PS5 vs PS4: i cinque errori che Sony deve evitare
Sony può migliorare notevolmente l’esperienza di gioco con PS5
PlayStation 4 ha avuto un enorme successo sin dall’uscita, avvenuta nel lontano 2013: con oltre 102 milioni di unità vendute, la PS4 sarà ricordata come una delle console più popolari di tutti i tempi.
Tuttavia, si può sempre migliorare (come si suol dire) e auspichiamo che la PS5 non presenti gli stessi difetti delll’attuale console. Inoltre, pare che a questo giro la concorrenza (Xbox Series X) sia ben più competitiva, quindi il colosso nipponico dovrà fare tesoro degli errori commessi in passato, se vorrà nuovamente imporsi.
Ecco i cinque punti deboli che hanno caratterizzato la storia di PS4:
1. La qualità costruttiva e l’autonomia del controller
DualShock 4 presenta due grossi problemi: una bassa qualità costruttiva e una scarsa autonomia. I primi modelli erano “terribili”: la molla dei pulsanti dorsali veniva meno, mentre il rivestimento in gomma degli stick analogici si consumava nell’arco di pochi mesi.
Quest'ultimo problema è stato risolto quando Sony ha finalmente deciso di passare a un materiale più resistente, ma i controller sono ancora fragili. La scarsa durata della batteria è un'altra delle pecche del DualShock 4. Infatti l’autonomia spazia dalle 4 alle 7 ore, in parte a causa del touchpad, ma soprattutto per via del LED frontale: alla fine si è costretti a usare sempre il cavo. Il confronto con il controller Nintendo Switch Pro è imbarazzante: quest’ultimo dura quasi 40 ore.
Per farla breve il controller DualSense dovrà far di meglio, sebbene l’introduzione di nuove tecnologie potrebbe complicare il compito.
2. La rumorosità della console
PlayStation 4 è stata particolarmente criticata per la sua rumorosità; spesso veniva paragonata al motore di un aereo, giusto per darvi un’idea. PS4 e PS4 Pro sono notoriamente rumorose e titoli pesanti come God of War o Horizon: Zero Dawn possono spingere al massimo la rotazione delle ventole.
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In questo aspetto, Xbox One si è rivelata nettamente superiore. PS5 dovrà dunque essere ben più silenziosa, nonostante le fantastiche prestazioni di cui è capace (si parla di un fluido gameplay in 4K).
Fortunatamente, sembra che Sony si stia muovendo in questa direzione, come dimostra un recente brevetto. La console dovrebbe includere numerose ventole di raffreddamento con cui migliorare il flusso d'aria e mantenere la console fresca, e (si spera) silenziosa.
3. Supporto per cross play e cross save
Quando venne annunciato il cross play su Fortnite (uno dei videogiochi più noti del panorama videoludico), Sony non era intenzionata a implementare questa funzionalità; solo a seguito delle lamentele della community, la società si arrese.
Call of Duty: Warzone, il nuovo battle Royale di Activision, supporta il cross-play su PC e console, mentre PUBG lo supporta su Google Stadia, PS4 e Xbox One.
Sony è ancora riluttante in merito a differenza di Microsoft, e persino società come Nintendo hanno fatto un lavoro migliore in tal senso. Vien da chiedersi se il colosso nipponico crede veramente allo slogan #4ThePlayers.
4. La retrocompatibilità
PS4 e Xbox One sono state commercializzate retrocompatibilità dal primo giorno, ma Microsoft ha reso felici milioni di utenti quando ha rivelato il supporto a centinaia di titoli Xbox 360 e Xbox sulla sua attuale console. Il colosso di Redmond ha anche migliorato la qualità di questa funzionalità su Xbox One X, consentendo di riprodurre i vecchi giochi con un maggior frame rate e risoluzione. E non è tutto, perché suddetta console supporta l'HDR che consente di migliorare ulteriormente l’esperienza dell’utente.
Sony, d'altra parte, consente di divertirsi ai vecchi giochi solo attraverso la sua piattaforma di cloud streaming, PlayStation Now, o attraverso l’acquisto dei suddetti sul PS Store. Di conseguenza, i giocatori hanno dovuto pagare titoli che probabilmente già possedevano, e chi giocava da PC, e magari non disponeva di una buona connessione, non si è divertito affatto.
Sony ha promesso che la PS5 sarà retrocompatibile, ma non ha fornito ulteriori dettagli in merito: non sappiamo se questa funzionalità coinvolgerà anche i titoli PS3, PS2 e PS1. Speriamo che il colosso di Tokyo sfrutterà al meglio l’enorme parco titoli del suo retaggio per offrire un’esperienza premium ai suoi clienti.
5. PlayStation Now non convince
PlayStation Now, al momento, non ha avuto il successo sperato, sebbene consenta di scaricare centinaia di titoli sulla propria PS4 per giocare offline a fronte di un costo d’abbonamento tutto sommato accessibile. Il servizio di Sony ha anche patito la forte concorrenza del servizio di abbonamento di Microsoft, Xbox Game Pass.
Parte del fallimento è stato causato dall’iniziale decisione di non consentire il download dei titoli su console, ma fortunatamente l’azienda ha compreso l’errore e vi ha posto rimedio. Detto questo, gli attuali difetti del servizio riguardano una libreria mensile non sufficientemente ampia e una qualità dello streaming piuttosto bassa (si può giocare solo a 720p).
Microsoft, al contrario, ha puntato forte sullo streaming come dimostra Project XCloud che è stato ben accolto, nonostante sia ancora in beta. Sony deve lavorare molto sulla qualità di PlayStation Now, poiché potrebbe essere il vero spartiacque tra successo e fallimento.