Recensione Vivo X60 Pro

Vivo X60 Pro è uno smartphone di fascia alta interessante, ma il rapporto qualità-prezzo non convince.

Vivo X60 Pro
(Image: © Future)

TechRadar Verdetto

Vivo X60 Pro vanta un design da top di gamma, un comparto fotografico completo (e di buon livello) e una skin Android gradevole e priva di bloatware. Il problema? Il prezzo: costa quanto la concorrenza, ma ha specifiche inferiori.

Pro

  • +

    Skin Android

  • +

    Comparto fotografico completo

  • +

    Design accattivante

Contro

  • -

    Prezzo

  • -

    Bug nei font di sistema

  • -

    Rapporto qualità-prezzo

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Vivo X60 Pro è il top di gamma dell’azienda cinese per quest’anno. In Cina, il lancio è avvenuto alla fine del 2020, mentre nel resto del mondo a estate inoltrata (2021). Dei quattro smartphone della gamma X60, solo la variante Pro è disponibile in Italia. 

Vivo X60 Pro è uno smartphone di fascia alta dal prezzo salato, se paragonato alla concorrenza; a dirla tutta, è un top di gamma del 2020 distribuito nel 2021… ma con il prezzo del 2020 (si trova a circa 800 euro). Le specifiche del prodotto risultano dunque inadeguate per il prezzo richiesto.

Questo non vuol dire che sia un pessimo smartphone, anzi, abbiamo riscontrato pochissimi difetti che tratteremo meglio nelle sezioni “Software” e “Specifiche e prestazioni”. Possiamo anticiparvi subito che l’autonomia non ci ha colpito.

D’altro canto, lo smartphone ha un design fantastico, con un pannello posteriore sobrio e uno schermo dai bordi leggermente curvi che ci è piaciuto molto.

L'interfaccia utente è molto elegante, inoltre è disponibile la modalità a 120 Hz che rende la navigazione fluida e scattante. Il comparto fotografico non è rivoluzionario, ma è completo (sensore principale, grandangolo e teleobiettivo), una rarità in questo segmento.

Il vero punto debole di X60 Pro è il prezzo: nel momento in cui scriviamo, costa più di Samsung Galaxy S21, Xiaomi Mi 11 e OnePlus 9 Pro. Lo smartphone è dotato del processore Qualcomm Snapdragon 870, fotocamere buone ma non eccezionali, e un’autonomia e una velocità di ricarica leggermente deludenti.

In breve, uno smartphone con queste caratteristiche ha senso solo intorno ai 600 euro.

Vivo X60 Pro

(Image credit: Future)

Vivo X60 Pro - uscita e prezzo

Vivo X60 Pro è disponibile da fine giugno a circa 800 euro. C’è una sola configurazione con ben 12 GB di RAM e 256 GB di storage.  

Design

Vivo X60 Pro è uno smartphone abbastanza leggero (179 grammi); misura 158,6 x 73,2 x 7,6 mm (il modello Shimmer Blue è spesso 7,7 mm), quindi è piuttosto sottile.

Vivo X60 Pro

(Image credit: Future)

Il dispositivo ha una porta USB-C sul bordo inferiore e un bilanciere del volume e un pulsante di accensione su quello destro. Purtroppo manca il jack per cuffie da 3,5 mm. Vivo X60 Pro si usa facilmente con una sola mano.

Il display e il retro dello smartphone sono rivestiti in vetro, mentre la cornice è in alluminio; è molto elegante, e dovrebbe offrire una resistenza simile a quella di altri top di gamma realizzati con gli stessi materiali. 

Il modulo fotografico ha una forma rettangolare ed è collocato nell’angolo in alto a sinistra: ospita tre sensori e non sporge molto.

Lo smartphone è disponibile in due colorazioni: Shimmer Blue, una tonalità azzurra sfumata, e Midnight Black (il modello che abbiamo testato) e che ci sembra decisamente blu navy. In ogni caso, lo smartphone ha un aspetto degno di un top di gamma.

Display

Vivo X60 Pro

(Image credit: Future)

Vivo X60 Pro ha uno schermo da 6,56 pollici leggermente curvo ai bordi laterali; presenta un foro posto in alto e al centro per la fotocamera frontale. Le cornici superiore e inferiore sono abbastanza sottili.

Il display ha una risoluzione massima di 2376 x 1080 pixel (FHD+), l’attuale gold standard del settore, ma Xiaomi Mi 11 e Samsung Galaxy S20 fanno di meglio (1440p). Si tratta di un pannello AMOLED, con supporto per HDR10+, quindi i colori sono molto vivaci.

