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Apple ignora ancora Siri a WWDC: un problema che dura da 14 anni

An iPhone on a blue background showing the Siri logo
(Immagine:: Apple)

Parliamo di Terminator 2: Il giorno del giudizio, ma non per i motivi che ci si aspetterebbe. L’attenzione non è sul T-800 o su Skynet, bensì su Tim, il miglior amico di John Connor.

In una scena ambientata in una sala giochi, il T-1000 è sulle tracce di John. Tim tenta di sviare l’attenzione del cyborg, ma viene rapidamente scaraventato fuori dall’inquadratura. Da quel momento, scompare completamente dal film. Fino ad allora era sempre stato accanto a John, ma improvvisamente viene escluso sia dalla scena sia dalla storia.

È esattamente ciò che è accaduto a Siri durante il WWDC 2025: messa da parte senza nemmeno la dignità di un ultimo gesto coraggioso.

T2 Arcade Scene - Original - YouTube T2 Arcade Scene - Original - YouTube
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Apple ha aperto il WWDC 2025 con una lunga presentazione dedicata ad Apple Intelligence, ma è emerso chiaramente che Siri basata sull’IA non è ancora all’altezza degli standard dell’azienda. Apple ha infatti dichiarato che “condivideremo ulteriori novità nel corso del prossimo anno”.

Vale la pena ricordare che la nuova Siri era stata annunciata già al WWDC 2024: a distanza di un anno, non è ancora disponibile e non ha nemmeno una finestra di lancio precisa.

Il ritardo nel rilascio della versione potenziata di Siri viene spesso citato come esempio della difficoltà di Apple nel tenere il passo con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Sebbene molte delle funzioni di Apple Intelligence siano ancora in fase iniziale, Siri ha una storia consolidata di prestazioni inferiori rispetto alla concorrenza.

14 anni di occasioni perse

È curioso pensare che Siri sia stata quasi la prima nel suo genere. "Quasi", perché si trattava di un’applicazione già esistente che Apple acquisì e integrò nell’iPhone 4S in modo innovativo per l’epoca.

Nel 2011, Siri rappresentava un vero cambiamento nel modo di interagire con lo smartphone e sembrava destinata a diventare una piattaforma in continua evoluzione. Tuttavia, non è andata così. Col tempo ha ricevuto alcuni aggiornamenti, ma è rimasta principalmente un assistente vocale utile per impostare sveglie o inviare messaggi.

Quando Alexa e Google Assistant hanno conquistato un ruolo centrale nell’ecosistema tech globale, ci si aspettava che Siri evolvesse rapidamente per restare competitiva. Ma non è successo. Con il lancio dell’HomePod, Apple ha tentato di proporre un’alternativa all’Echo di Amazon, ma l’assistente vocale di Cupertino si è rivelato molto meno capace. Anche su richieste musicali semplici, Siri commetteva errori, nonostante la musica fosse stata uno dei punti chiave della presentazione.

Va ricordato, infine, che l’HomePod fu annunciato al WWDC 2017 ma arrivò sul mercato con quasi un anno di ritardo.

Apple HomePod original in a listening room

(Image credit: Future)

Nel corso degli anni Apple ha introdotto diverse novità su Siri, ma non ha mai risolto il problema di fondo: l’assistente vocale continua a limitarsi a gestire comandi semplici, senza evolversi realmente.

Attualmente Siri viene usata per lo più per azioni basilari, come impostare timer in cucina, accendere o spegnere luci smart, avviare allenamenti sull’Apple Watch o inviare qualche messaggio di tanto in tanto. Nulla che rappresenti un vero passo avanti rispetto a ciò che poteva fare più di dieci anni fa.

Ogni tentativo di andare oltre le funzioni più immediate si scontra con limiti evidenti: Siri fatica ad adattarsi a contesti più complessi o a diventare realmente utile in scenari quotidiani più articolati.

Il WWDC del prossimo anno segnerà i 15 anni dal debutto dell’assistente vocale, ma non è affatto certo che per allora avremo una versione rinnovata e convincente. E se anche dovesse arrivare, senza un reale salto qualitativo, rischierebbe di rappresentare solo un altro aggiornamento poco incisivo.

Nel frattempo, soluzioni come Google Gemini su Android mostrano capacità sempre più avanzate, mentre ChatGPT sta lavorando insieme a Jony Ive su un nuovo dispositivo progettato attorno all’intelligenza artificiale. Siri non potrà essere sostenuta ancora a lungo senza una svolta concreta: la sua assenza alla conferenza Apple è solo l’ultimo segnale di una stagnazione sempre più difficile da giustificare.

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Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.