Le migliori fotocamere Canon di sempre
Le star dell’albero genealogico Canon
Il 2022 è stato un anno significativo per Canon. A marzo, il sistema Canon EOS, lanciato nel 1987 con la Canon EOS 650, ha festeggiato il suo 35° compleanno. A maggio, abbiamo assistito all’annuncio della Canon EOS R7 e della EOS R10, due fotocamere mirrorless dalle prestazioni eccellenti e dal prezzo molto interessante.
Ma nonostante l’affermazione globale del brand EOS, la storia di Canon è molto più vasta e corposa del singolo sistema ‘Electro Optical’. Quindi abbiamo deciso di dare uno sguardo indietro nel tempo per selezionare quelle che riteniamo essere le migliori fotocamere prodotte da Canon in 84 anni di storia.
Se c’è un'azienda con una storia di prodotti che segue lo sviluppo della diffusione di massa della fotografia dai primi giorni fino al passato recente, è proprio Canon.
Dalla Canon Hansa del 1934 (fateci sapere se ne avete una ad ammuffire in una credenza; il prezzo di vendita è di circa 7,000 dollari) fino alla EOS R7, le fotocamere Canon hanno documentato due guerre mondiali, 20 olimpiadi e un’infinità di avvenimenti pubblici e privati.
Dalle fotocamere senza batteria ai moderni ‘supercomputer con lente’, tracciare il lignaggio Canon equivale a tracciare la storia della fotografia e dei gusti di consumatori e professionisti.
Abbiamo classificato 10 delle fotocamere più importanti prodotte dall’azienda, dai tempi della pellicola ai giorni nostri. Quante ne avete possedute, e quali aggiungereste alla lista?
Le migliori fotocamere Canon di sempre
10. Canon EOS 3 (1998)
- Perché è un classico: era il miglior ibrido professionale/amatoriale tra le 35mm
C’è stato un buco di 23 anni tra la Canon EOS 3 e la Canon EOS R3 di nuova generazione. Mentre le proposte di fascia alta Canon erano leggermente inferiori ai modelli della concorrenza in mancanza di una fotocamera digitale serie 3, la EOS 3 era un prodotto interessante capace di offrire un mix perfetto tra i modelli professionali ed amatoriali di Canon.
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Innanzitutto, le specifiche: tra i punti forti troviamo un sistema autofocus talmente valido da poter essere definito magico. Se si escludono i modelli di fascia alta EOS-1, la EOS 3 ha avuto il sistema autofocus più complesso di tutte le fotocamere Canon fino alla EOS 5D Mark III.
Con 45 punti di messa a fuoco automatica, il suddetto AF consentiva un’elevata flessibilità compositiva. Ma c’è di più, la EOS 3 è stata l’ultima fotocamera ad avere il sistema Eye Control per l’autofocus. In poche parole, il sistema sceglieva il punto di messa a fuoco basandosi sull’area verso cui si guardava nel mirino ottico. Una funzionalità che è scomparsa improvvisamente da tutte le fotocamere Canon fino al suo ritorno sulla EOS R3.
La raffica da 4.3 frame al secondo che si poteva ottenere grazie al motorino di avvolgimento pellicola integrato raggiungeva i 7 fps con Canon Powerdrive Booster, valori che rendevano la EOS R3 una buona opzione anche per i professionisti.
Ancora più interessanti, almeno per dei nerd come noi, sono le similitudini che la EOS 3 ha con quasi tutte le fotocamere Canon di fascia alta che sono uscite dopo. L’innesto è rimasto invariato fino all’arrivo del sistema RF e lo stesso vale per il layout dei controlli, l’autofocus e il modo in cui l’immagine veniva presentata nel mirino. È stata questa consistenza, così come la qualità dell’immagine e l’ampio parco lenti a disposizione, che ha permesso ai fotografi di adattarsi al cambiamento tra pellicola e digitale di cui la EOS 3 è stata emblematica.
9. Canon PowerShot G1 (2000)
- Perché è un classico: ha reso tascabile la potenza del sistema reflex
Nate dalle ceneri del mercato delle classiche ‘punta e scatta’, le fotocamere digitali compatte come la PowerShot G1 e la Canon Ixus sono tutt’altro che compiante, sbaragliate dagli smartphone e dalle più prestanti fotocamere digitali.
