Come scattare foto migliori con lo smartphone: 10 consigli utili per iniziare
Come ottenere il massimo dalla fotocamera del vostro smartphone
Gli smartphone più recenti sono dotati di comparti fotografici che li pongono sullo stesso livello alcune fotocamere compatte e possono contare su software di elaborazione dell'immagine per ottenere buoni scatti senza sforzi eccessivi.
Nonostante la presenza di strumenti AI che utilizzano le impostazioni ottimali in base al contesto, come quelli presenti sulle fotocamere di iPhone 14 e Google Pixel 7 Pro, per citarne due, a volte per ottenere una bella foto è necessario intervenire su alcuni parametri che possono fare la differenza.
Molte volte le foto che scattiamo non ci soddisfano pienamente, forse perché il software di elaborazione dell’immagine seleziona impostazioni simili quando si trova di fronte a un determinato scenario (luce, distanza del soggetto, colori), creando scatti che, pur avendo soggetti diversi, sembrano tutti uguali.
Altre volte, per inesperienza o pigrizia, scattiamo con il sensore principale della fotocamera pensando che i megapixel in più siano garanzia di un risultato migliore, senza considerare che le lenti grandangolari e gli obiettivi dedicati alle macro esistono per uno scopo ben preciso.
Selezionare la lente giusta, avere un’idea di cosa voglia dire comporre uno scatto, scegliere il giusto tempo di esposizione e saper sfruttare al meglio la luce sono alcuni degli aspetti che vi permetteranno di ottenere scatti migliori.
In questa breve guida vi proponiamo alcuni consigli che dovrete tenere presente se puntate a scattare foto migliori con lo smartphone.
Scegliere la modalità giusta per ogni scatto
- Scegliere la modalità giusta per ogni scatto
- Evitate lo zoom digitale
- Formato HDR
- Scatto in modalità manuale
- Treppiede o gimbal
- Composizione immagine
- Software di post produzione
- Sfruttate al meglio la luce naturale
- Date una prospettiva allo scatto
- Fate tanta pratica
Gli smartphone per la fotografia sono equipaggiati con un comparto fotografico avanzato; acquistando un iPhone o uno smartphone Samsung, per citarne alcuni, potrete scegliere tra diversi obiettivi (di norma 3 o 4). Gli unici smartphone recenti che dispongono di una sola fotocamera e possono essere annoverati nella categoria cameraphone sono i Pixel di Google. In questo, caso le opzioni di scatto vengono gestite tramite l'app Google Camera ed è sufficiente selezionare la modalità desiderata, mentre con i comparti fotografici più complessi è importante scegliere la lente giusta in base al risultato desiderato.
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Per aiutarci in questo compito, i produttori assegnano nomi riconducibili al tipo di scatto, come “panoramica” “ritratto” o “macro”. A seconda della modalità selezionata, il vostro smartphone utilizzerà la lente o le lenti più adatte per ottenere il migliore risultato possibile.
Se dovete scattare una foto da molto vicino e cercate un dettaglio elevato, selezionate la modalità macro o ritratto piuttosto che optare per la modalità standard. Quest'ultima, pur avendo una risoluzione maggiore, non valorizza aspetti fondamentali per macrofotografia e ritrattistica come il bokeh, ovvero la sfocatura dello sfondo che serve a far risaltare maggiormente il viso nel caso di un ritratto o il dettaglio negli scatti macro. Di norma le modalità ritratto e macro utilizzano il teleobiettivo proprio perché quest'ultimo dispone di una maggiore profondità di campo ed è studiato per ottenere uno sfocato migliore.
Lo stesso discorso vale per le foto panoramiche, dove la lente grandangolare garantisce una visuale più ampia rispetto alla lente standard.
Il nostro consiglio è di esplorare a fondo le funzioni disponibili nel menu della fotocamera e di selezionare sempre la modalità adatta alla tipologia di foto che volete ottenere.
Evitate lo zoom digitale
Dato che le fotocamere degli smartphone hanno (quasi sempre) una lunghezza focale fissa, l’unico modo di ingrandire un’immagine o avvicinarsi al soggetto è utilizzare lo zoom digitale. Purtroppo questa opzione, seppur utilissima quando non si ha alcun modo di muoversi fisicamente verso il soggetto, ha un costo elevato in termini di qualità dell’immagine.
In particolare lo zoom digitale diminuisce la risoluzione creando il classico effetto pixelato che, superati certi valori di ingrandimento, è visibile anche sugli smartphone con fotocamere avanzate.
