TikTok al centro delle tensioni tra USA e Cina: interviene il Congresso

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(Immagine:: ByteDance)

Le battaglie si combattono anche sui social e le stesse piattaforme sono oggetto di scontri e contese, soprattutto in un periodo delicato come questo. Con l’inasprirsi delle tensioni tra USA e Cina, era inevitabile che TikTok diventasse il social più controverso e quasi una minaccia per il governo statunitense che vuole evitare di lasciare dati importanti nelle mani del software sviluppato in Cina.

Come hanno riportato il Wall Street Journal e il New York Times, l’amministrazione guidata da Joe Biden ha chiesto che la cessione del social all’azienda che lo ha sviluppato, ByteDance, e la misura si pone nel continuum che ha prima visto TikTok essere colpito da alcune restrizioni sul territorio a stelle e strisce.

Una di queste risale alla fine di febbraio, quando la Casa Bianca ha imposto un divieto significativo alle agenzie federali: 30 giorni per rimuovere TikTok dai loro dispositivi. Il segnale è chiaro e testimonia l’esigenza, reale o percepita che sia, di proteggersi.   

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(Image credit: Shutterstock / Koshiro K)

Si arriva così a marzo, quando un nuovo disegno di legge ha imposto il divieto alle aziende estere di operare negli Stati Uniti se vengono considerate una minaccia per la sicurezza nazionale. Detto così ha sicuramente senso, ma bisogna vedere se e quanto i criteri per stabilire la minaccia siano malleabili o meno.

Da parte sua, TikTok ha affermato che i dati degli utenti non sono conservati in Cina, anche se poco importa che siano fisicamente (data center) presenti sul territorio cinese. Inoltre, l’azienda ha proposto un accordo con il governo USA per oscurare i dati statunitensi a ByteDance, ma la discussione si è arenata.

Tuttavia, tra poco verrà fatto un ulteriore passo verso la risoluzione della faccenda, così almeno pare, quando il CEO di TikTok Shou Zi Chew testimonierà davanti al Congresso.