Apple multata in Francia per una cifra folle: l’ATT penalizza le app di terze parti

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(Immagine:: Unsplash/Laurenz Heymann)

Apple è stata multata in Francia per il modo in cui ha implementato il proprio sistema di gestione della privacy, pensato per controllare il tracciamento da parte di terzi online.

L’autorità antitrust francese ha emesso una sanzione superiore a 150 milioni di euro circa il 31 marzo 2025, ritenendo che il sistema App Tracking Transparency (ATT) non fosse “né necessario né proporzionato”.

Lanciato ad aprile 2021, ATT consente agli utenti di gestire più facilmente i permessi relativi al tracciamento dei dati. Nonostante l’intento dichiarato fosse quello di migliorare la tutela della privacy online, secondo l’autorità francese la modalità di applicazione avrebbe finito per svantaggiare gli sviluppatori più piccoli.

“Un quadro artificialmente complesso”

L'Autorité de la concurrence, l’autorità francese per la concorrenza, ha deciso di sanzionare Apple per abuso di posizione dominante nel mercato della distribuzione di applicazioni mobili su dispositivi iOS e iPadOS, nel periodo compreso tra aprile 2021 e luglio 2023, come dichiarato in un comunicato ufficiale.

Con l’introduzione di iOS 14.5, iPadOS 14.5 e tvOS 14.5, Apple ha implementato la funzione App Tracking Transparency (ATT), che obbliga tutte le applicazioni a ottenere il consenso esplicito dell’utente prima di raccogliere dati e proporre pubblicità personalizzate.

Sebbene l’autorità non contesti il principio dell’ATT in sé, giudica la modalità con cui è stato applicato come non necessaria né proporzionata rispetto all’obiettivo dichiarato da Apple di tutelare i dati personali.

In particolare, è stato rilevato che il sistema basato su pop-up di consenso crea un meccanismo artificiosamente complesso per l’utente e finisce per penalizzare gli sviluppatori terzi all’interno dell’ecosistema iOS. Secondo l’Autorité, i pop-up dell’ATT non sono validi ai sensi della legge francese sulla protezione dei dati, obbligando così gli sviluppatori esterni a chiedere il consenso due volte agli utenti.

Infographic showing the reason why France's Autorité de la concurrence fined Apple's App Tracking Transparency on March 31, 2025.

(Image credit: Autorité de la concurrence)

L'Autorité de la concurrence ha inoltre criticato il fatto che, secondo le regole dell’ATT, agli utenti viene richiesto di confermare due volte il consenso al tracciamento pubblicitario, mentre per negarlo è sufficiente una sola interazione. Questa asimmetria, secondo l’autorità, compromette di fatto la neutralità del consenso informato che il sistema ATT dovrebbe garantire.

In aggiunta, l’autorità ha evidenziato un trattamento non equo tra Apple e gli sviluppatori terzi: fino all’arrivo di iOS 15, Apple non chiedeva il consenso ai propri utenti per il tracciamento nelle app di sistema, mentre gli altri editori erano obbligati a ottenere un doppio consenso per poter raccogliere dati tramite app e siti di terze parti.

Apple, interpellata dall’Associated Press, ha risposto sostenendo che l’ATT offre agli utenti un controllo maggiore sulla privacy, grazie a un avviso obbligatorio, chiaro e semplice incentrato esclusivamente sul tracciamento, valido per tutti gli sviluppatori, Apple compresa.

L’azienda ha inoltre dichiarato di aver ricevuto ampio sostegno da parte di consumatori, associazioni per la tutela della privacy e autorità per la protezione dei dati a livello globale. Ha infine precisato che l’Autorité de la concurrence non ha richiesto modifiche specifiche al funzionamento dell’ATT.

Non solo in Francia

Non è la prima volta che il sistema ATT di Apple viene criticato in Europa.

Già nel 2023, l’autorità antitrust italiana aveva accusato l’azienda statunitense di abuso di posizione dominante, sostenendo che Apple applicasse regole sulla privacy più restrittive e svantaggiose alle app di terze parti rispetto alle proprie.

È probabile che iniziative simili si ripetano anche in altri Paesi europei, soprattutto con l’entrata in vigore del Digital Markets Act, il regolamento che punta a rafforzare la concorrenza e ad aumentare il livello di responsabilità dei principali operatori tecnologici.

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