Negli anni 2000, la PowerShot G1 è stata una delle ragioni principali dell’apprezzamento generale per le fotocamere digitali. Non era economica, ma paragonata alle reflex digitali rappresentava un modo conveniente per entrare nel mondo delle fotocamere di fascia alta.
Aveva un sensore CCD di 1/1.8 pollici con 3.24 megapixel e poteva scattare con un range focale che andava da 40mm a 500mm. La Powershot G1 è la prima compatta di casa Canon dotata di una modalità manuale, mentre lo zoom ottico 3x (34-102mm convertiti ad una lunghezza focale di 35mm) garantiva molta flessibilità dato che non era possibile sostituire le lenti. La montatura presente sulla piastra superiore della fotocamera permetteva persino di collegare un flash per i fotografi più esigenti. La G1 poteva anche scattare immagini in formato RAW e JPEG.
Questa storica compatta era dotata di alcuni accorgimenti futuristici, come lo schermo ad angolazione variabile e altre chicche che sono scomparse con l’arrivo delle prime digitali. Ci riferiamo ad esempio allo schermo LCD posizionato in cima che permetteva di comporre l’immagine senza fare affidamento sullo schermo da 1/1.8 pollici sul retro.
8. Canon EOS R3 (2021)
- Perché è un classico: è una delle fotocamere più potenti mai concepite
La EOS R3 è talmente popolare che, giunti all’estate 2022, non se ne trovano più. Questa fotocamera è il risultato degli sforzi di Canon, che ha deciso di includere il meglio della sua tecnologia in un singolo prodotto di fascia alta.
I modelli professionali Canon sono da sempre tra i preferiti di fotografi. La EOS-1D X, la 1D-X Mark III o la EOS 5D e la EOS R3 sono fotocamere stimate dai fotografi di tutto il mondo, indipendentemente dalla tipologia di scatto preferita o dal sistema di riferimento.
La EOS R3 ha delle specifiche da urlo: può scattare una raffica da 12 fps con otturatore meccanico mantenendo una risoluzione di 24,1MP e riesce a raggiungere i 30 fps con l’otturatore elettronico. La sensibilità ISO raggiunge un massimo di 204,800 e, come EOS R5 e R6, la R3 ha un autofocus capace di tracciare accuratamente persone, veicoli ed animali anche in condizioni di luce avverse. Come se non bastasse, questa portentosa mirrorless è anche in grado di girare video fino a 12-bit e 6K se in formato RAW o 10-bit a 4K.
Fin qui tutto bene. Ma c’è anche il discorso della qualità dei materiali. Per decenni, Canon ha prodotto fotocamere talmente resistenti che potevano essere usate per martellare i chiodi e la R3, ancor più che la R5 e R6, prosegue questa tradizione. La resistenza all’acqua, alla polvere e agli urti è ottima ed è anche la prima fotocamera Canon full-height mirrorless (con impugnatura integrata). Questa scelta è pensata per migliorare l’ergonomia e favorire i videomaker, dato che la massa extra rende la fotocamera più stabile quando viene impugnata.
Tutto molto bello, ma come si pone la EOS R3 nel percorso storico dell'azienda? Stiamo parlando della prima fotocamera Canon mirrorless nata e concepita per i professionisti. Non vogliamo dire che la R5 e la R6 non siano professionali, ma il maggior spessore e costo della EOS R3 la rendono meno accessibile per i fotoamatori. Inoltre, la EOS R3 rappresenta il passo definitivo di Canon verso il segmento mirrorless, ormai diventato predominante per gran parte dei produttori mondiali.
7. Canonflex (1959)
- Perché è un classico: è stata la reflex da cui tutto ha avuto origine
Tutto ha avuto inizio nel 1959 con la Canonflex, la prima fotocamera reflex a lente singola mai prodotta da Canon.
Stiamo parlando della prima reflex che permetteva di comporre lo scatto guardando direttamente attraverso la lente e di vedere l’anteprima di ciò che sarebbe stato impresso su pellicola. La Canonflex possedeva molti dei segni caratteristici delle moderne fotocamere digitali a lente singola. Un selettore per la velocità dell’otturatore, un riavvolgi pellicola e un pulsante per l’otturatore uniti da una montatura con anello rotante per le lenti. Il mirino era intercambiabile e si adattava a diversi tipi di scatto, da quelli ad altezza uomo a quelli a livello dei fianchi. Una differenza chiave rispetto alle più recenti Canon a pellicola era costituito dal posizionamento del riavvolgi pellicola, che si trovava nella parte bassa della fotocamera piuttosto che sulla piastra superiore.