Lo schermo dunque non è affatto male, tuttavia Xiaomi, Samsung e Oppo offrono quel quid in più (ricordate lo schermo da 1 miliardo di sfumature di Find X3 Pro?).

La frequenza di aggiornamento massima è di 120 Hz, come sulla maggior parte degli smartphone di fascia alta di quest’anno. Ciò rende l’esperienza più fluida e affatica meno la vista, tuttavia il consumo energetico aumenta. Vivo X60 Pro supporta anche una modalità a 60 Hz e una intelligente che passa da 120 a 60 Hz a seconda dell’attività svolta.

Fotocamere

Vivo X60 Pro

(Image credit: Future)

Vivo X60 Pro è dotato di quattro obiettivi, uno frontale e tre posteriori. Il sensore principale da 48 MP (f/1.5) ci ha colpito: cattura immagini luminose, con molti dettagli e lo stabilizzatore incorporato è davvero efficace.

Nel bene e nel male, tuttavia, la qualità generale di uno scatto dipendeva molto dai capricci della post-elaborazione. Gli scatti ravvicinati sono fantastici, ma il software fatica un po’ con quelli panoramici. Detto ciò, non erano male e con un po’ di fotoritocco si possono sistemare.

Il principale problema del sensore è che le aree più scure, anche di scatti ben illuminati, soffrono di “black crushing” (ossia sono più scure di quanto dovrebbero e quasi prive di dettagli).

Il teleobiettivo da 13 MP (f/2.5) supporta uno zoom ottico fino a 2x, non molto dunque, ma siamo comunque soddisfatti in quanto pochi smartphone di fascia alta ne offrono uno. Le foto scattate con questa fotocamera sono buone, simili a foto non ingrandite in termini di vivacità e dettagli, sebbene con gli stessi problemi di “black crushing” menzionati sopra. Lo zoom digitale arriva fino a 20x, ma sconsigliamo di andare oltre 5-10x.

L’obiettivo grandangolare da 13 MP (f/2.2) cattura immagini un po' più scure rispetto all’obiettivo principale, ma siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla relativa mancanza di distorsione che spesso affligge questo tipo di foto.

Purtroppo abbiamo riscontrato problemi di esposizione in alcuni casi e riteniamo che l’elaborazione software giochi un ruolo non indifferente. In alcuni scatti, le alte luci erano meno vivaci di quanto ci saremmo aspettati.

La fotocamera frontale da 32 MP (f/2.5) produce selfie vibranti e luminosi e l'alta risoluzione consente di ingrandire l’immagine senza problemi. La modalità Ritratto è fin troppo aggressiva, per cui sconsigliamo di usarla.

È possibile registrare video in 4K a 60 fps e, grazie allo stabilizzatore gimbal integrato, i filmati sono super fluidi. Non importa quanto ci tremassero le mani (o se ci stessimo muovendo), il risultato è ottimo. Vale la pena notare che la stabilizzazione con gimbal è disponibile solo fino a 4K/30 fps.

Vivo X60 Pro supporta numerose funzioni tra cui una modalità notturna abbastanza efficace, video in slow motion, time-lapse, ecc.

I nostri scatti

Specifiche e prestazioni

Vivo X60 Pro è dotato del processore Qualcomm Snapdragon 870, il miglior chip del 2020; sebbene sia un SoC di qualità, è anche la più grande debolezza di questo smartphone. La concorrenza, infatti, sfoggia lo Snapdragon 888, il processore Android più veloce del 2021.

Vivo X60 Pro è performante, sia chiaro, ma a 400 euro è possibile acquistare un Realme GT che “gli dà una pista”.

Nel test multi core di Geekbench 5, Vivo X60 Pro ha ottenuto 3.381 punti, un punteggio leggermente superiore a quello di Poco F3 (3.369) e Moto G100 (2.875), che possiedono lo stesso chip. D’altro canto, è risultato un po’ inferiore agli smartphone dotati di Snapdragon 888 come Realme GT (3.508), Xiaomi Mi 11 (3.569) o OnePlus 9 (3.654).

Vivo X60 Pro se la cava bene anche con i giochi più pesanti e raramente abbiamo riscontrato lag. Tutto sommato, con qualche compromesso, si ha un’esperienza appagante. 

Vivo X60 Pro

(Image credit: Future)

È presente una Game Mode che consente di disattivare le notifiche e ridurre i processi in background, ma non ha disabilitato tutte le gesture, infatti consente di accedere all'elenco delle notifiche. Inoltre, questa modalità non disattiva automaticamente le notifiche per impostazione predefinita; deve farlo l’utente.

