Google Gemini legge WhatsApp: come evitarlo subito

Gemini on a mobile phone
(Immagine:: Shutterstock/Sadi Santos)

A partire da lunedì 7 luglio 2025, Google ha aggiornato il funzionamento del chatbot Gemini su dispositivi Android, permettendogli di interagire automaticamente con app di terze parti come Messaggi, WhatsApp, Utility e Telefono.

L'integrazione avviene indipendentemente dal fatto che l’opzione Attività delle app Gemini sia attiva o meno, e l'obiettivo è migliorare l’esperienza d’uso rendendo Gemini più utile nell’interazione con lo smartphone.

Tuttavia, gli utenti più attenti alla privacy dovranno disattivare manualmente queste funzionalità, altrimenti Gemini potrebbe accedere a conversazioni, notifiche e dati personali. La gestione delle autorizzazioni può essere fatta dalle impostazioni dell’app Gemini o direttamente dalle impostazioni del dispositivo Android.

Cosa sta cambiando

Gemini on Android

(Image credit: Future / Chris Hall)

Con il nuovo aggiornamento, Google ha ampliato le capacità del chatbot Gemini su Android, permettendogli di interagire direttamente con app come WhatsApp, Telefono o Utility. Secondo quanto spiegato sulla pagina di supporto ufficiale:

“Gemini può connettersi a servizi chiamati app per aiutarvi meglio a portare a termine le attività.”

In concreto, significa che l’IA può ora inviare messaggi WhatsApp, avviare chiamate o impostare timer, senza dover passare da comandi manuali. Tutto questo anche se avete disattivato l’“Attività delle app Gemini” nelle impostazioni.

Inoltre, Google specifica che le conversazioni con Gemini possono essere salvate fino a 72 ore, anche con l’attività disattivata, al fine di mantenere la qualità del servizio e garantire la sicurezza.

Gli utenti Android dovrebbero aver ricevuto un’email da Google che spiega nel dettaglio queste novità. Per chi preferisce limitare l’accesso dell’IA, è possibile gestire manualmente i permessi dalle impostazioni dell’app o del dispositivo.

Opt-out consigliato?

Con l’ultimo aggiornamento di Google Gemini, alcuni utenti vedono nuove opportunità, altri una minaccia alla propria riservatezza. Da un lato, l’IA ora può agire come assistente virtuale completo, inviando messaggi, impostando timer e avviando chiamate; dall’altro, queste funzionalità vengono attivate automaticamente, anche con l’attività delle app Gemini disattivata.

Tra i più critici c’è il team di Tuta, noto servizio di email criptate, che definisce preoccupante questa novità per chi tiene alla propria privacy. Se da una parte si punta a migliorare l’esperienza d’uso, dall’altra il tracciamento delle interazioni fino a 72 ore e il potenziale accesso ai contenuti personali spingono molti a considerare l’opt-out come unica soluzione.

"Anche se alcuni potrebbero considerare questo cambiamento un passo avanti per la privacy degli utenti, dato che ora è possibile utilizzare le integrazioni Gemini anche con l'attività Gemini disattivata, per noi di Tuta resta motivo di preoccupazione," si legge in un post sul blog ufficiale.

"Questo aggiornamento mette in evidenza quanto sia necessario impedire alle aziende tech di attivare nuove funzionalità in modo silenzioso. Google – e non solo – deve essere più chiara su cosa comportano realmente questi cambiamenti per i dati personali degli utenti e su come influenzano la loro privacy."

Come fermarlo

Secondo le istruzioni fornite da Google, gli utenti Android devono agire manualmente per impedire a Gemini di interagire con le app sul proprio dispositivo. “Se non desideri utilizzare queste funzionalità, puoi disattivarle nella pagina delle impostazioni delle app,” si legge nell’email inviata da Google. “Se le hai già disattivate, resteranno tali.”

Gli esperti di Tuta hanno anche pubblicato una guida pratica per aiutare gli utenti a bloccare l’accesso di Gemini alle app di terze parti.

Se volete fermare il tracciamento da parte di Gemini, Tuta consiglia di disattivare l'app: basta andare nelle impostazioni del dispositivo Android e selezionare "Disattiva Gemini App".

In alternativa, è possibile rimuovere completamente Gemini utilizzando i dev tools da un PC desktop. Questo metodo richiede però una certa familiarità tecnica con Android.

Infine, gli esperti raccomandano di tenere d’occhio gli aggiornamenti del sistema operativo, poiché le funzioni di Gemini potrebbero essere introdotte su altri dispositivi in futuro.

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Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.