Si può risparmiare sfruttando gli sconti del Black Friday (Si apre in una nuova scheda) e del Cyber Monday (Si apre in una nuova scheda). Ci si può far prendere dalla frenesia di un paio di scarpe troppo colorate e troppo economiche. Oppure ci si può progettare un microprocessore, e pare che la scelta di Apple sia quella più vantaggiosa.
Grazie al nuovo chip M1, al centro dei nuovi MacBook Air (fine 2020), MacBook Pro 13 e Mac mini, Apple potrà infatti risparmiare 2,5 miliardi di dollari. E questo solo passando da Intel, attuale fornitore di CPU, al proprio processore sviluppato in casa.
A calcolare il valore ci ha pensato Sumit Gupta, una società di analisi legata a IBM. Secondo le loro stime Apple spende 40-50 dollari per produrre un chip M1, contro i 175-250 dollari che spende per comprare le CPU Intel.
Pare tra l'altro, secondo Wccftech (Si apre in una nuova scheda) , che proprio il vantaggio finanziario fosse tra gli obiettivi principali di Apple in questa operazione, ancora prima del creare prodotti di nuova generazione.
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La glassa sulla Mela
Le stime potrebbero essere poco precise ma possiamo esserti che Apple ha già ottenuto un vantaggio finanziario. E poi ci sono le numerose notizie secondo cui il nuovo chip M1 ha prestazioni altissime, superiori a molti processori Intel e AMD.
Alla maggiore potenza si aggiungono un minor consumo energetico (batteria che dura di più) e una compatibilità nativa con le applicazioni iOS e iPadOS. I nuovi Mac, in altre parole, sembrano avere un notevole valore aggiunto, e saranno quindi ancora più interessanti per i potenziali clienti.
Sembrerebbe insomma che Apple abbia fatto jackpot.