È tutto manuale. Non c'era l'autofocus ma nemmeno l’esposimetro, quindi bisognava acquistarne uno a parte o utilizzare quello in selenio di Canon. La prima Canonflex RM con esposimetro integrato si è vista solo nel 1962. Del resto questa non è stata l'ultima volta che gli acquirenti precoci sono stati puniti dai modelli successivi…
6. Canon EOS-1D C (2012)
- Perché è un classico: è stata la prima reflex ibrida di Canon per il cinema
La ‘C’ su una fotocamera Canon denota che il prodotto è pensato per il cinema. Si tratta di fotocamere professionali di fascia alta che si vedono nelle mani di un operatore di macchina intento a girare un programma TV, un film o un documentario.
Ci sono altri prodotti classici per il settore come la EOS C200, C300 Mark II e la leggendaria C700 FF che sono tutte fotocamere con lenti intercambiabili. Non è così per la EOS-1D C del 2012, che rappresenta il primo tentativo di Canon di produrre una fotocamera per il cinema a lente singola. La struttura è quella dell’originale EOS-1D X, a cui sono state apportate delle modifiche per renderla adatta al set.
Gira video a 4K, ed è la prima reflex a farlo, con un framerate di 24 e 25 fps senza limiti di tempo. Un’altra caratteristica di grande fascino sta nella capacità di girare video in formato LOG, producendo file di qualità con un range dinamico esteso.
C’erano anche delle limitazioni. Per esempio il fatto che, nonostante la EOS-1D C possedesse un sensore full frame, ne utilizzava una porzione corrispettiva alle dimensioni di un sensore APS-H per le riprese a 4K, aumentandone la lunghezza focale e diminuendone la profondità di campo. Anche il prezzo, poco meno di 15 mila dollari, ha reso questo modello poco accessibile persino alle produzioni televisive.
Tuttavia, la EOS-1D C ha segnato una piccola ed affascinante parentesi per Canon, che già nel 2012 ha dimostrato di aver compreso la direzione presa negli ultimi anni dall’industria delle arti visive. Oggi l’eredità della EOS-1D C è stata raccolta dalle più moderne e convenienti EOS C70 e EOS R5 C.
5. Canon EOS R5 (2020)
- Perché è un classico: è la miglior fotocamera con montatura RF
In questo caso eravamo indecisi tra EOS R e EOS R5. La EOS R5 è migliore sotto ogni punto di vista. È più veloce, ha una risoluzione più alta e gira video migliori, ma la EOS R è la prima fotocamera Canon con montatura RF. Se la montatura RF dovesse durare come l’uscente EF, la EOS R potrebbe diventare la fotocamera più iconica tra le due.
Sia i professionisti che gli amatori che hanno utilizzato la EOS R5 potrebbero argomentare l'importanza storica della R5. D’altra parte, il 5 presente la pone come erede, intenzionale o meno, della serie EOS 5D.
La EOS R5 ha tutte le caratteristiche che ci si aspetta di trovare su una fotocamera mirrorless nel 2022. 45 megapixel, 20 fps con l’otturatore elettronico (12 con quello meccanico) e più di 5000 punti di messa a fuoco automatica. Il tutto completato da un sistema di rilevamento e tracciamento di persone, animali e veicoli dell’altro mondo. Poi c’è il reparto video, fino ad 8k RAW o 10-bit a 4K fino a 100 fps.
È tutto unito alla leggendaria consistenza del sensore full-frame di Canon. Sebbene si possa argomentare che le varie EOS R6, R, RP e EOS R3 siano migliori sotto molti punti di vista, la EOS R5 è il modello che ha dato il messaggio sia ai fedeli di Canon che ai competitor: le mirrorless sono qui per restare.
4. Canon EOS D30 (2000)
- Perché è un classico: è stata la prima reflex digitale interamente prodotta da Canon
Diciamo che la EOS D30 è stata la prima reflex di Canon perché, per svariati anni prima del suo arrivo avvenuto nel 2000, Canon ha collaborato con Kodak producendo una gamma di fotocamere strutturate per la pellicola ma adattate a scattare in digitale. Tra di esse la 6MP EOS D6000 e la poco attraente EOS DCS 1 del 1995, il cui design faceva sì che la componente digitale triplicasse l’altezza della fotocamera.