Per fortuna alcuni smartphone dispongono di zoom ottici che permettono di ottenere risultati decisamente migliori. Per questo se volete dilettarvi nella ritrattistica o scattare in macro, vi consigliamo di documentarvi prima dell’acquisto o verificare di che tipo di zoom dispone il vostro smartphone.
Formato HDR
HDR sta per High Dynamic Range ed è una funzione ampiamente diffusa su smartphone e fotocamere. Questa modalità consente di ottenere scatti più dettagliati e con colori più vivi, oltre ad intervenire sui livelli di esposizione per evitare aree troppo scure o troppo chiare (sovraesposte/sottoesposte) nell’immagine.
Se ad esempio volete scattare una bella foto a un paesaggio evitando un cielo sovraesposto (il classico cielo bianco) o la luce si trova alle spalle del soggetto e non riuscite a illuminare la scena come desiderate, la funzione HDR può tornarvi utile.
Detto questo fate attenzione, gli scatti HDR possono risultare artificiali con colori eccessivamente saturi e artefatti che, di norma, si creano quando vengono selezionate impostazioni spinte.
In alcuni casi infatti la modalità HDR consente di scegliere tra diversi livelli di intensità. In base al parametro selezionato, lo smartphone scatterà più fotografie con esposizioni diverse fondendole poi insieme per produrre un’immagine ben esposta. In generale, quando possibile, si consiglia di utilizzare l’opzione meno invasiva (di norma indicata come HDR 1) per evitare di ottenere scatti poco realistici o con saturazione e contrasto eccessivi.
Scatto in modalità manuale
Molti smartphone dispongono di una modalità di scatto manuale, ma in alternativa potete sperimentare questa funzione scaricando un software fotografico di terze parti dai rispettivi store. Una volta che avrete ottenuto l’accesso a tutte le funzioni della fotocamera, potrete intervenire su tutti i parametri per ottenere la foto che volete.
Di norma la modalità manuale consente di intervenire sul tempo di posa, sugli ISO, sul flash e su molti altri valori importanti come il bilanciamento del bianco. Utilizzando questa modalità potrete scegliere, ad esempio, la tonalità di rosso che preferite per fotografare un tramonto o aggiungere enfasi ai colori in una giornata primaverile, ma anche scattare una foto a lunga esposizione a una cascata o un ruscello per ottenere il classico “effetto seta”.
Sarà necessaria un po’ di pratica e tanta pazienza per comprendere quali parametri modificare in base all’effetto desiderato, ma i risultati che si possono ottenere in manuale sono sorprendenti e certamente migliori di quelli a cui siete abituati con la modalità automatica.
Detto questo, per scattare in manuale dovete avere una minima conoscenza fotografica e vi sconsigliamo di avventurarvi nell'uso della modalità manuale prima di esservi presi il tempo necessario per approfondire l’argomento; saltando questo passaggio rischiate di ottenere scatti peggiori rispetto a quelli prodotti dalla modalità automatica che, come abbiamo detto in precedenza, sceglie i parametri ottimali per ogni situazione producendo quello che, almeno in teoria, è il miglior scatto possibile in base al contesto.
Treppiede o gimbal
Gli smartphone dispongono di lenti molto luminose e, di norma, in condizioni di luce ottimale producono ottimi scatti privi di sfocature dovute ai micromovimenti. La situazione cambia radicalmente quando la luce è scarsa o insufficiente, e il vostro smartphone è costretto ad adattarsi alzando il valore ISO per mantenere tempi di posa bassi ed evitare l’effetto mosso.
Spesso questo espediente non è sufficiente, e gli scatti in notturna mostrano il tipico rumore dovuto agli ISO alti o il fastidiosissimo effetto micro mosso riconducibile a un tempo di posa insufficiente. Del resto se scattate a mano libera non avete alternative. Ed è proprio qui che entra in gioco il treppiede o il gimbal, se preferite. Entrambi sono strumenti pensati per ridurre al minimo (e nel caso del treppiede annullare) i movimenti durante lo scatto.
L’uso di un treppiede consente di scattare fotografie a lunga esposizione e si rivela ideale per scatti notturni, astrofotografia, ma anche per immortalare paesaggi in modalità HDR o per ottenere l’effetto seta sull’acqua. In poche parole il treppiede, unito alla modalità manuale della fotocamera vi permette di effettuare scatti impossibili da replicare a mano libera.
Considerando che per acquistare un treppiede per smartphone sono necessarie poche decine di euro, vi consigliamo vivamente di investire in questo accessorio se volete alzare il livello dei vostri scatti.
Composizione immagine
La composizione è un aspetto fondamentale se volete ottenere degli scatti di buon livello; questa consiste nella scelta degli elementi che andranno a comporre l’immagine e influenza notevolmente l’impatto visivo dello spettatore.
