Frequenza d’aggiornamento del monitor, quanto è importante?

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Il monitor è una delle periferiche più importanti per un gamer. La maggior parte dei giocatori su console si accontenta di collegare il dispositivo al televisore (ma possono scegliere uno dei migliori TV gaming), ma coloro che giocano su PC, in genere, optano per monitor dall’elevato refresh rate (o frequenza d’aggiornamento).

Tra le tante specifiche dei monitor da gioco ce n’è una molto cara ai gamer: la frequenza di aggiornamento. Lo scopo di questo pezzo è rispondere a una semplice domanda: un’elevata frequenza di aggiornamento fa davvero la differenza?  

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Cos’è la frequenza di aggiornamento?

Innanzitutto, spieghiamo cos’è la frequenza di aggiornamento. In parole povere, la frequenza di aggiornamento di un display è il numero di fotogrammi che il dispositivo può visualizzare in un secondo e si misura in hertz (Hz). Da non confondere con il frame rate, che è il numero di fotogrammi al secondo che il PC può inviare al monitor.

In sostanza, la frequenza di aggiornamento di un display determina il numero di frame massimo che si potrà effettivamente vedere in un secondo. Se il vostro sistema offre un frame rate di 90 fps (90 immagini al secondo), ma il monitor ha una frequenza d’aggiornamento di soli 60 Hz, saranno visualizzate solo 60 immagini al secondo. In altre parole, quanto maggiore è il frame rate garantito dal vostro PC, tanto maggiore è la frequenza di aggiornamento che il monitor dovrà supportare. I giochi visualizzati con un elevato frame rate sono caratterizzati da una maggiore nitidezza e, dunque, una minore sfocatura.

Al giorno d'oggi, un monitor entry-level vanta una frequenza di aggiornamento di 60Hz e una risoluzione massima di 1920 x 1080 pixel (Full HD). Se disponete di un sistema di fascia bassa, un monitor di questo livello sarà sufficiente per le vostre necessità.

Vale anche la pena ricordare che, se siete gamer occasionali, non dovreste preoccuparvi affatto della frequenza di aggiornamento, poiché la maggior parte dei film e trasmissioni televisive sono caratterizzate da un frame rate di 24 fps o 30 fps.

Acquistare un costoso monitor da 300 Hz, quando si possiede una GPU che non va oltre i 60 fotogrammi al secondo, non serve a nulla. A differenza di un TV, che sfrutta il processore d'immagine per migliorare la qualità video, un monitor da 300Hz non offre alcuna post-elaborazione delle immagini.

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PC da gaming

È vero anche il contrario. Se possedete un PC da gaming, probabilmente vi conviene giocare su un monitor dall’elevato refresh rate. Oggigiorno, nella community, giocare a 120 Hz o 144 Hz è considerato il “gold standard”, poiché anche CPU e GPU di fascia media possono garantire un frame rate superiore a 100 fps (in Full HD).

I fortunati possessori di PC da gaming in grado di raggiungere i 240 fps, rischiano di patire sgradevoli artefatti visivi, giocando su vecchi monitor. Lo screen tearing, per esempio, è un problema che si verifica quando un monitor riceve troppi frame (immagini) dalla scheda video, causando la visualizzazione di più frame contemporaneamente. Ciò si manifesta come una divisione orizzontale sullo schermo, che è alquanto sgradevole.

Quindi, giocare a 120 Hz o a 144 Hz è un buon compromesso per chi possiede un PC da gioco di fascia media. Frequenze di aggiornamento più elevate non corrispondono a un’esperienza di gioco nettamente migliore: il passaggio da un gameplay da 60 Hz a 144 Hz non è paragonabile a quello da 144 Hz a 240 Hz.

Frequenze di aggiornamento altissime sono necessarie ai giocatori che amano i titoli di eSport dal ritmo frenetico. Gli sparatutto famosi su Twitch come Valorant, la recente IP di Riot Games, possono beneficiare di un tale refresh rate, poiché vantano una grafica basilare e un'ottimizzazione superiore per funzionare a frame rate elevati. Molti giocatori professionisti attestano che una frequenza di aggiornamento più elevata aiuta a migliorare i tempi di reazione e la consapevolezza della situazione.

