Intel deve tirare fuori una (buona) CPU desktop per risollevarsi

Intel CES 2020
I want this, but, like with a desktop processor. (Immagine:: Intel)

Il CES 2020 poteva essere il palcoscenico perfetto per Intel, l'occasione di mostrare al mondo che è ancora una tigre quando si parla di processori desktop. E l'azienda ne ha sicuramente bisogno, visto che prodotti come il Ryzen 7 3700X hanno resto le controparti Intel praticamente irrilevanti, o almeno prive di interesse. Speravamo quindi di vendere qualcosa di importante da parte di Intel, qualcosa che rimettesse il desktop al centro del discorso. O almeno che riaccendesse la competizione. 

Praticamente è successo l'esatto contrario.  

Intel ha sprecato il proprio tempo parlando di smar cities, Croce Rossa e football. Tutte cose importanti, senza dubbio indispensabili per capire la strategia di Intel presente e futura. Eppure non possiamo evitare di pensare che Intel abbia dimenticato un particolare. Quello di Las Vegas è il Consumer Electronics Show, vale a dire che dovrebbe essere una fiera dedicata ai prodotti per il consumatore finale. 

Intel, dopo le molte chiacchiere, ha trovato il tempo per parlare vagamente di Tiger Lake, senza entrare nei dettagli. Ha mostrato un portatile con grafica Intel Xe su cui girava Destiny 2, anche in questo caso senza fornire ulteriori informazioni. 

Il CES 2020 è l'appuntamento più importante dell'anno per il mondo della tecnologia, e Intel si è limitata a vaghe anticipazioni. 

L'Intel Core i9-9900KS non è stato molto convincente

L'Intel Core i9-9900KS non è stato molto convincente (Image credit: Future)

Intel non se lo può permettere

Offrire vaghe anticipazioni non è necessariamente una brutta cosa. Ci sono state molte occasioni in cui un'azienda ha ricevuto applausi e apprezzamento proprio per aver mostrato o raccontato poco e niente di un nuovo prodotto. Ma affinché il gioco funzioni, l'azienda che lo fa deve essere in una posizione di forza. 

Intel sta ancora facendo un mucchio si soldi in ambito enterprise e con i portatili, e questa realtà non è certo destinata a esaurirsi presto. Dunque, Intel non è assolutamente debole in questo momento. Se consideriamo il desktop, però, gli ultimi mesi sono stati tormentati, come minimo. 

Intel ha subito diversi colpi da AMD, quanto a prestazioni desktop, e la cosa va avanti da oltre un anno. E non ha ancora dato una risposta convincente ai processori AMD Ryzen di terza generazione. Fino a poco tempo fa Intel però aveva semplicemente i migliori prodotti che si potessero consigliare, e non solo nella fascia alta. Ora invece si trova a inseguire,e più tempo passa, più peggiora la sua posizione. 

Il fatto che Intel abbia dovuto abbassare i prezzi dei processori HEDT (High-End Desktop, desktop di fascia alta) del 50% con l'introduzione dei Cascade Lake X di decima generazione, lo scorso novembre, ci dice che l'azienda è consapevole di aver perso il primato

Stiamo ancora lavorando ai testi dell'Intel Core i9-10980XE, ma possiamo già dire che non riesce a battere il Ryzen 9 3950X, che ha un prezzo più basso sia per quanto riguarda il processore stesso sia per la piattaforme su cui montarlo. 

Ci chiediamo quindi se Intel sia ancora interessata ai desktop. In particolare, la vaghezza su Tiger Lake sembra almeno curiosa, per non parlare del fatto che non ha nemmeno accennato a Coffe Lake Refresh. 

Intel, prova a sfidare il Ryzen 9 3900X. Per favore

Intel, prova a sfidare il Ryzen 9 3900X. Per favore (Image credit: Future)

Quindi, a che punto è Intel?

Intel non lo ammetterebbe mai, ma forse il suo progetto è lasciare che AMD si prenda il settore desktop, mentre dall'altra parte incamerano miliardi dal settore enterprise e dai portatili - su quest'ultimo punto il recente Project Athena è in effetti una cosa incredibile.  

D'altra parte il grosso dei computer venduti nel mondo sono portatili, e i desktop, tutto sommato, rappresentano forse un mercato che Intel potrebbe permettersi di perdere o su cui almeno allentare la presa. 

Forse, ma è vero anche il fatto che avere i migliori PC desktop ha un grande valore simbolico: Intel è diventata ciò che è anche grazie alla sua leadership: per anni gli appassionati hanno scelto Intel, e questo potrebbe aver avuto un qualche effetto sul resto del mercato. Difficile a dirsi, impossibile da misurare. 

Sono naturalmente pure speculazioni, e non sappiamo davvero cosa si stia progettando negli uffici di Intel (ma quanto vorremmo saperlo!). È l'impressione che abbiamo in questo momento. 

Al momento ci sono moltissime indiscrezioni, troppe, sulle CPU Comet Lake-S di 10 generazione, per farsi un'idea di come saranno. Sembra però che Intel le stia gestendo come se fosse una cosa a bassa priorità, qualcosa che non ha meritato nemmeno uno spazietto al CES 2020. Una scelta che racconta qualcosa

In poche parole, siamo un po' delusi dalla scelta di Intel. Quando uscirono i processori AMD Ryzen di prima generazione, speravamo che avrebbero innescato un nuovo periodo di concorrenza, con AMD e Intel che si inseguivano colpo su colpo, a tutto vantaggio di noi consumatori finali. 

Invece, oggi, sembra che AMD sita facendo pressioni, senza però suscitare da Intel la reazione che ci aspetteremmo - a parte qualche commento pungente di tanto in tanto. 

Negli scorsi mesi abbiamo scritto molto di Intel, e forse qualche volta abbiamo dato l'impressione di augurare il peggio a questa azienda. Di fatto, è vero il contrario: molti di noi cresciuti con i loro processori, e fino all'arrivo dei Ryzen di seconda generazione Intel andava per la maggiore tra i redattori di TechRadar (e in tantissimi gruppi di appassionati esperti). 

Se Intel fa inversione e tira fuori un processore come si deve, il panorama potrebbe tornare quello di qualche anno fa in un batter d'occhio. Fino a quel momento, sperando che arrivi, non possiamo che attendere e osservare quella che, per ora, sembra decisamente un'assenza di risposte.

Valerio Porcu

Valerio Porcu è Redattore Capo e Project Manager di Techradar Italia. È da sempre ossessionato dai gadget e dagli oggetti tecnologici che cambiano la nostra vita quotidiana, e dai primi anni 2000 ha deciso di raccontarla. Oggi è un giornalista con anni di esperienza nel settore tecnologico, e ha ancora la voglia di trovare le chiavi di lettura giuste, per capire davvero in che modo la tecnologia può rendere migliore la nostra vita quotidiana.