Gli altoparlanti di X60 Pro non ci hanno convinto: vanno bene per il gaming, meno per la riproduzione di musica. 

Software

Vivo realizza una propria skin Android che si chiama Funtouch.

Funtouch 11, basata su Android 11, apporta principalmente piccole modifiche all'interfaccia utente ed è abbastanza simile ad Android 11 Stock. Abbiamo gradito l’assenza di bloatware, inoltre la navigazione è sempre stata fluida e scattante.

Vivo X60 Pro

(Image credit: Future)

Abbiamo notato un bug molto fastidioso: come con tanti altri sistemi è possibile cambiare il font predefinito di sistema. Con uno di quelli preinstallati si aggiunge uno spazio enorme dopo il punto. Il che rende la lettura sgradevole, per non dire impossibile. Non sappiamo a cosa sia dovuto e speriamo che una patch possa risolvere il problema al più presto. Nel frattempo, comunque, basterà rinunciare a quello specifico font.

La skin di Vivo ha una modalità orizzontale più completa rispetto a quella della concorrenza, poiché supporta più gesture, il che torna utile quando si lavora.

Un'altra caratteristica che abbiamo apprezzato sono state le transizioni personalizzate: è possibile modificare l'animazione visualizzata quando lo smartphone è in carica o quando si inserisce l'impronta digitale, ad esempio. Un'aggiunta interessante è la funzione Effetti dinamici, che illumina i bordi del display durante la riproduzione di musica, quando si ricevono messaggi, notifiche, ecc.

Autonomia

Vivo X60 Pro monta una batteria da 4.200 mAh, leggermente meno capiente rispetto a quella di OnePlus 9 o Oppo Find X3 Neo. Nel corso dei test, abbiamo constatato che l’autonomia non è un granché: basta un po’ di gaming per rischiare di esaurire la carica. 

Vivo X60 Pro

(Image credit: Future)

D’altro canto, senza gaming, non si hanno problemi a terminare la giornata. Nel peggiore dei casi, non resta che attivare la modalità di risparmio energetico che disattiva la sincronizzazione in background, riduce l’utilizzo dei dati, attiva la dark mode, ecc. Se usate costantemente lo smartphone nel corso della giornata, probabilmente X60 Pro non fa per voi.

La ricarica rapida da 33 W impallidisce di fronte a quella da 55 W di Mi 11 o a quella da 65 W della gamma OnePlus 9 e Realme GT. Se non altro, è più veloce di quella da 25 W di Samsung Galaxy S21 Plus.

Occorre circa un’ora per ricaricare del tutto la batteria.

Vale la pena acquistare Vivo X60 Pro?

Vivo X60 Pro

(Image credit: Future)

Compratelo se...

Trovate una buona offerta

Il prezzo ideale per Vivo X60 Pro è di circa 600 euro. A più di questa cifra, non ne vale la pena.
 

Volete un teleobiettivo

Non tutti gli smartphone di fascia alta sono dotati di teleobiettivo, anzi quasi nessuno. Vivo X60 Pro però ce l’ha ed è un dettaglio da tenere a mente. 

Volete una skin Android senza fronzoli

A differenza di molte skin Android, Funtouch è molto simile al modello stock, inoltre è privo di bloatware; presenta anche delle chicche gradevoli come Effetti dinamici.

Non compratelo se...

Volete una ricarica super veloce

Vivo X60 Pro supporta la ricarica rapida da 33 W, che impiega circa un’ora per portare la batteria da 0 a 100. È un buon risultato, ma alcuni smartphone impiegano meno di 40 minuti.

Avete un budget limitato

Vivo X60 Pro non è uno smartphone di fascia media e il prezzo ne è la prova. Se potete rinunciare a un comparto fotografico completo, Realme GT è il modello da prendere.
 

Volete uno smartphone di fascia alta migliore

Al prezzo di lancio, Vivo X60 Pro non può competere con Samsung Galaxy S21 o Mi 11. Non resta che vedere di quanto diminuirà il prezzo.

Tom Bedford
Contributor

Tom Bedford was deputy phones editor on TechRadar until late 2022, having worked his way up from staff writer. Though he specialized in phones and tablets, he also took on other tech like electric scooters, smartwatches, fitness, mobile gaming and more. He is based in London, UK and now works for the entertainment site What To Watch.

He graduated in American Literature and Creative Writing from the University of East Anglia. Prior to working on TechRadar, he freelanced in tech, gaming and entertainment, and also spent many years working as a mixologist. He also currently works in film as a screenwriter, director and producer.