Tempo di risposta e input lag: cosa vuole dire, cos'è, come funziona

gamer seduta davanti al monitor PC indossando un paio di cuffie
(Immagine:: Shutterstock)

Input lag e tempo di risposta sono i parametri più importanti per la scelta di un monitor o di un TV da gaming. Si misurano entrambi in millisecondi e sono correlati fra loro, ma non sono due concetti distinti e separati.

Il tempo di risposta, concetto noto anche come response time o GtG (gray to gray), è la quantità di tempo necessaria affinché i pixel del display cambino colore. Più basso è questo valore, più le immagini in movimento saranno nitide.

L'input lag, invece, è la quantità di tempo compresa fra l'uscita del segnale video da un dispositivo sorgente (come una console di gioco o un PC) e la sua visualizzazione sul display. I comandi impartiti tramite controller o mouse e tastiera sono visualizzati immediatamente? Se lo sono, lo schermo ha un basso input lag o latenza, viceversa il ritardo è significativo. A ogni modo, tempo di risposta e input lag variano in base alla tecnologia di visualizzazione: i pannelli OLED e quelli LCD hanno pro e contro.

Prima di continuare, occorre chiarire un punto che è meno scontato di quanto sembri: se uno schermo o un televisore non è OLED, allora è LCD. Quando si cerca un TV le sigle come QLED, MiniLED, Edge e FullArray possono confondere, ma si riferiscono alla tecnologia di retroilluminazione di cui è dotato il TV e non al pannello stesso che resta comunque un LCD.

Cos'è il tempo di risposta?

Come viene misurato il tempo di risposta e quanto è importante questo valore? I produttori spesso identificano il tempo di risposta con il parametro GtG (gray to gray). Come suggerisce il nome, non è una misura del tempo impiegato da un pixel per passare completamente da spento ad acceso o da nero a bianco, bensì il tempo impiegato per spostarsi tra due colori intermedi.

Inoltre, il metodo VESA standard per misurare il valore GtG non registra nemmeno l’intero arco di tempo impiegato per la transizione: scarta il primo 10% e l'ultimo 10% della transizione, registrando solo il tempo impiegato per l'80% centrale.

Ci sono buone motivazioni storiche per questo approccio, incluse le difficoltà nel misurare con precisione quando uno schermo raggiunge il 100% del colore target. Ma il problema, specialmente per la tecnologia LCD, è che il primo 10% e l'ultimo possono durare più dell'80% intermedio.

giovane donna seduta davanti allo schermo con cuffie e controller

(Image credit: Shutterstock)

Mostrata su un grafico, la risposta dei pixel di un pannello LCD segue una curva a "S", con una risposta iniziale leggermente lenta, seguita da una fase intermedia rapida e una più lenta finale. Il risultato netto è che il tempo necessario per passare completamente da un colore all'altro può essere maggiore del valore tempo di risposta riportato sulla scheda tecnica del prodotto. 

Esiste un altro parametro per il calcolo del tempo di risposta di un pannello: MPRT o "tempo di risposta dell'immagine in movimento". Quest’ultimo è stato pensato per essere una misura migliore dell'effettiva sfocatura percepita dall'occhio umano. Il valore MPRT è legato alla frequenza di aggiornamento: se un monitor ha una frequenza di aggiornamento di 1000 Hz (mille aggiornamenti al secondo, cioè uno ogni millisecondo) allora avrà un MPRT di 1 ms. 

Quindi come fa un monitor da 240 Hz ad avere un MPRT di 1 ms? Intervengono altri fattori come l'inserimento di frame neri o la retroilluminazione al fine di ottenere risultati migliori. Per molti aspetti, MPRT è un valore più affidabile di GtG. C’è solo un problema: la frequenza di aggiornamento variabile o la sincronizzazione dei fotogrammi può influenzare il MPRT. Inoltre, le modalità dello schermo destinate a migliorare la risposta MPRT tendono a ridurre la vivacità e l’impatto visivo. Pertanto, spesso, con un determinato display, non è possibile ottenere la migliore risposta MPRT possibile e prestazioni ottimali.

Tempo di risposta: OLED vs LCD

I monitor gaming attuali riportano un valore GtG di 0,5 ms e un MPRT di circa 1 ms. Detto ciò, i test indipendenti dimostrano risultati completamente diversi. Gli esperti del settore, come Rtings.com, hanno constatato che il tempo di risposta reale di un pannello OLED (come quello di LG C1 o LG CX) è di circa 2/3 millisecondi. Il GtG è invece completato in una frazione di millisecondo!

I risultati dei pannelli LCD sono inferiori: un monitor LCD IPS ultraveloce come l'Asus ROG Swift PG259QN da 360 Hz, ha un tempo di risposta (GtG) di 3 ms e un passaggio completo da nero a bianco di circa 6 ms. In breve, la tecnologia OLED è molto più veloce in questo ambito.

LG CX OLED da 48 pollici su scrivania, con un gioco di guerra sullo schermo

Meglio un TV OLED da 48 pollici o un monitor OLED? (Image credit: LG)

Cos'è l'input lag?

Come dicevamo, l'input lag è il ritardo che intercorre tra l'uscita del segnale video da un dispositivo di origine e la relativa visualizzazione sul display

Il fenomeno dipende da due fattori: la frequenza di aggiornamento supportata dal display e il frame rate generato dal PC o dalla console. Il primo indica l’intervallo di tempo minimo tra la visualizzazione di due frame, il secondo la quantità di immagini generata dal sistema in un secondo.

