PS5, bello il DualSense ma avrei preferito usare le batterie AA

DualSense controller leaning against a PS5
(Immagine:: Shutterstock/Hopix Art)
  • Di che si tratta? Un pezzo di opinione di un nostro collega, tradotto per voi dalla nostra redazione italiana
  • Perché è importante? Al netto della provocazione, è un punto di vista interessante sul DualSense

Sono sempre stato un sostenitore dei controller ricaricabili. In una generazione in cui la comodità regna sovrana, con funzionalità come Quick Resume e cloud gaming che rendono il gaming ancora semplice, l'ultima cosa che avrei pensato di desiderare è l'utilizzo delle batterie al litio.

Questo era uno degli aspetti che ho gradito di meno con l'ultimo controller wireless Xbox al lancio. Nonostante le tante migliorie, il gamepad che accompagna Xbox Series X presentava una grave lacuna, ovvero l'impossibilità di ricaricarlo. Certo, si può comprare un gruppo di batterie ricaricabili separatamente, ma è un costo non indifferente da aggiungere al prezzo della console, ancora di più se dovete alimentare più di un controller.

Di contro, il controller DualSense per PS5 sembrava offrire tutto ciò che desiderassi da un gamepad di nuova generazione. Oltre alle nuove e graditissime funzioni, come il feedback tattile e i grilletti adattivi, il DualSense manteneva una delle caratteristiche migliori del DualShock 4: la batteria ricaricabile integrata.

Ma dopo due anni di utilizzo del controller di Sony PlayStation 5, mi trovo a desiderare di poter usare quelle dannate batterie al litio come su Xbox, dopotutto.

 Per non restare in riserva

Close up of the PS5 DualSense controller's microphone

(Image credit: Shutterstock/SolidMaks)

Io e il mio DualSense abbiamo ormai la nostra routine, più o meno così: accendo la PS5 mi dice quasi subito che la batteria del controller è quasi scarica. Continuo a giocare o guardare qualcosa su Netflix finché non si spegne del tutto, quindi passo all'altro DualSense completamente carico. Questo tutti i giorni, religiosamente.

Non è sempre stato così. Quando ho avuto tra le mani la mia PlayStation 5 al lancio, ho davvero messo a dura prova il DualSense, giocando tantissimi titoli che sfruttavano le funzioni del gamepad, con poche interruzioni della batteria. Ma come evidenziato dai nostri colleghi l'anno scorso, l'autonomia del DualSense sembra deteriorarsi nel tempo. Se all'inizio potevo giocare per 12 ore con una ricarica, ora posso ritenermi fortunato se arrivo a metà di quella durata.

E non sto nemmeno giocando così intensamente come in passato. Nella maggior parte dei casi, uso il DualSense per passare dai servizi di streaming a qualche partita ai giochi per PS4 che mi sono perso all'epoca, considerando anche che è un periodo abbastanza fiacco per le esclusive PS5. Si tratta di un uso assolutamente non intensivo e, a dirla tutta, mi sento un po' in colpa. È come usare una Ferrari GT per fare un gita domenicale. A parte il fatto che l'auto va a secco entro un paio di chilometri.

Facendo un confronto, ho comprato un pacco da 40 batterie AA non ricaricabili per il controller Xbox Series X al lancio. Me ne restano ancora sei. E non è per mancanza di uso: ho speso ore a scoprire tutte le gemme nascoste su Xbox Game Pass e a giocare in modalità cooperativa con gli amici. E ancora, quelle sei batterie mi dureranno probabilmente fino all'anno prossimo, e senza cambiare il controller principale. 

Efficienza energetica

Xbox Wireless Controller

(Image credit: Future)

Le batterie al litio non sono di certo la soluzione più comoda, ma sempre meglio di cambiare controller ogni tot di ore. E sono uno dei fortunati, ovvero ho due gamepad DualSense. Uno era nella confezione, l'altro l'ho comprato a parte e a prezzo pieno. Se poi vogliamo pure una stazione di ricarica, prepariamoci a spendere anche €50 in più. Ma continua a non valerne la pena, soprattutto se i controller si caricano così di frequente. E poi le batterie AA le ho pagate meno di €20.

Certo, questi extra non sono obbligatori, ma se il controller getta la spugna durante uno scontro con un boss, bisogna essere pronti a passare al cavo. Magari è bene fare attenzione al segnale di batteria scarica, ma francamente è difficile capire con esattezza quanto tempo resta prima della disattivazione una volta vista la notifica. A volte ore, altre pochi minuti, nella mia esperienza.

C'è qualche trucco da provare per ridurre i consumi del DualSense, come ridurre la luminosità del controller e disattivare le funzioni che assorbono più energia. Ma che senso ha pagare un controller che poi non sfrutteremo appieno? Si può anche mettere la PS5 in modalità Riposo, in modo che il controller si ricarichi durante l'inattività. Al momento, non sembra troppo allettante, considerando anche il costo della vita e la crisi energetica in atto. Tuttavia, è possibile modificare le impostazioni per abilitare le opzioni di risparmio energetico, ad esempio impostando un limite al tempo di ricarica dei controller.

Cambiare controller

Blue, pink and purple Sony DualSense controllers for the PS5 against a galaxy backdrop

(Image credit: Sony)

Non avrei mai pensato che un giorno avrei sentito la mancanza delle batterie al litio su un gamepad moderno. Ma l'autonomia del DualSense è così frustrante che fa sembrare più roseo il passato.

Spero che con il prossimo controller DualSense Edge, una versione premium dell'attuale gamepad PS5, Sony risolva i problemi di autonomia in qualche modo. Non c'è niente che richiami il concetto di "pro" in un controller che deceder durante uno scontro a fuoco concitato su Call of Duty. Ma, considerando che il DualSense non ha fatto grossi passi avanti rispetto all'autonomia del DualShock 4, non ho molte speranze. Non vale la pena spenderci troppe energie.

Vic Hood
Associate Editor, TechRadar Gaming

Vic is TechRadar Gaming's Associate Editor. An award-winning games journalist, Vic brings experience from IGN, Eurogamer and more to the TechRadar table. You may have even heard her on the radio or speaking on a panel. Not only is Vic passionate about games, but she's also an avid mental health advocate who has appeared on both panels and podcasts to discuss mental health awareness. Make sure to follow her on Twitter for more.

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