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Tutte le radici di Clair Obscur: Expedition 33, dal Giappone alla Francia

Clair Obscure Expedition 33
(Immagine:: Kepler Interactive)

La sorprendente opera prima dello studio francese Sandfall Interactive, Clair Obscur: Expedition 33, è stata spesso definita una lettera d’amore ai grandi classici dei JRPG.

Il team di sviluppo non ha mai nascosto le proprie fonti di ispirazione, che spaziano dai pilastri del genere jRPG ad influenze artistiche e culturali più eterogenee. Di seguito esaminiamo i giochi di ruolo giapponesi e le altre opere che hanno plasmato il design, lo stile artistico, il gameplay e la narrativa di Clair Obscur (qui trovate la nostra guida completa), sulla base di interviste ufficiali al team. Infine, evidenziamo alcune dichiarazioni chiave dei developer che riflettono la loro visione creativa e il posizionamento unico del gioco nel panorama odierno degli RPG.

Principali JRPG di ispirazione

Clair Obscur: Expedition 33 nasce da una profonda fascinazione per i grandi capolavori del genere JRPG, quelli che hanno segnato l’infanzia di intere generazioni e che ancora oggi rappresentano un punto di riferimento per gli amanti dei giochi di ruolo a turni. Guillaume Broche e il team di Sandfall Interactive non hanno mai nascosto il loro debito verso questi titoli: piuttosto, li hanno celebrati apertamente, studiandoli con cura e cercando di distillarne l’essenza per riproporla in una formula nuova, personale. Non si tratta di imitazione, ma di un atto d’amore consapevole verso un genere che il team ha voluto far proprio. Ecco i principali giochi giapponesi che hanno lasciato un’impronta tangibile nell’opera.

- Final Fantasy (VII, VIII, IX, X) - I classici Final Fantasy dell’era PlayStation sono citati come “alcune delle ispirazioni più grandi” per Expedition 33, in particolare Final Fantasy X e i capitoli VII, VIII e IX. “Quelli sono stati grandi giochi d’infanzia per Guillaume (Broche, direttore creativo)”, spiega il co-fondatore François Meurisse, “e voleva riprodurre quel tipo di esperienza che avremmo avuto nei Final Fantasy moderni se fossero rimasti a turni”

In Clair Obscur ritroviamo dunque l’impostazione da JRPG classico a turni tipica dei vecchi Final Fantasy, aggiornata però in chiave moderna. Anche a livello narrativo e di atmosfera gli sviluppatori riconoscono il debito verso i Final Fantasy: in una conversazione con Hajime Tabata, Broche ha rivelato di aver adorato in FFXV soprattutto le scene di cameratismo quotidiano tra i protagonisti, come “quando i ragazzi scherzano in macchina”, perché “vedere queste interazioni ti fa sentire più vicino ai personaggi”. Proprio per questo il team ha voluto inserire nel gioco “scene di vita quotidiana (in cui i personaggi) mettono in luce la propria personalità”, così da renderli più umani e creare un legame emotivo col giocatore (un chiaro omaggio al “bro road trip” di Final Fantasy XV.

- Persona 5 - Un’altra influenza dichiarata è Persona 5, dal quale Sandfall ha tratto ispirazione soprattutto in termini di stile visivo e presentazione dei combattimenti. Il creative director Guillaume Broche lo definisce “il miglior gioco al mondo quando si parla di UI e visuali di combattimento”, lodando “il modo in cui la telecamera cambia inquadratura drammaticamente ad ogni azione, come se stessi guardando un film”, un aspetto che lo ha colpito enormemente. Non sorprende quindi che Clair Obscur sfoggi combattimenti a turni dallo stile cinematografico e dinamico, con interfaccia audace e camere work spettacolari che ricordano da vicino il titolo Atlus. Broche ha ammesso di voler incorporare ancora di più dell’impostazione di Persona 5 nell’UI di Expedition 33, continuando a rifinirla anche post-lancio.