La EOS D30 era una fotocamera a 3.25MP progettata sin dall’inizio come digitale, la prima a rimpiazzare sommariamente la pellicola con un sensore. Le dimensioni erano quelle di un sensore APS-C capace di scattare da ISO 100 a 1600, con un massimo di 3 frame al secondo.
A livello di design la D30 non si discostava molto dalle sue simili a pellicola e, appunto, bisognava guardare molto da vicino per notare le differenze con la EOS 40D o la 50D.
Tuttavia, girandola troviamo uno schermo da 1.8 pollici con appena 114,000 pixel tutt’altro che sbalorditivo, soprattutto considerando che costava circa 3,000 dollari. Ma ricordate che per i fotografi del 2000, essere in grado di vedere uno scatto nel momento in cui veniva salvato sulla scheda di memoria (CompactFlash o Microdrive in questo caso), comportava una reazione simile a quella che si avrebbe nel vedere un asino volare.
3. Canon EOS 650 (1987)
- Perché è un classico: design senza tempo e il debutto di un pezzo importante di tecnologia
A prima vista la EOS 650 è una fotocamera da 35mm, relativamente anonima. Ha debuttato nel 1987 e, a guardarla adesso, non si hanno grandi motivi per definirla innovativa. Poteva scattare raffiche da 3 fps grazie all’avvolgi pellicola motorizzato e offriva la misurazione TTL, il tutto per circa 830 dollari odierni.
Fin qui, tutto nella norma. Ma ciò che ha reso la EOS 650 eccezionale è stata la sua montatura per le lenti. Fino alla EOS 650, Canon ha utilizzato per circa 20 anni la montatura FD che era interamente manuale. La EOS 650 ha introdotto la montatura EF, caratterizzata da struttura interamente elettronica che sostituiva il motore autofocus integrato nel corpo della camera (Nikon, stiamo parlando di te) in favore di un sistema di trasferimento dati ad alta velocità tra la montatura e le lenti.
È stata innovativa ai tempi, ma la ragione per cui la includiamo in questa lista è legata al fatto che è stato un prodotto di design elettronico, industriale e tecnologico che ha resistito alla prova del tempo meglio di qualsiasi altro che ci viene in mente. Canon ha introdotto la montatura RF, il rimpiazzo per la EF, solo di recente, nel 2018. Il che significa che la montatura EF è stata la scelta di molti fotografi, professionisti ed amatoriali, per più di 30 anni.
Questa tecnologia ha resistito al passaggio dalla pellicola al digitale, dalle riprese ferme a quelle ibride, a cui si sommano l’aumento della capacità di risoluzione e il miglioramento nella gestione dei dati e dell’ampiezza di banda. È un prodotto di design fotografico estremamente efficace e duraturo e non si può negare che il mondo della fotografia si sia arricchito grazie ad esso.
2. Canon EOS 5D Mark II and EOS 5D (2008, 2005)
- Perché è un classico: qualità epica delle componenti e video FULL HD per la prima volta su una reflex full-frame
Qui abbiamo leggermente barato ed incluso la EOS 5D e la EOS 5d Mark II nella stessa posizione, dato che sono ambedue dei classici a pieno diritto. La EOS 5D è speciale perché è stata la prima reflex half-height, vale a dire senza battery grip. Sebbene il termine ‘conveniente’ possa banalizzarla un po’, questa reflex ha avuto il merito di estendere la fotografia full-frame ad un pubblico più vasto.
La EOS 5D era costruita come un carro armato. Il fatto che il design non sia cambiato dall’originale del 2005 fino alla EOS 5D mark IV del 2016 dimostra che gli ingegneri di Canon hanno preso la strada giusta sin dall’inizio.
La 5D originale era una bestia: un sensore da 12.8MP e una gamma ISO che si estendeva fino a ISO 3,200 l’hanno resa istantaneamente la preferita dei fotografi di tutto il mondo, e ci sono migliaia di fotografi di matrimoni che preferirebbero fare lo sgambetto alla sposa piuttosto che abbandonare la 5D.
Non era perfetta. Nove punti di autofocus erano pochini anche all’epoca e lo stesso vale per i frame al secondo (solo 3). Ed è qui che entra in gioco la EOS 5D Mark II del 2008. I miglioramenti si sono visti sotto ogni aspetto: risoluzione aggiuntiva (21.1MP); framerate (4 fps); ISO (25,600) e, ancora più importante, un comparto video avanzato.
