Un mistero scoperto dai radiotelescopi su Titano sarebbe vicino alla soluzione

(Immagine:: NAIC)

Un mistero ventennale su alcuni segnali radio "rimbalzati" da Titano potrebbe essere presto risolto e la soluzione si troverebbe in alcuni laghi prosciugati del satellite di Saturno. L’ipotesi è stata avanzata nel numero del 16 giugno della testata Nature Communications.

Nel 2000 alcuni radiotelescopi avevano raccolto dei segnali radio particolarmente definiti, provenienti dalla linea dell’equatore di Titano. Questi segnali, chiamati riflessioni speculari, si registrano quando onde elettromagnetiche rimbalzano su una superficie piatta con la stessa angolazione di partenza, un po’ come accade con la luce sugli specchi.

Quali erano questi “specchi” su Titano? La prima risposta che gli esperti ipotizzarono fu legata alla presenza di grandi bacini di liquidi. La presenza di laghi e mari (di etano e metano, però, non di acqua) sul satellite fu confermata dalla sonda Cassini nel 2004.

«Attualmente Titano è l’unico luogo nell’universo che conosciamo che abbia liquidi sulla sua superficie, come la Terra», ha detto lo scienziato Jason Hofgartner del Jet Propulsion Laboratory della NASA di Pasadena, in California.

(Image credit: USGS, ASI, JPL-CALTECH/NASA)

Un puzzle da ricomporre

Fin qui non sembra essere un grande mistero se non fosse che su Titano, laghi e oceani non si trovano all’equatore (dove rimbalza il segnale) ma ai poli. Ai tropici le regioni sono completamente asciutte.

Hofgartner e i suoi colleghi hanno così scomposto il puzzle delle informazioni disponibili, riassemblandolo e correggendo le discrepanze esistenti tra dati provenienti da fonti diverse. In questo modo sono riusciti a circoscrivere ancora di più l’area di indagine.

A questo punto sono state avanzate altre ipotesi sull’origine delle riflessioni speculari. Superfici bagnate dalla pioggia? Su Titano piove, ma in fondo non così spesso. Le dune? Possibile, ma la loro posizione non coincide con quella del segnale. Alla fine i principali indiziati sono diventati effettivamente dei laghi… anche se ormai asciutti.

Questa sarebbe la spiegazione. Viene, però, da chiedersi com’è possibile che i laghi all’equatore di Titano si siano prosciugati. Una delle ipotesi è che possano essere evaporati e poi essere stati dissolti dalla luce solare. L’altra teoria è legata alla possibilità che il liquido si sia spostato dall’equatore ai poli (dove sono ancora presenti i laghi) nel corso del ciclo stagionale del metano del satellite di Saturno.

La scoperta può anche essere un invito agli astronomi che cercano pianeti simili alla Terra ha sottolineato Hofgartner: «La lezione è che dobbiamo essere molto, molto, molto rigorosi… quando cerchiamo di scoprire, ad esempio, oceani negli altri pianeti». Potrebbero, infatti, essere ormai prosciugati.

Fonte: Science News