- Suikoden - Tra i classici JRPG citati come riferimento c’è anche lei, la saga Konami famosa per la coralità del cast e le trame politico-fantasy. L’impronta di Suikoden è rintracciabile nel DNA di Clair Obscur: sin dalle prime anteprime, la critica ha notato come il gioco omaggi volutamente questi grandi classici del genere. Dalla presenza di numerosi personaggi giocabili alle dinamiche di gruppo, Sandfall sembra aver studiato gli elementi che hanno reso memorabile la serie Suikoden per riproporli in chiave moderna.

- Lost Odyssey - Il team non ha guardato solo ai JRPG anni ’90, ma anche a titoli più recenti considerati di culto. Lost Odyssey, l’RPG di Hironobu Sakaguchi uscito su Xbox 360, è un’altra influenza dichiarata: secondo Guillermin molti fan hanno notato “somiglianze nel gameplay con JRPG come Persona, Final Fantasy o Lost Odyssey”. L’approccio di Clair Obscur nel combinare una narrazione epica dai toni maturi con un gameplay a turni tradizionale è in linea con lo spirito di Lost Odyssey. Anche la volontà di suscitare nel giocatore emozioni nostalgiche, tipiche dei JRPG di una volta, accomuna l’opera di Sandfall a quella di Mistwalker.

Al centro di Clair Obscur: Expedition 33 c’è un cast di personaggi unito in un viaggio pericoloso. Il team di Sandfall si è ispirato a giochi come Final Fantasy XV per rappresentare i legami tra i membri del party attraverso momenti di vita quotidiana e dialoghi informali, rafforzando l’immersione del giocatore nelle vicende dei protagonisti

Guillaume Broche, CEO di Sandfall Interactive

Clair Obscur: Expedition 33

(Image credit: Clair Obscur: Expedition 33)

Altre influenze artistiche, narrative e culturali

Ma i riferimenti di Clair Obscur non si fermano al Giappone. L’identità visiva e narrativa del gioco si costruisce a partire da un mosaico di suggestioni che affondano le radici nella cultura francese, nel cinema d’animazione, nella letteratura fantastica e persino nei giochi di carte. L’obiettivo di Sandfall Interactive non era solo rendere omaggio ai JRPG, ma dare vita a un universo coerente, affascinante e profondamente personale. Le influenze che emergono dal racconto degli sviluppatori compongono una trama ricca e sfaccettata, dove ogni riferimento trova il proprio spazio. Ecco le più significative.

- Arte francese (Belle Époque e Art Déco) – La direzione artistica del gioco nasce dal patrimonio artistico e culturale francese. Sandfall ha guardato in particolare alla Belle Époque (fine ‘800 – inizi ‘900) e allo stile Art Déco per costruire l’identità visiva del mondo di Clair Obscur. “Il movimento art déco è stata una grande ispirazione per il look del nostro mondo”, spiega il cofondatore Tom Guillermin. Gli artisti hanno attinto all’architettura e all’arte di quell’epoca per dare al gioco “un aspetto unico e originale, diverso da qualsiasi altra cosa”. Non a caso, il gioco è ambientato in un periodo raramente esplorato nei videogiochi di ruolo, soprattutto quelli a turni, ma che per la Francia è stato un momento storico importantissimo. Il team cita come riferimento visivo anche altre opere videoludiche che hanno reinterpretato l’Art Déco, da Dishonored a BioShock, pur sottolineando di aver seguito una strada propria fondendo l’estetica deco con il genere fantasy. Clair Obscur è, del resto, un nome che richiama esplicitamente l’arte francese: “‘Clair-obscur’ si riferisce al movimento artistico e culturale nato in Francia tra Seicento e Settecento”, spiega Guillermin, “che ha influenzato la direzione artistica del gioco”. Il chiaroscuro, il contrasto tra luce e ombra, è quindi parte integrante sia del titolo sia dell’atmosfera visiva del gioco.

