La pirateria online è in aumento, e la colpa è tutta dei servizi streaming

Disney Plus homepage and Originals Collection
(Immagine:: Future / Disney)

Nell'era digitale, i film e le serie TV dovrebbero essere più facili da guardare, non più difficili. Tuttavia, le piattaforme streaming sono volubili e che la distribuzione dei media può diventare più complicata del previsto.

Warner Bros, per esempio, ha eliminato una serie film e serie TV di alto profilo, cancellandoli in post-produzione o eliminandoli dalle piattaforme Sky e NOW. Lo show fantascientifico Westworld è scomparso dopo la quarta e ultima stagione. Nonostante fosse stato completato, la WB ha cancellato anche il film Batgirl, senza mai distribuirlo. Anche altri servizi come Disney+ e Paramount+ adottano politiche simili, seppur con danni di minore entità.

La cancellazione di film e serie TV scatena un aumento della pirateria online, spingendo gli spettatori a cercare alternative illegali. La crescente difficoltà nell'accedere ai contenuti desiderati, unita alla scomparsa di supporti fisici come DVD e Blu-ray, ha contribuito al rinnovato interesse per la pirateria.

La rilevanza di questo fenomeno risiede proprio nella frustrazione degli abbonati di fronte alla volubilità dell'industria dello streaming. Mentre alcuni registi come Werner Herzog giustificano la pirateria come unica opzione per vedere determinati film in alcuni Paesi, altri cinefili si sentono presi in giro quando i titoli vengono cancellati o trasferiti da una piattaforma all'altra. La pirateria online, in aumento dopo anni di calo, riflette la necessità di un approccio più accessibile alla distribuzione dei contenuti.

La pirateria, sebbene in crescita, non è l'unico rimedio adottato dagli spettatori. Molti cinefili impegnati mostrano un crescente interesse per i supporti fisici, come DVD e Blu-ray, come soluzione al problema della frammentazione della distribuzione. Tuttavia, la sfida per l'industria dell'intrattenimento è convergere verso un sistema di distribuzione più accessibile ed economicamente sostenibile, al fine di evitare il furto digitale.

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Giulia Di Venere

Giulia Di Venere è Editor Senior per TechRadar Italia e lavora con orgoglio al progetto da quando è nato.

Laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università Ca’ Foscari di Venezia, è una grande appassionata di cinema, libri, cucina e cinofilia.

Da sempre considera la scrittura lo strumento più efficace per comunicare, e scrivere per fare informazione, ogni giorno, è per lei motivo di grande soddisfazione.

Copre una grande varietà di tematiche, dagli smartphone ai gadget tecnologici per la casa, gestendo la pubblicazione dei contenuti editoriali e coordinando le attività della redazione.

Dalla personalità un po’ ambivalente, ama viaggiare tanto quanto passare il tempo libero nella tranquillità della propria casa, in compagnia del suo cane e di un buon libro.

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