Qualcomm: presto gli smartphone sostituiranno le reflex
Le previsioni di Qualcomm sono di parte, ma attendibili
Da ormai due anni il futuro delle reflex è incerto, e ora Qualcomm ha spiegato come mai i migliori smartphone per la fotocamera presto prenderanno definitivamente il posto delle reflex e altre fotocamere.
Durante un'intervista approfondita con Android Authority, il vicepresidente della gestione dei prodotti per le fotocamere Judd Heape ha spiegato le motivazioni per cui secondo lui gli smartphone presto relegheranno le reflex a un'epoca passata. Considerando che Qualcomm è di parte nel diffondere certe informazioni, abbiamo trovato le loro ragioni convincenti.
Come vi aspettereste da uno dei produttori di chip più grandi al mondo, le predizioni di Qualcomm si basano sull'elaborazione dell'immagine: "la potenza di elaborazione dei chip Snapdragon è 10 volte migliore di quella che potete trovare su una qualsiasi fotocamera Canon o Nikon", afferma Heape. "Ecco perchè possiamo davvero spingerci oltre nel campo della qualità dell'immagine. Nonostante le dimensioni inferiori delle lenti e dei sensori, sfruttiamo una potenza di elaborazione maggiore di qualsiasi reflex".
Questa non è certo una novità. Per molti fotografi è cruciale quantificare la potenza di elaborazione minima accettabile per i loro scatti. In fin dei conti, viviamo in un periodo storico in cui l'interpolazione e i software per realtà aumentata sono uno standard per la maggior parte delle foto scattate con lo smartphone. Anche per molti utenti più tradizionalisti che amano modificare le immagini applicando la post-elaborazione digitale, questo ha un certo peso.
Le reflex si distinguono dalle fotocamere mirrorless per il mirino ottico. C'è da dire che le reflex hanno venduto leggermente meglio all'inizio dell'anno, con un miglioramento del 131,8% su base annua, ma questo è imputabile al fatto che ci sia stata una carenza di componenti per le fotocamere mirrorless. Il declino delle reflex sembra ormai inevitabile, oltre che accelerato dai produttori di smartphone.
Credere nel processo
Le fotocamere mirrorless di fascia alta attualmente non sono minacciate dagli smartphone, dal momento che neanche la capacità di elaborazione AI più elevata può competere con la qualità dell'immagine e con il teleobiettivo di una fotocamera come, per esempio, la Canon EOS R5.
La dismissione ufficiosa della produzione di reflex Canon e Nikon (in fin dei conti, non vediamo nuovi modelli dall'inizio del 2020) ha lasciato le fotocamere in questione in un'imprecisata era oscura del passato. Le reflex più recenti infatti non sono dotate delle ultime funzioni, come la tecnologia avanzata di riconoscimento dei soggetti basata su AI. Ed è proprio in questo segmento che Qualcomm crede si creerà uno scisma tra smartphone e reflex.
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"Presto annunceremo delle novità riguardanti dell'hardware dedicato a gestire diverse parti dell'inquadratura", ha proseguito Heape. "I componenti saranno in grado di elaborare i pixel di un'immagine in base al materiale ritratto, che si tratti di pelle, capelli, tessuto, cielo, erba o sfondo".
Questo concetto non ci è nuovo. Gli smartphone in commercio e le fotocamere mirrorless sono in grado di riconoscere diversi soggetti, come per esempio gli animali o il cielo. Ma, secondo quanto afferma Qualcomm, questa tecnologia presto verrà portata al livello successivo.
"Immaginate un mondo in cui un motore AI vi permette di scattare immagini della stessa qualità di una scena di National Geographic, aggiustando automaticamente colori, texture, bilanciamento del bianco e ogni dettaglio per ottenere uno scatto esattamente come lo immaginate".
Una prospettiva interessante, ma che certamente non eserciterà attrattiva su tutti i fotografi.
Non stiamo dicendo che per questo le reflex sono da buttare. Per un'esperienza fotografica tradizionale e pulita, con un'elaborazione minima, le reflex rimangono un'opzione dal perfetto rapporto qualità-prezzo in ambito fotografico, specialmente abbinate a un obiettivo di fascia alta.
Se però parliamo di fotocamere compatte, la rivoluzione della fotografia computazionale ha ancora molto in serbo per noi. Gli smartphone continueranno a essere all'avanguardia, ma le mirrorless inizieranno a implementare man mano tecnologie simili per ottenere gli stessi risultati. Per esempio, è probabile che le prossime top di gamma Sony sfruttino un sistema di riconoscimento del soggetto avanzato, utilizzato per la messa a fuoco automatica piuttosto che per l'elaborazione istantanea delle foto.
Negli ultimi anni l'industria delle fotocamere si è trovata di fronte a un calo delle vendite, con le reflex che hanno costituito solo il 18% dei profitti (mentre le mirrorless ne hanno coperto il 69%). In una situazione del genere qualcosa deve cedere, e probabilmente quel qualcosa sarà la produzione di reflex e obiettivi.
Come riferito da Petapixel, il numero di obiettivi prodotti da terzi (come Tamron e Sigma) per reflex Nikon e Canon negli ultimi tempi è calato sensibilmente, soprattutto nella fascia per principianti. Le reflex dunque sono destinate a sparire in favore di maggiori sforzi nell'ambito di tecnologia per le mirrorless ed elaborazione AI. Ed è molto probabile che anche le mirrorless più avanzate del futuro troveranno pane per i loro denti nel competere con i migliori smartphone per la fotografia.
Giulia Di Venere è Editor Senior per TechRadar Italia e lavora con orgoglio al progetto da quando è nato.
Laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università Ca’ Foscari di Venezia, è una grande appassionata di cinema, libri, cucina e cinofilia.
Da sempre considera la scrittura lo strumento più efficace per comunicare, e scrivere per fare informazione, ogni giorno, è per lei motivo di grande soddisfazione.
Copre una grande varietà di tematiche, dagli smartphone ai gadget tecnologici per la casa, gestendo la pubblicazione dei contenuti editoriali e coordinando le attività della redazione.
Dalla personalità un po’ ambivalente, ama viaggiare tanto quanto passare il tempo libero nella tranquillità della propria casa, in compagnia del suo cane e di un buon libro.
- Mark WilsonSenior news editor