Big Navi userà AMD Infinity Cache per battere le GPU RTX 3000 di Nvidia
Sarà questa la sua arma segreta?
AMD ha appena depositato un marchio per il termine Infinity Cache, dando più peso alle recenti speculazioni che indicano questa tecnologia come il cavallo di battaglia delle schede grafiche RDNA 2 di nuova generazione. Il marchio è stato individuato dal noto leaker @momomo_us che ha postato un link su Twitter.
AMD INFINITY CACHEhttps://t.co/SLGJVY9m6t♾October 5, 2020
Infinity Cache non riguarda solo le GPU, ma anche i processori, l'archiviazione, la memoria, i connettori e in effetti tutto ciò che è relativo ai componenti del PC, come è possibile leggere dal documento di registrazione. Infinity cache potrebbe essere quindi l’arma segreta di AMD per massimizzare le prestazioni di Big Navi (la data di registrazione è un possibile indizio).
Le recenti voci riguardanti Big Navi hanno affermato che nel modello punta AMD sarà presente un bus di memoria a 256 bit, che porterebbe ad un’ampiezza di banda della memoria piuttosto scarsa rispetto a quella della gamma RTX 3000 di Nvidia.
La RTX 3080 utilizza infatti un bus a 320 bit e offre ben 760 GBps di ampiezza di banda, un miglioramento del 70% rispetto al suo predecessore. AMD potrebbe aver scelto un bus a soli 256 bit perché potrebbe essere in grado di aumentare le prestazioni utilizzando l'architettura delle proprie GPU, e in particolare la cache integrata.
È qui che entra in gioco Infinity Cache. Come nelle CPU, anche nelle GPU sono presenti piccole quantità di cache. Tipicamente esistono una piccola e velocissima cache L1 e una più sostanziosa ma meno veloce cache L2, entrambe sono integrate nel chip e sono molto più rapide rispetto alla RAM video.
AMD potrebbe utilizzare una cache di grandi dimensioni con Big Navi, aumentando la probabilità di “cache hit”', ossia di avere i dati richiesti dalla GPU già presenti all'interno di una delle cache, in modo da velocizzare le operazioni di elaborazione.
La Radeon RX 5700 XT presentava una cache più tradizionale, da 4MB, mentre qui si ipotizza la presenza di una cache da ben 128 MB, una quantità certamente considerevole e piuttosto inusuale. Questo approccio dovrebbe compensare i limiti del bus di memoria, ma per il momento si tratta solo di speculazioni, non esiste alcuna conferma purtroppo.
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Tuttavia, se il produttore non avesse riscontrato alcun vantaggio sulle proprie GPU avrebbe potuto abbandonare l’utilizzo di questo metodo e tornare ad una architettura più tradizionale, etichettando questa tecnologia come un esercizio del proprio reparto ricerca e sviluppo.
Cache infinita
Tom's Hardware, che ha individuato il tweet sopra riportato, indica che AMD potrebbe tentare altri approcci nell’utilizzo di Infinity Cache sulle proprie schede grafiche, come la riconfigurazione della cache adattiva che è apparsa in un brevetto dello scorso anno.
In questo caso le piccole cache L1 potrebbero essere condivise tra i core della GPU invece che assegnate in maniera rigida a ciascun core, ottimizzandole per renderle più efficienti e ricavarne un importante aumento di prestazioni. Qualunque sia l'effettiva tecnica che l’azienda abbia deciso di utilizzare, l’idea è quella di migliorare le prestazioni grazie all’utilizzo di queste memorie, consentendo di ottenere valide prestazioni anche con un bus a soli 256 bit.
Altre voci insistono sul fatto il leak riguardo il bus ridotto non contemplasse la scheda grafica di punta Big Navi ma una GPU di minore caratura, forse la Navi 22 (Navy Flounder). Tuttavia, anche qui siamo nell’ambito delle congetture, che è meglio come sempre prendere con le pinze. In ogni caso, il lancio della RX 6000 avverrà il 28 ottobre 2020 e contiamo che nei prossimi giorni ci siano delle novità in merito di cui vi terremo prontamente informati.