PS5, arriva il supporto per il Dolby Atmos: cosa le manca per essere completa?

Person playing PS5 games on a TV
(Immagine:: Shutterstock / Mohsen Vaziri)

Sony ha rilasciato un aggiornamento che rende il Tempest 3D AudioTech della PS5 compatibile con "dispositivi HDMI abilitati al Dolby Atmos come soundbar, TV o sistemi home theater".

Prima dell'aggiornamento, la PS5 non supportava l'audio Dolby Atmos per i giochi, anche se era possibile riprodurre dischi Blu-ray con tracce audio Atmos. Secondo Sony, l'aggiornamento consente a Tempest 3D AudioTech di eseguire il rendering audio delle tracce su dispositivi dotati di HDMI come le soundbar Dolby Atmos e i sistemi home theater.

La notizia dell'aggiornamento è stata pubblicata sul sito PlayStation Blog, insieme ai dettagli su una serie di nuove funzionalità e aggiornamenti. Tuttavia, l'arrivo del Dolby Atmos è la novità più importante dell'aggiornamento, perché la mancanza del supporto al formato rappresenta a nostro avviso una mancanza clamorosa per una console che, molto spesso, viene utilizzata con TV e soundbar di ultima generazione.

Per abilitare la funzione Atmos dopo l'aggiornamento basta seguire le istruzioni di configurazione riportate sul PlayStation Blog. Andate su: [Impostazioni] > [Audio] > [Uscita audio] > [Formato audio (priorità)], quindi selezionate la voce [Dolby Atmos].

Grazie per l'Atmos, Sony. Ma dov'è il Dolby Vision? 

Una differenza fondamentale tra la PS5 e la Xbox Series X è che quest'ultima dispone del supporto per Dolby Atmos e Dolby Vision. La presenza di queste caratteristiche è ha una grande rilevanza in quanto molti utenti utilizzano le loro console per guardare film in Blu-ray 4K e in streaming.

Non abbiamo mai compreso a pieno il motivo per cui Sony ha omesso il supporto per Dolby Atmos e Dolby Vision HDR sulla PS5, anche se ora ha  (almeno in parte) risolto il problema. I prossimi giochi in uscita con colonne sonore Dolby Atmos native dovrebbero funzionare senza problemi sulla PS5, mentre per i giochi esistenti sarà necessaria una patch per convertire le tracce audio. I giochi che utilizzano il Tempest 3D AudioTech di Sony, invece, subiranno una conversione Atmos automatica che, pur non essendo uguale a un mix Atmos originale, almeno sfrutterà i diffusori in altezza.

Molto probabilmente (anche se non abbiamo ricevuto conferme ufficiali da Sony) anche le applicazioni di streaming come Netflix, Disney Plus e Max otterranno il supporto Dolby Atmos sulla piattaforma PS5. Gli abbonati allo streaming di solito devono pagare un extra per funzioni come l'Atmos, quindi è logico che vogliano che il loro dispositivo di streaming sia compatibile con la tecnologia. Spetterà a ciascun servizio di streaming effettuare un update per offrire l'accesso ai contenuti Atmos ai possessori di PS5, ma siamo certi che non servirà molto tempo per implementare questa funzione.

Visto l'ultimo aggiornamento non è assurdo pensare che la PS5 possa ottenere anche il supporto per i contenuti Dolby Vision HDR. Tuttavia, l'annuncio di Sony non fa alcun cenno al Dolby Vision, una funzione che avrebbe dovuto essere inclusa fin dall'inizio dato che i televisori, le soundbar e i sintoamplificatori A/V di Sony lo supportano.

Quando arriverà il Dolby Vision sulla PS5? Speriamo presto. Del resto questa funzione sarebbe utile tanto quanto il Dolby Atmos per tutti coloro che usano la PS5 per lo streaming e la visione di film su dischi Blu-ray 4K. 

Molti dei migliori servizi di streaming offrono il formato Dolby Vision HDR che, di norma, viene utilizzato per i titoli Blu-ray 4K. Detto questo sono passati diversi anni dall'uscita della PS5 e Sony non ha mai parlato del supporto Dolby Vision, quindi per ora rimaniamo nel campo delle ipotesi e speriamo che Sony si decida ad implementarlo offrendo ai suoi utenti un supporto adeguato (o perlomeno in linea con quello della console Microsoft) per lo streaming.

Marco Silvestri
Senior Editor

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.

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