La EOS 5D Mark II è stata la prima reflex di Canon a poter girare video di qualità a 1080p a 30 o 24 fps. È stata accolta con così tanto entusiasmo che, nel 2010, l’hanno utilizzata per girare un episodio del Dr. House, così come alcune parti del film The Avengers.
1. Canon AE-1 (1976)
- Perché è un classico: estetica, funzionalità, eredità: questa icona del design ha tutto
Se la AE-1 vi sembra familiare è perché il suo profilo angolare, la sua finitura in argento e la plastica con texture che sembra in pelle sono stati un pilastro del design per le fotocamere di un’intera generazione.
Originariamente rilasciata nel 1976, è sorprendentemente comune anche ai giorni nostri. La AE-1 ha venduto come il pane, con un totale di circa 6 milioni di copie prima che la produzione venisse interrotta nel 1984. L’enorme quantità di fotocamere prodotte, insieme alla struttura longeva e di qualità di Canon, hanno fatto sì che nessuna passeggiata lungo la costa fosse completa senza qualche scatto di questa leggendaria 35mm con autoesposizione.
Abbiamo detto autoesposizione? Certo. La AE-1 è stata la prima reflex ad includere un microprocessore ed è proprio questa caratteristica, insieme al prezzo conveniente della fotocamera, che le ha assicurato un posto nella storia della fotografia. La AE-1 utilizzava la montatura FD, esclusivamente manuale, che supportava dozzine di lenti dalle più economiche 50mm f/1.8 alle più esagerate FD800mm f/5.6L da 5 kg.
All’atto partico, restituisce una bellissima sensazione analogica. Si può installare un avvolgitore elettrico se proprio si vuole (che permette di scattare a 2 fps!) ma, per un fotografo analogico moderno, ciò priva della soddisfazione di utilizzare l’avvolgitore manuale dopo ogni scatto. Similmente, riavvolgere significa scoprire il riavvolgitore sulla sinistra e far girare manualmente la pellicola nel suo contenitore.
Menzioni d’onore
Non abbiamo potuto includere nella classifica ogni fotocamera Canon di rilievo, o rappresentare per intero la vastità delle sue creazioni. Quindi, per dare credito ad alcuni dei prodotti meno celebri (e per difenderci dalle critiche dei loro esterrefatti possessori), qui ci sono altri classici degni di nota.
Canon EOS Ra (2019)
Virtualmente abbandonata subito dopo l’annuncio, la EOS Ra è una versione leggermente aggiornata della EOS R. La ‘A’ sta per ‘astronomia’. Il sensore ha un filtro infrarossi leggermente modificato che le permette di incorporare la lunghezza d’onda dell’idrogeno alfa fino a 4 volte di più del modello base. Per chi fotografa lo spazio ciò comporta un’immagine più dettagliata.
Canon VT (1956)
Prima che Canon puntasse tutto sulle reflex, i telemetri erano lo standard. La 1956 VT è stato un tentativo fallito di sfidare Leica.
Canonet QL17 GIII Rangefinder (1972)
Un altro telemetro, questa volta degli anni 70. A quei tempi Canon stava iniziando a puntare sulle reflex, ma ciò non significa che non prestasse attenzione anche ai vecchi telemetri.
Canon EOS 350D (2005)
Questo modello merita una menzione perché è stata una reflex digitale APS-C che il pubblico di massa poteva permettersi, oltre che per ragioni personali. Un bellissimo e compatto prodotto che è stato capace di farsi rispettare.
Canon PowerShot Pro70 (1999)
La PowerShot Pro 70 si è guadagnata un posto in questa lista per via delle sue specifiche, avanti rispetto ai tempi. Nel 1998 gli 1.68MP erano decisamente futuristici e il design non è da meno. Sembra un oggetto che si trova in film come Wall-E e non c’è nulla di male in questo.
- Le migliori fotocamere compatte del 2022
Dave is a professional photographer whose work has appeared everywhere from National Geographic to the Guardian. Along the way he’s been commissioned to shoot zoo animals, luxury tech, the occasional car, countless headshots and the Northern Lights. As a videographer he’s filmed gorillas, talking heads, corporate events and the occasional penguin. He loves a good gadget but his favourite bit of kit (at the moment) is a Canon EOS T80 35mm film camera he picked up on eBay for £18.
- Mark WilsonSenior news editor