Perché puoi fidarti di TechRadar
Interfaccia
Lo Huawei P30 Pro usa Android 9 Pie come sistema operativo, personalizzato con l’interfaccia EMUI, che ha pregi e difetti.
Tanto per cominciare, Huawei ha rimosso il drawer (che si può riattivare dalle impostazioni), quindi tutte le app sono nella schermata home come su iOS. Cambia anche il design, che con i suoi colori più brillanti potrebbe piacervi oppure no.
Senza dubbio la EMUI ha i suoi estimatori, mentre altri preferiranno l’interfaccia stock di Android o versioni di altri costruttori.
La EMUI include anche una funzione per cambiare tema e per scaricarne di nuovi, gratuiti e a pagamento.
Sono installate le applicazioni di Google, e Huawei ha pensato di aggiungerne altre che in alcuni casi sono dei doppioni.
Ci sono un browser, email, app store, musica e video di Huawei. Secondo noi le versioni di Google sono più semplici da usare, girano meglio e hanno un aspetto migliore. Non è possibile disinstallare le applicazioni Huawei, ma si possono nascondere dentro una cartella.
Tra i pregi della EMUI ci sono diverse opzioni di personalizzazione, per chi vuole avventurarsi tra i vari menu. Una cosa che ci è particolarmente piaciuta è il display always-on, che mostra costantemente l’ora, la data, la carica residua e alcune notifiche anche se il telefono è bloccato.
Rende più facile controllare queste cose, perché basta un’occhiata per vedere le informazioni più importanti. E, a differenza di altri smartphone, non sembra che pesi negativamente sull’autonomia.
Film, musica e videogiochi
Lo Huawei P30 Pro è un top di gamma, e come ci si potrebbe aspettare, è eccellente per l’uso multimediale.
Anche se lo schermo è “solo” Full HD+, i video sono grandiosi sul suo grande schermo, ideale per fare binge watching di Netflix. I colori non sono vividi come su uno schermo Samsung Super AMOLED, né i dettagli altrettanto precisi, ma probabilmente non noterete la differenza.
Il singolo altoparlante rivolto verso il basso è una nota dolente. Capita facilmente di coprirlo con la mano, e ovviamente il suono non è stereo; il volume massimo è abbastanza alto, ma alzando al massimo si perde chiarezza.
Con i videogiochi l’esperienza è fluida, con tempi di caricamento rapidi e capacità grafiche ai massimi livelli. Giochi graficamente poco impegnativi come Paper.io 2 e FC Pro vanno alla grande, così come quelli un po’ più pesanti, come Pokemon Go e Clash Royale.
I giocatori più esigenti troveranno nel P30 Pro uno smartphone in grado di gestire anche titoli come Fortnite, Real Racing 3 e PUBG, grazie anche a un sistema di dissipazione vapor chamber che conta su una heat pipe migliorata, grazie a cui lo smartphone non diventa troppo caldo quando si gioca a lungo.
Manca il jack per le cuffie e c’è un solo altoparlante rivolto verso il basso (Immagine: TechRadar)
Prestazioni e specifiche
Lo Huawei P30 Pro monta il processore Kirin 980 con 8 GB di RAM, che danno parecchia potenza a questo smartphone.
Significa che il P20 Pro può gestire qualsiasi applicazione vogliate usare, con tempi di caricamento brevi. Ed è capace di gestire giochi graficamente impegnativi come PUBG (PlayerUnknown Underground) alle impostazioni più alte, senza battere ciglio.
Abbiamo eseguito Geekbench 4 diverse volte, e il P30 Pro ha ottenuto un risultato medio di 9.669 punti. Non è alto quanto quello del Samsung Galaxy S10 Plus, che è arrivato a 11.002, ma è senz’altro un valore di tutto rispetto.
In breve, il P30 Pro potrebbe non avere prestazioni al livello del nuovo Samsung, ma è molto improbabile che notiate una qualche differenza usando i telefoni.
In Italia il P30 Pro si può avere con 128 oppure 256 GB di memoria, mentre la versione da 512 GB è riservata ad altri mercati. Quella più piccola è anche quella meno costosa, e per la maggior parte delle persone 128 GB saranno più che sufficienti. Come abbiamo accennato, se necessario si potrà espandere la memoria con una scheda nanoSD.
Se si guarda lo Huawei P30 Pro da vicino, si vedrà che non c’è la capsula telefonica. Questo perché l’altoparlante per le chiamate è integrato nello schermo, quindi basterà poggiare l’orecchio sulla superficie del telefono per avere l’audio.
L’audio in chiamata ci è sembrato ragionevole ma un po’ più basso rispetto a quello di un altoparlante tradizionale. In ogni caso, sentivamo chiaramente il nostro interlocutore.
Current page: Esperienza d'uso
Pagina precedente Fotocamera Pagina successiva Verdetto e alternativeJohn joined TechRadar over a decade ago as Staff Writer for Phones, and over the years has built up a vast knowledge of the tech industry. He's interviewed CEOs from some of the world's biggest tech firms, visited their HQs and has appeared on live TV and radio, including Sky News, BBC News, BBC World News, Al Jazeera, LBC and BBC Radio 4. Originally specializing in phones, tablets and wearables, John is now TechRadar's resident automotive expert, reviewing the latest and greatest EVs and PHEVs on the market. John also looks after the day-to-day running of the site.