- Stile “Souls” e Sekiro - Sebbene Expedition 33 sia un JRPG a turni, il combat system non si ispira unicamente ai giochi giapponesi tradizionali. Gli sviluppatori hanno dichiarato di aver preso “appunti” dai titoli FromSoftware per rendere i combattimenti più reattivi e impegnativi. In particolare, il sistema di difesa in Clair Obscur “è ispirato a Sekiro e ai giochi From Software”: include elementi di ritmo e tempismo in tempo reale, come parate e contrattacchi con la giusta finestra, che richiedono abilità al giocatore. Meurisse spiega che Expedition 33 fonde “i classici turni dei JRPG con elementi d’azione molto più impegnativi di quelli che vedresti, ad esempio, in un Mario RPG”, creando un sistema di combattimento davvero unico. Chi ha provato il gioco riporta infatti che gli attacchi nemici presentano schemi imprevedibili “come ci si aspetterebbe da un boss dei Souls”, costringendo il giocatore a studiare bene il timing delle difese. L’atmosfera dark fantasy più cupa rispetto ai JRPG tradizionali, quasi “cupa e fiera” secondo alcuni critici, e la sfida elevata dei combattimenti riflettono chiaramente l’influenza dei Soulslike nella visione di Sandfall.

- Giochi di carte e deckbuilder - Un altro riferimento atipico per un JRPG è quello dei deck-building games. Il team ha infatti mutuato dai giochi di carte collezionabili alcune idee per le meccaniche di Clair Obscur. Ad esempio, “l’idea di avere Punti Azione per le abilità in battaglia è più ispirata ai giochi di deckbuilding” piuttosto che ai tradizionali MP o punti magia dei giochi di ruolo. Questa influenza si percepisce nel modo in cui Expedition 33 gestisce le abilità speciali: certe tecniche dei personaggi consumano punti azione e possono combinarsi fra loro per effetti devastanti, ricordando le sinergie tra carte in giochi come Slay the Spire. Meurisse conferma che il team ha volutamente inserito queste “piccole ispirazioni” provenienti da generi diversi per aggiungere profondità e originalità al sistema di gioco.

- Cinema d’animazione (Studio Ghibli) - Le influenze del team non si fermano ai videogiochi. Sandfall Interactive ha dichiarato apertamente il proprio amore per il cinema d’animazione giapponese, in particolare i film dello Studio Ghibli di Hayao Miyazaki. Il creative director Broche, in un’intervista, ha rivelato che gran parte del team è “super fan” di Ghibli, al punto da aver visto tutti i film dello studio “25 volte”. L’universo di Clair Obscur infatti “prende spunto dai film classici dello Studio Ghibli come La città incantata e Il castello errante di Howl", e Sandfall sperava di catturare lo stesso senso di meraviglia che si prova guardando quelle pellicole. Anche a livello musicale l’influenza è diretta: Broche ha raccontato che il compositore del gioco, Lorien Testard, si è ispirato profondamente al leggendario musicista Joe Hisaishi, noto per aver composto le colonne sonore della Principessa Mononoke, Il mio vicino Totoro e molte altre opere di Miyazaki. Non sorprende dunque che la colonna sonora di Expedition 33 (ben 150 brani originali) evochi atmosfere fiabesche e malinconiche tipiche dei film Ghibli, suscitando nei giocatori la stessa magia e coinvolgimento emotivo.

Letteratura francese (La Horde du Contrevent) – Infine, tra le ispirazioni dichiarate rientra anche un’opera letteraria. “Dal lato della storia c’è un romanzo francese chiamato La Horde du Contrevent*”, rivela Guillermin, “un romanzo fantasy su un gruppo di esploratori in viaggio per il mondo, dal quale il nostro gioco ha preso ispirazione”

Il libro citato (scritto da Alain Damasio, noto in Italia come La Horde del Vento) segue una compagnia di avventurieri che sfida venti impetuosi attraversando territori sconosciuti – un chiaro parallelo con la trama di Clair Obscur: Expedition 33, in cui Gustave e i suoi compagni dell’Spedizione 33 viaggiano in terre misteriose e pericolose alla ricerca di un modo per spezzare una maledizione. Questa influenza letteraria arricchisce la componente narrativa del gioco, aggiungendo temi e suggestioni prese dalla tradizione fantasy francese contemporanea.