La maggior parte dei monitor e dei televisori tradizionali ha una frequenza di aggiornamento di 60 Hz, quindi può visualizzare 60 immagini al secondo, il che corrisponde a un nuovo frame ogni 16,67 ms. I TV da gaming possono arrivare a 120 Hz, quindi possono visualizzare una nuova immagine ogni 8,33 ms. I monitor da gaming di fascia alta supportano un refresh rate massimo di ben 360 Hz, che corrisponde a un nuovo frame ogni 2,7 ms! Vediamo di capire per quale motivo è così importante questo valore. Immaginate di giocare con una frequenza di aggiornamento di 1 Hz, sarebbe assolutamente orribile in termini di fluidità: potreste muovere il mouse o il pad del controller per un secondo intero e non ottenere alcuna risposta sullo schermo. Un incubo.

16,67 ms potrebbero non sembrare un lungo periodo di attesa, ma se lo schermo dovesse richiedere del tempo per elaborare il segnale, il valore potrebbe aumentare notevolmente. Un PC o una console di gioco richiede tempo per elaborare il comando inviato dal giocatore e visualizzare la conseguente immagine. L'altra parte dell'equazione è l'elaborazione delle immagini. Fino a poco tempo fa, i televisori elaboravano le immagini indifferentemente dalla fonte, a differenza dei monitor. Ciò era un bel problema per i gamer ed è per tale motivo che è stata introdotta la Game Mode o modalità di gioco. Quest’ultima elimina l’elaborazione dell’immagine per offrire un input lag minimo. Grazie a tale funzionalità, i televisori offrono le stesse prestazioni dei monitor da gaming a parità di frequenza di aggiornamento: LG C1, ad esempio, ha un input lag di soli 5 ms a 120 Hz. D’altro canto, senza Game Mode, la latenza sale a ben 90 ms!

Input lag: LCD vs OLED

I monitor gaming più veloci possono raggiungere i 360 Hz, mentre i televisori con refresh rate più alto non vanno oltre i 120 Hz. Per farla breve, i televisori OLED più veloci offrono appena 5 ms di ritardo, mentre i monitor da gaming più veloci hanno una latenza inferiore ai 2 ms. Ne consegue che sebbene la tecnologia OLED sia superiore per tempo di risposta, è inferiore per input lag.

due portatili Alienware X-Reihe

Alienware produce notebook da gaming all’avanguardia (Image credit: Alienware/Dell)

Quali prodotti devo considerare?

Per quanto riguarda i televisori, i modelli OLED di ultima generazione offrono un refresh rate di 120 Hz, e con la Game Mode, l’input lag è minimo. Per ora, non c'è nulla di più veloce sul mercato TV. Il tempo di risposta di un pannello OLED è il più veloce in assoluto, quindi la riproduzione delle scene in movimento sarà sempre nitida (d’altro canto la percezione del movimento è soggettiva). 

Per quanto riguarda l’input lag, i televisori OLED 4K da 120 Hz sono davvero ottimi. L’utente medio non ha di che lamentarsi, tuttavia un giocatore più esperto potrebbe desiderare qualcosa di meglio. Stiamo parlando dei monitor da gaming, ma c’è un problema: le specifiche riportate sulla scheda tecnica di questi dispositivi non sempre rispecchia l’esperienza reale. A parte le differenze discusse tra GtG e MPRT, i pannelli LCD IPS e VA non sono comparabili. Un pannello IPS da 1 ms offre una successione di immagini un po' più nitida rispetto a quella di un pannello VA. I pannelli IPS, in breve, sono più veloci. Inoltre, diversi monitor da gioco includono la funzione overdrive, che va a diminuire il tempo di risposta, ma con un impatto sulla qualità dell'immagine: si noteranno delle scie luminose o degli aloni intorno agli oggetti in movimento, di solito dal colore opposto agli oggetti stessi. Questo fenomeno è noto come ghosting inverso e in alcuni contesti di gioco può essere fastidioso e affaticare la vista. 

I pannelli IPS da 1 ms offrono prestazioni migliori rispetto a quelli VA da 1 ms. I monitor con un tempo di risposta di 4/5 ms sono utili fintanto che si gioca a 144/120 Hz. Un monitor da gaming con un tempo di risposta superiore a 5 ms potrebbe rivelarsi inutile. D’altro canto, i veri tempi di risposta dei monitor da gaming sono alquanto differenti da quelli riportati dal produttore; a volte un monitor con un GtG di 0,5 ms ha un tempo di risposta reale di oltre 6 ms. Quindi che fare? Semplice, occorre leggere le recensioni. Vi consigliamo di dare un’occhiata al sito di Rtings.com, in quanto testano a fondo ogni aspetto del display. 

Ma che dire dell’input lag o latenza? Un utente medio sarà perfettamente a suo agio con un monitor da 144 Hz o un TV OLED di ultima generazione (con Game Mode attiva). Coloro che praticano eSport, al contrario, dovrebbero valutare l’acquisto di monitor da 240 o 360 Hz, ma, di nuovo, occorre analizzare con calma le recensioni degli esperti per capire se il prodotto scelto offre effettivamente le prestazioni che promette.

Marco Doria
Senior editor

Senior Editor and Professional Translator. Boardgaming enthusiast, Tech-lover.