Betelgeuse, uno studio svela le cause della misteriosa perdita di luminosità

(Immagine:: Credit: NASA/ESA/and E. Wheatley (STScI))

Nel dicembre scorso la stella Betelgeuse aveva fatto parlare molto di sé dopo che gli astronomi avevano notato che un calo della sua luminosità che tra il 7 e il 13 febbraio aveva poi raggiunto il valore più basso degli ultimi cento anni. 

Non che prima non fosse accaduto ma il calo registrato dall’inizio dell’anno era stato, appunto, fuori dal comune tanto da poter essere notato anche a occhio nudo (sempre che si avesse una qualche idea di come localizzare Betelgeuse nella volta celeste). La luminosità della stella era poi gradualmente tornata ad aumentare raggiungendo, solo nel mese di maggio, valori normali. Cos’è successo effettivamente?

A distanza di qualche mese, una possibile risposta arriva da uno studio pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal. L’improvviso calo di luminosità di Betelgeuse sarebbe legato a «una straordinaria emissione di materiale gassoso» che sarebbe coincisa con un momento di espansione del ciclo di pulsazione dalla stella. Una volta emessa, questa enorme quantità di materiale si sarebbe poi raffreddata formando una nuvola di polveri tale da oscurarne la luminosità di Betelgeuse quando veniva osservata dalla Terra.

Lo studio è stato realizzato dall’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA), dal National Solar Observatory, Villanova University, dal Max Planck Institute for Astrophysics,dal Leibniz Institute for Astrophysics Potsdam e numerose altre università e istituti di ricerca.

Un giallo interstellare

Osservare in una stella come Betelgeuse un calo della luminosità è abbastanza normale considerato che ha un ciclo di pulsazione di circa 400 giorni. Quello osservato a partire dal dicembre 2019, però,  non solo era stato un fenomeno inusuale per le tempistiche ma anche per i valori. Per questo si era pensato che la stella stesse per trasformarsi in una supernova.

Lo studio su Betelgeuse si è basato sulle rilevazioni del telescopio Hubble che hanno permesso ai ricercatori di ricostruire la serie di eventi accaduti sulla stella partendo dalla fine. Inizialmente era stata rilevata un’emissione di gas con una luminosità “da due a quattro volte superiore rispetto ai livelli normali della stella e poi era iniziata la fase di oscuramento.

(Image credit: Credit: NASA/ESA/and E. Wheatley (STScI))

Un altro dato interessante messo in evidenza da Hubble riguarda il fatto che l’espulsione del plasma da Betelgeuse non sia avvenuta dai poli ma da una zona dell’emisfero meridionale, molto vicina all’equatore. Un’anomalia rispetto ai modelli scientifici ad oggi disponibili. 

Il responsabile del team, Andrea K. Dupree, direttore associato dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA), ha dichiarato: «Sappiamo che altre stelle più calde e luminose espellono materiale che molto velocemente si trasforma in polveri dando l’impressione di un calo di luminosità. Ma in oltre mezzo secolo questo non era mai accaduto su Betelgeuse. È un evento unico».