Il team di Sandfall ha volutamente evitato uno stile “anime” per la direzione artistica, attingendo invece al proprio retroterra culturale

non volevamo imitare lo stile manga dei giochi giapponesi... Abbiamo adottato un’ispirazione Belle Époque dei primi del ‘900 con elementi art déco mescolati all’high fantasy, iterando fino a trovare la nostra unicità artistica

François Meurisse, COO e producer di Sandfall Interactive

A screenshot of the party members from Clair Obscur: Expedition 33

(Image credit: Sandfall Interactive)

Visione creativa e posizionamento unico

Sin dall’inizio Sandfall Interactive ha avuto una visione chiara e distintiva per Clair Obscur: Expedition 33: creare un JRPG a turni innovativo, che rendesse omaggio ai classici ma al contempo offrisse qualcosa di unico e memorabile.

“Tutte queste influenze (e molte altre) hanno plasmato la nostra visione originale del gioco e ci hanno permesso di sviluppare qualcosa che risultasse completamente unico per i giocatori”, afferma Guillermin.

Come già detto, il risultato è un titolo che, pur costruito “sull’eredità dei JRPG”, mescola elementi eterogenei dando vita a un’esperienza diversa da qualsiasi altro RPG contemporaneo. Ad esempio, il gameplay combina la struttura a turni classica (retaggio di Final Fantasy e affini) con feature action moderne ispirate ai soulslike, creando un ibrido difficilmente riscontrabile altrove. Allo stesso modo, lo stile artistico rinuncia volutamente al look anime tipico dei JRPG nipponici per abbracciare un’estetica europea inedita nel genere, una scelta che contribuisce a far spiccare Clair Obscur rispetto ad altri titoli di ruolo odierni.

Un altro elemento del posizionamento unico di Expedition 33 è la sua natura di JRPG “occidentale”. Broche e soci, da appassionati di giochi giapponesi, hanno creato un RPG a turni in Francia riuscendo però a conquistare anche il pubblico giapponese, impresa tutt’altro che comune. “Sono più felice che il gioco sia stato accettato dai giocatori in Giappone di quanto lo sia per il suo successo in qualsiasi altro paese”, confessa Broche parlando dell’accoglienza post-lancio.

Questa dichiarazione riflette la soddisfazione del team nell’aver realizzato un’opera capace di parlare ai fan dei JRPG in madrepatria dei grandi classici che l’hanno ispirata. In effetti, Clair Obscur: Expedition 33 è stato accolto in patria (e nel mondo) come uno dei migliori JRPG degli ultimi anni, tanto da venir paragonato da alcuni addetti ai lavori a un “Baldur’s Gate 3 dei JRPG” per qualità e impatto.

Sandfall Interactive ha saputo incanalare il proprio amore per il genere in una creazione originale: Clair Obscur: Expedition 33 si pone come ponte tra Oriente e Occidente nell’ambito degli RPG, un tributo ai giganti del passato (da Final Fantasy a Persona) che al contempo rinnova la formula con idee e sensibilità nuove. “Il gameplay proviene dall’eredità dei JRPG, ma volevamo sin dall’inizio realizzare un gioco nostro, con una direzione artistica basata sulle nostre influenze... L’ispirazioni della Belle Époque e dell'art déco mescolata all’high fantasy ci ha aiutato a costruire la nostra identità” spiega Meurisse. Questa filosofia, fare il gioco che avremmo sempre voluto giocare noi stessi, ha guidato il team lungo tutto lo sviluppo e ha dato i suoi frutti. Il risultato è un RPG che omaggia il passato ma non teme di osare, rivendicando con orgoglio la propria identità distintiva nel panorama videoludico attuale.

Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.