Ad esempio, quando si scatta una panoramica, è molto importante che la linea dell’orizzonte sia dritta per evitare di escludere degli elementi importanti in fase di post produzione. Questo perché, quando una foto viene raddrizzata in post produzione, il riquadro ruota escludendo le parti esterne dell’immagine.
Per ottenere il massimo in termini di precisione consigliamo di usare sempre la modalità “griglia” presente su gran parte degli smartphone attuali. Questo strumento, che divide l’immagine in nove blocchi di uguali dimensioni, può aiutarvi a trovare la composizione giusta utilizzando la regola dei terzi.
La teoria dei tre terzi è fondamentale per dare un tocco naturale allo scatto, e consiste nel porre le parti più interessanti dell’immagine (soggetto principale e secondario, ad esempio) in prossimità degli angoli dei diversi segmenti, dove le linee della griglia si incontrano.
La griglia può tornare molto utile anche negli scatti architettonici o qualora vogliate realizzare una fotografia mirata a esaltare la simmetria delle forme.
Software di post produzione
Anche se gli smartphone recenti utilizzano il post processing per ottimizzare le foto subito dopo lo scatto, un buon software di post produzione garantisce un’ampia gamma di opzioni per modificare le immagini nei minimi particolari.
Nello specifico, se il vostro smartphone supporta questa funzione, potete scattare in formato RAW o DNG per ottenere un file neutro da modificare capillarmente in post produzione.
Se volete avere il massimo controllo sui vostri scatti potrebbe valere la pena investire su un'app professionale come Adobe Lightroom Mobile o Luminar 4, per citarne due.
Sfruttate al meglio la luce naturale
I sensori degli smartphone hanno dimensioni ridotte e si rivelano ideali negli scatti al chiuso o con luce artificiale, ma se volete ottenere delle foto cariche di emotività e colori naturali dovrete abituarvi a conoscere la luce.
Scegliere l’ora giusta per fare uno scatto è importante tanto quanto posizionarsi nel modo appropriato in base alla direzione della luce. Se ad esempio siete stufi dei classici ritratti frontali e volete dare un aspetto dinamico al soggetto, provate a porlo lateralmente rispetto alla fonte luminosa. In questo modo una parte del volto (quella opposta alla luce) rimarrà in ombra, mettendo in maggiore risalto il lato illuminato e dando maggiore intensità al dettaglio, che si tratti di un occhio o della bocca.
Sperimentate il più possibile, provate a scattare con la luce frontale per accentuare le ombre o catturare i raggi di luce che penetrano tra i rami di un albero. Non c’è niente di più bello che giocare con la luce, e con un po’ di pratica unita alla grande varietà di opzioni disponibili sugli smartphone, si possono ottenere risultati sorprendenti.
Date una prospettiva allo scatto
La prospettiva è un altro degli aspetti fondamentali di ogni immagine. Sempre più spesso si punta a scatti iper definiti, con colori e messa a fuoco perfetta, ma si sottovalutano aspetti fondamentali come la composizione e la prospettiva. Quando vi trovate di fronte a una montagna ne potete osservare i versanti e la conformazione, come anche l’esposizione alla luce e la forma.
Questi elementi, se analizzati correttamente, possono aiutarvi a comprendere la prospettiva migliore per effettuare uno scatto. Facciamo un esempio: se vi trovate di fronte a una catena montuosa innevata, magari con una bella vallata di mezzo e qualche stradina, effettuando uno scatto orizzontale otterrete una foto piatta.
Scattando da una prospettiva più defilata compariranno altri elementi, la simmetria della foto cambierà inevitabilmente e potrete giocare con le forme e con la profondità per creare degli scatti più armoniosi.
Fate tanta pratica
A volte capita di avventurarsi in scatti notturni, fotografare soggetti in movimento o tentare di ottenere un effetto particolare senza risultati. Per questo moltissimi utenti preferiscono dare la colpa allo smartphone o semplicemente usare la modalità automatica per il punta e scatta. Se al contrario volete ottenere scatti validi e sfruttare al limite le potenzialità dell’hardware in vostro possesso, dovrete mettere in discussione voi stessi. La fotografia è una forma d’arte e richiede tempo e dedizione per essere compresa.
Se volete che i vostri scatti siano qualcosa più di un semplice ricordo dovrete sperimentare il più possibile, provare tutte le funzioni che avete a disposizione e sbagliare per comprendere i vostri errori. Solo cosi riuscirete a ottenere gli scatti che avete sempre desiderato, anche se non disponete di una fotocamera professionale.
Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.