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Autonomia
- Dura tranquillamente un giorno e mezzo con un carica
- Fino a due giorni con un utilizzo leggero
- La ricarica wireless inversa è un utile extra
Se la fotocamera dello Huawei P30 Pro è la sua caratteristica più rilevante, la sua autonomia è il diamante di cui non si parla. Questo telefono dura davvero tanto.
Lo Huawei P30 Pro ha una batteria da 4.200 mAh, più grande rispetto a quella di molti rivali. Un numero che si traduce in un’autonomia eccellente.
Abbiamo staccato il P30 Pro dall’alimentatore alle 7 del mattino, usandolo poi per un paio d’ore di riproduzione video, alcune ore di musica, e un buon numero di chiamate, messaggi, sessioni di gioco ed email nel corso della giornata. E siamo comunque arrivati a fine giornata con almeno il 30% di carica residua.
Durante la notte, se non collegato, il P30 Pro perde solo un paio di punti percentuali. Con un uso leggermente meno intenso, ma comunque con un po’ di tempo sui social media e un po’ di fotografia, siamo riusciti a usare il P30 Pro per quasi due giornate piene prima di doverlo ricaricare.
Nel panorama odierno un’autonomia come questa non si trova facilmente: molti dispositivi durano un giorno senza problemi, ma andranno ricaricati durante la notte.
Questo è quindi un risultato impressionante, senza considerare le funzioni di risparmio energetiche presenti sul P30 Pro, che permettono di spremere la massima durata dalla carica residua.
La modalità di risparmio energetico blocca le attività in background, riduce la luminosità dello schermo, spegne gli effetti grafici e disabilita la sincronizzazione delle applicazioni, fornendo così circa 30 minuti in più di autonomia (quando si ha il 20% di carica residua).
Se ci si trova in una situazione più estrema, si può scegliere il risparmio energetico ultra, che in effetti raddoppia l’autonomia residua ma imposta un’interfaccia in bianco e nero e permette di usare solo alcune applicazioni.
Non raccomanderemmo di usare quest’ultimo strumento a meno che non vi troviate con meno del 15% di carica residua e abbiate ancora bisogno delle funzioni base del telefono per qualche ora. Ma fa piacere sapere che esiste.
Il test di uso pratico ha mostrato un’autonomia impressionante, ma lo Huawei P30 Pro non se l’è cavata altrettanto bene nel nostro test tecnico. Abbiamo riprodotto un video Full HD di 90 minuti con la luminosità al massimo e la sincronizzazione attivata via Wi-Fi.
Alla fine dei 90 minuti il P30 Pro aveva perso il 18% di carica. Non è un risultato disastroso, ma ci aspettavamo un risultato inferiore al 10%. L’aspetto importante qui è che se pensate di guardare molti video o di giocare per molte ore, sarà meglio tenere d’occhio il livello di carica residua.
Il P30 Pro ripropone una funzione già vista sullo Huawei Mate 20 Pro, cioè la ricarica wireless inversa. Significa che se avete un dispositivo con standard Qi potrete caricarlo posandolo sul retro del P30 Pro.
È una funzione che Samsung ha introdotto con la serie S10, ed è bello vedere che anche Huawei ha deciso di continuare a offrirla sui suoi top di gamma.
La velocità di ricarica non è molto alta, quindi se un vostro amico ha bisogno di una spintarella ci vorrà un po’ di tempo per arrivare a una percentuale decente. Ma è una cosa che ci siamo trovati a usare parecchio.
Usarla non è semplicissimo: bisogna andare nelle impostazioni del P30 Pro e attivare questa specifica funzione, mentre Samsung ha aggiunto un comando nel menu delle impostazioni veloci sul Galaxy S10 che rende tutto più semplice.
Naturalmente è possibile anche caricare lo stesso P30 Pro in modalità wireless, ma anche in questo caso per avere la ricarica più veloce possibile dovrete usare il cavo.
Nella scatola è incluso un caricatore SuperCharge da 40W, che può caricare lo smartphone del 70% in 30 minuti. Nella nostra prova, si è rivelato sufficiente per un intero giorno di utilizzo.
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