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Altre caratteristiche

Quindi, se siete streamer in erba e giocate a titoli come Counter-Strike o Overwatch, un monitor con un'alta frequenza di aggiornamento vi tornerà utile. Tuttavia, anche in questo caso, ci sono diversi aspetti da considerare nell’acquisto di un monitor. Una frequenza di aggiornamento di 240 Hz non basta se il monitor in questione ha un tempo di risposta elevato (response time, in inglese). Il tempo di risposta è il lasso di tempo che il monitor impiega per convertire il segnale video della GPU in un’immagine su schermo. A differenza della frequenza di aggiornamento, un basso tempo di risposta è sempre un’opzione preferibile.

Il tempo di risposta è parzialmente influenzato dalla frequenza di aggiornamento, ma non direttamente. Il tempo di risposta determina la massima frequenza di aggiornamento possibile del monitor; per esempio, un display a 144 Hz deve avere una velocità di risposta di almeno 6,95 millisecondi, poiché è la velocità necessaria per visualizzare 144 fotogrammi in un solo secondo [basta dividere 1000 (ms) per la frequenza d'aggiornamento (144, in questo caso) per ottenere i 6,95 ms di cui sopra].

Detto questo, in commercio si trovano anche monitor da 120 Hz con una velocità di risposta di 1 ms e prodotti da 144 Hz con un tempo di risposta di 5 ms. 

Anche la risoluzione è un fattore chiave: all'aumentare della stessa, il frame rate diminuisce; se la vostra GPU offre 100 fps a 1920 x 1080 pixel, non si avvicinerà neanche lontanamente a quella cifra giocando a 3840 x 2160 pixel. Quindi, se desiderate giocare in 4K, potreste non aver bisogno di un display con un elevato refresh rate.

Di solito, si finisce col dover scegliere tra risoluzione e frequenza di aggiornamento. Questa è una situazione comune quando si tratta di monitor da gioco; tali specifiche determinano il prezzo del prodotto, quindi non è raro vedere un pannello da 1080p e 144 Hz con un prezzo simile a un modello 4K da 60 Hz.

In questa situazione, dovrete decidere quali giochi vi interessano. Se giocate esclusivamente a titoli d’avventura ambientati in mondi grandi e dettagliati, la risoluzione viene prima di tutto (a condizione che il vostro sistema sia in grado di gestirla). Ma ci sono anche scenari più sfumati.

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Che fare?

Ecco un esempio. Apex Legends è uno sparatutto, basato sulla formula battle royale, prodotto dai creatori della serie Titanfall. In un’enorme mappa di gioco, venti squadre di tre giocatori vanno alla ricerca del migliore equipaggiamento possibile e degli avversari. L’ultima squadra in piedi è la vincitrice. Optare per un monitor con un elevato frame rate, potrebbe non essere la scelta migliore per questo sparatutto: Apex non è il classico shooter, in quanto i personaggi hanno vari superpoteri che permettono di ampliare le possibilità di gameplay.

Quindi, Apex Legends è un titolo dove la strategia gioca un ruolo non indifferente rispetto a uno sparatutto frenetico come Valorant. Aumentare la risoluzione rende più facile identificare oggetti rari da lontano o individuare un cecchino, in attesa che la vostra squadra vi raggiunga o si avvicini al nemico.

Questo è solo un esempio, ovviamente, ma illustra bene il punto: non date troppo peso a un’elevata frequenza di aggiornamento, se non giocate a quei pochi giochi in cui conta davvero.

Noi vi consigliamo una via di mezzo: un monitor da 1440p con una frequenza di aggiornamento di 144 Hz. Potrete giocare a una risoluzione maggiore nei titoli single player (come Assassin’s Creed Valhalla) e, al contempo, essere competitivi negli sparatutto. Vi ricordiamo che l’altra parte dell’equazione dipende dal vostro PC: se è performante, ha senso acquistare un monitor di livello, altrimenti mettete da parte il vostro denaro e acquistate componenti di qualità al momento opportuno. Speriamo che questa guida possa offrirvi un quadro chiaro sulla situazione in modo da investire i vostri risparmi al meglio.

Christian Guyton
Editor, Computing

Christian is TechRadar’s UK-based Computing Editor. He came to us from Maximum PC magazine, where he fell in love with computer hardware and building PCs. He was a regular fixture amongst our freelance review team before making the jump to TechRadar, and can usually be found drooling over the latest high-end graphics card or gaming laptop before looking at his bank account balance and crying.


Christian is a keen campaigner for LGBTQ+ rights and the owner of a charming rescue dog named Lucy, having adopted her after he beat cancer in 2021. She keeps him fit and healthy through a combination of face-licking and long walks, and only occasionally barks at him to demand treats when he’s trying to work from home.