Recensione Google Pixel 3 XL

La migliore fotocamera, ma il notch più grande

Google Pixel 3XL

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Batteria 

Se vi interessa avere la migliore autonomia, il Pixel 3 XL è quello da scegliere tra i due modelli disponibili. Gli utenti più esperti potranno contare su una batteria che dura tutta la giornata, e tutti gli altri potranno contare su un giorno e mezzo di durata. 

La batteria da 3.430 si è dimostrata all’altezza delle nostre necessità quotidiane, anche se non è grande quanto quella del Samsung Galaxy Note 9 (4,000mAh) o di quella, per poco, del Samsung Galaxy S9 Plus (3.500 mAa). Google aggiunge alcune interessanti soluzioni di risparmio energetico. 

La funzione Adaptive Battery di Android Pie può disattivare le applicazioni che consumano di più, e l’autonomia si può aumentare se si passa dalla risoluzione QHD+ alla Full HD+. Non noterete la differenza. Nel nostro caso, il Pixel 3 XL è durato circa 12 ore in più rispetto al più piccolo Google Pixel 3, che ha una batteria da 2,915mAh. 

Nella confezione c’è un caricatore da 18W per la ricarica rapida, e lo smartphone supporta anche la ricarica wireless con standard Qi (più lenta). Si può usare con qualsiasi caricatore compatibile, oppure con il recente Pixel Stand. 

Usando questo accessorio dall’aspetto minimalista lo smartphone diventa una sorta di Google Home Hub per vedere le notifiche e impartire comandi vocali. Un prodotto interessante ma secondo noi con un prezzo un po’ troppo alto: crediamo che i prodotti alternativi siano non solo meno costosi, ma anche più pratici da portarsi in viaggio.  

Google Pixel 3 XL

Immagine: TechRadar

Specifiche e prestazioni 

Il Google Pixel 3XL è progettato per offrire prestazioni stabili nelle attività di ogni giorno, ma processore e RAM non offrono risultati da record.

Usa il SoC Qualcomm Snapdragon 845 e 4 GB di RAM, mentre i suoi concorrenti spesso hanno 6 o 8 gigabyte di RAM. Il processore Apple A12, da parte sua, è più potente dello Snapdragon 845. 

Il Google Pixel 3XL è progettato per offrire prestazioni stabili nelle attività di ogni giorno, ma processore e RAM non offrono risultati da record.

Usa il SoC Qualcomm Snapdragon 845 e 4 GB di RAM, mentre i suoi concorrenti spesso hanno 6 o 8 gigabyte di RAM. Il processore Apple A12, da parte sua, è più potente dello Snapdragon 845. 

Abbiamo usato Geekbench 4 per avere una misura numerica delle prestazioni, confermando quanto suggerito dalle specifiche su carta. Il Pixel 3 XL totalizza 8.350 punti nel test multi-core, dietro al Samsung Galaxy S9, al Note 9, OnePlus 6 e iPhone XS Max

È un risultato accettabile per due importanti ragioni. Primo, non abbiamo rilevato nessun rallentamento nel Pixel 3 o Pixel 3 XL, che abbiamo usato intensamente per alcuni giorno. Lo smartphone è sempre stato fluido e reattivo, e ci aspettiamo che resti tale anche con il prossimo aggiornamento del sistema operativo. 

Non noterete prestazioni minori rispetto agli altri top di gamma, per quanto questo smartphone potrebbe non essere “a prova di futuro” quando un iPhone XS, Razer Phone 2, o Asus ROG Phone. Chi ama molto i videogiochi in mobilità, dunque, potrebbe preferire uno dei migliori smartphone da gioco, rispetto a uno dei migliori smartphone fotografici.  

Android 9.0 Pie e app 

Il Google Pixel 3 XL è il modo migliore per godersi le novità di Android 9.0 Pie, con il suo grande schermo, l’interfaccia progettata in Material Design e le opzioni di risparmio energetico. 

La versione di android è quella stock, in contrasto con quelle che troviamo sugli smartphone di Xiaomi, Huawei e altri marchi. Tutto su questo smartphone è precisamente come i progettisti di Google lo hanno immaginato. 

C’è anche qualche novità: i pulsanti di navigazione a schermo, in basso, sono più piccoli e sono state introdotte nuove gesture che andranno imparate. Il pulsante home, per esempio, è stato “appiattito” in stile iPhone X, e premerlo riporta alla pagina principale. Scorrere dal basso in alto apre il menu multitasking, mentre lo stesso gesto ma più lungo apre il drawer. Il pulsante back è simile, ma un po’ più piccolo che in passato. 

La rinnovata interfaccia di Google serve anche a fare spazio per il notch. L’orologio e le notifiche sono a sinistra, mentre quella del network telefonico, Wi-Fi e batteria a destra. Lo slider per il volume, a schermo, è allineato a destra: controlla il volume delle riproduzioni multimediali, con un piccolo pulsante in alto per passare da silenzioso a vibrazione o a modalità standard. 

Più importanti ancora sono le funzioni Adaptive Battery Life e Adaptive Brightness. La prima usa la potenza del machine learning per capire quali applicazioni si possono chiudere per ridurre i consumi, mentre la seconda regola la luminosità dello schermo per risparmiare batteria. 

Android Pie introduce poi App Slices e App Actions, mostrate alla conferenza Google IO 2018, che permettono di creare link diretti alle app e relativi contenuti. 

Matt Swider