Blocco ChatGPT in Italia: i download delle VPN subiscono un'impennata

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(Immagine:: ChatGPT)

Chi si connette dall’Italia e vuole continuare ad usare ChatGPT non può fare a meno che affidarsi ad una delle migliori VPN per aggirare il blocco del popolare chatbot, conseguente al ban scattato in data 1° aprile, dopo che il garante della privacy ha recepito la lettera firmata da Elon Musk e un gruppo di ricercatori.

L'Italia è diventata così la prima democrazia occidentale a bloccare il servizio, insieme a noti governi censori come Russia, Cina, Iran e Corea del Nord. Attenzione però a non farsi idee sbagliate, perché altri paesi seguiranno presto. 

Secondo i dati di AtlasVPN, da quando è stato imposto il divieto, il traffico VPN proveniente dall'Italia è aumentato del 400%. Google Trends ha registrato un picco simile, con gli italiani che hanno cercato la parola "VPN" 600 volte in più.

Perché non ha senso limitare la libertà online

Come AtlasVPN ha dichiarato: "Un tale incremento nell'utilizzo delle VPN è un chiaro esempio di come gli utenti rispondano alle restrizioni imposte sul loro accesso ai servizi online e delle misure che adottano per mantenerne l'accesso".

La decisione di bloccare ChatGPT arriva dopo che il Garante ha ritenuto OpenAI responsabile di aver raccolto e conservato i dati degli italiani e, di conseguenza, di aver violato le norme del GDPR. L'organismo per la protezione dei dati ha anche messo in guardia dalla mancanza di procedure efficaci di verifica dell'età, temendo che ciò possa esporre i minori a contenuti inappropriati.

Il Garante è un organismo indipendente, tra i primi a sollevare formalmente le preoccupazioni sui potenziali rischi per la privacy di TikTok, di proprietà cinese. L'applicazione per la condivisione di video è attualmente sottoposta a un crescente controllo in tutto il mondo e rischia di essere vietata.

Mentre OpenAI assicura il suo impegno per proteggere la privacy degli utenti addestrando i suoi sistemi di intelligenza artificiale a ridurre la raccolta di dati personali, come riporta la BBC, l'azienda statunitense ha ora 20 giorni di tempo per rispondere ed evitare di essere multata fino al 4% del suo fatturato annuale.

OpenAI costretta ad adattarsi

Più di 100 milioni di utenti in tutto il mondo utilizzano ChatGPT dal suo lancio nel novembre dello scorso anno. È proprio qui che entrano in gioco le VPN: collegandosi ad un server internazionale con sede dove ChatGPT non è vietato, gli utenti in Italia possono continuare ad accedere al chatbot in pochi secondi. Inoltre, c'è anche la possibilità che gli account registrati in Italia non siano più disponibili. Ciò significa che le persone in Italia dovranno cambiare il proprio indirizzo IP prima di creare un nuovo profilo.

Nel frattempo, OpenAI ha annunciato un rimborso per tutti gli utenti italiani che avevano già sottoscritto il piano premium e ha bloccato il rinnovo degli abbonamenti nel Paese.

Nonostante le critiche al divieto di ChatGPT in Italia, tra cui il vice primo ministro Matteo Salvini che ha twittato la sua disapprovazione il giorno dopo l'entrata in vigore del blocco, anche Francia, Germania e Irlanda stanno indagando sulla questione.

Se altri Paesi dell'UE decidessero di seguire le orme dell'Italia, le VPN diventeranno sempre più popolari. Una tendenza che AtlasVPN ha dichiarato di aver riscontrato in altre nazioni come reazione a divieti o altre restrizioni online.

"Il blocco geografico di ChatGPT in Italia e la conseguente impennata nell'utilizzo delle VPN evidenziano che le persone cercano di accedere ai servizi online di cui hanno bisogno, nonostante le restrizioni. Ciò dimostra quanto sia importante conservare la libertà sul web e il ruolo che strumenti come le VPN possono svolgere nel garantire l'accesso a informazioni e a diverse forme di comunicazione”.

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