possibilità. È solo che mi sono ricordato della dedizione extra necessaria per ottenere le foto che mi soddisfano. Dato che possiedo sia una fotocamera reflex che una mirrorless, optare per la prima mi sembra una scelta difficile, a meno che non si tratti di scattare per diletto. 

Se si parla di portare a casa il lavoro, la Z6 II mi da sicuramente una sicurezza in più.

Timothy Coleman
Cameras editor

Tim is the Cameras editor at TechRadar. He has enjoyed more than 15 years in the photo video industry with most of those in the world of tech journalism. During his time as Deputy Technical Editor with Amateur Photographer, as a freelancer and consequently editor at Tech Radar, Tim has developed a deeply technical knowledge and practical experience with cameras, educating others through news, reviews and features. He’s also worked in video production for Studio 44 with clients including Canon, and volunteers his spare time to consult a non-profit, diverse stories team based in Nairobi. Tim is curious, a keen creative, avid footballer and runner, and moderate flat white drinker who has lived in Kenya and believes we have much to enjoy and learn from each other.