Recensione Canon EOS RP

Una piccola mirrorless full frame a tutto tondo

Canon EOS RP

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Canon EOS RP: costruzione e maneggevolezza

  • Telaio in lega di magnesio
  • Costruzione resistente alla polvere e all'umidità 
  • Doppie ghiere di controllo

Considerando che la fotocamera monta un sensore full frame, è sorprendente quanto Canon sia riuscita a rendere piccola la EOS RP; il corpo macchina è infatti molto più vicino alle dimensioni di una reflex digitale EOS a tre cifre come la EOS 800D, rispetto a un modello full frame come la EOS 6D Mark II

Abbiamo notato che montando gli obiettivi della serie RF, piccoli e leggeri, le dimensioni dell’innesto sembrano addirittura sovradimensionate; infatti, montando alcuni obiettivi di questa serie, la camera è squilibrata verso la parte posteriore e se la appoggiate sopra un piano, assume una certa inclinazione verso l’alto a causa del peso. Con l’obiettivo RF 35mm f / 1.8 Macro IS STM montato, tuttavia, la EOS RP si impugna comodamente e senza alcun problema.

Mentre è evidente che la fotocamera è stata realizzata con dimensioni simili a quelle di una reflex di fascia economica, è necessario impugnare la EOS RP per scoprire che la costruzione è di fattura ben diversa e mostra una robustezza migliorata, poiché realizzata partendo da un guscio di resina di policarbonato e fibre di vetro, all’interno del quale si trova un telaio in lega di magnesio e alluminio.

La colorazione opaca del corpo potrebbe non piacere a tutti, in particolare poiché la finitura ruvida si presta molto a rendere evidenti i segni di eventuali graffi sulla sua superficie, in ogni caso è possibile rimuoverli altrettanto facilmente. 

L'impugnatura, inoltre, non è completamente gommata, ma la metà anteriore presenta un buon livello di gommatura e questa si estende bene sull’altro lato e sul poggia pollice. Date le dimensioni relativamente modeste del corpo macchina, l’impugnatura non è il massimo della comodità, ma le proporzioni sono sensate e pertanto consentono comunque una presa salda.

L'attenzione ai dettagli nella realizzazione del corpo appare subito molto buona e senza spigoli vivi, dimostrando che la EOS RP è una fotocamera ben realizzata. Persino lo sportello del vano batteria, che appare un po' più sottile e leggero di quelli che normalmente troviamo su modelli simili, appare sufficientemente rigido quando viene applicata la pressione necessaria per chiuderlo. 

La tripletta di porte in gomma che nascondono i vari connettori li protegge adeguatamente, ma si sollevano comunque molto facilmente quando si rende necessario accedervi, e la possibilità di spostarli quanto basta dalle porte rende la realizzazione davvero ben fatta.

I pulsanti di comando non mostrano una escursione ampia, ma forniscono tutti un buon feedback rendendo la fotocamera sempre reattiva ai comandi. 

Allo stesso modo, le ghiere di accensione e modalità situate sul lato superiore sono decisamente ridotte rispetto alle dimensioni classiche, ma non c'è nessun problema quando si tratta di usarle, poichè tutte forniscono un ottimo feedback. 

La ghiera di comando anteriore è leggermente più grande e, a differenza di quello che accade su altri modelli, è abbastanza sensibile da rispondere uniformemente e in maniera indipendente dalla velocità con cui viene ruotata. In questo modo è possibile raggiungere rapidamente un'estremità della gamma di apertura, scala ISO o altro, quando è necessario.

La ghiera di accensione, posizionata sul lato opposto rispetto al resto dei controlli situati sul sul lato superiore, potrebbe non piacere a tutti, poiché non permette l’accensione veloce della fotocamera. Ovviamente se lo schermo LCD è rivolto verso il corpo anziché verso l'esterno, sarà necessario estrarlo prima di iniziare a scattare.

Sul lato superiore è presente il familiare pulsante M-Fn, utile perché quando viene premuto richiama un piccolo sottomenu con molte opzioni chiave nella parte inferiore dello schermo. Si tratta di una gradita estensione del menu Q e sfrutta la configurazione della doppia ghiera di comando, in quanto una ghiera viene utilizzata per spostarsi tra le diverse opzioni e l'altra per regolarle a piacimento. 

E’ quindi possibile impostare rapidamente ISO, modalità, compensazione dell'esposizione e così via, senza che sia necessario utilizzare il D-pad, opzione particolarmente utile quando si sta utilizzando il mirino.

Canon EOS RP: autofocus

  • Sistema AF Dual Pixel CMOS AF 
  • Funzioni di inseguimento del volto e rilevamento degli occhi
  • 4779 punti AF selezionabili

Come su molte altre fotocamere, la EOS RP utilizza un sistema Dual Pixel CMOS AF che offre l'autofocus con rilevamento di fase sul sensore principale. A questo si aggiunge un sistema di messa a fuoco automatica con rilevamento del contrasto standard e, poiché l’AF Dual Pixel CMOS non è disponibile durante l'acquisizione di video 4K, in questi casi viene utilizzato il sistema autofocus a rilevamento di contrasto. 

Anche se la EOS RP manca del controllo completo sulla messa a fuoco continua di cui godono modelli come EOS 7D Mark II e EOS 5D Mark IV, che consente di specificare come si comporta il sistema autofocus di fronte a diversi tipi di soggetti in movimento, è comunque possibile impostarlo su “Face tracking”, funzione in grado di rilevare gli occhi e focalizzarsi su di essi.

Altre opzioni di messa a fuoco includono Zona AF, Spot AF e AF a 1 punto, nonché due ulteriori opzioni su un singolo punto circondato da punti di espansione.

È anche possibile utilizzare il touchscreen per impostare la messa a fuoco quando si guarda il mirino. Questa funzione, denominata “touch and drag” AF, è disattivata per impostazione predefinita, ma una volta abilitata scoprirete che vi offre il modo più conveniente di impostare il punto di messa a fuoco, supponendo che stiate utilizzando l'EVF. 

In assenza di un controllo AF dedicato, dovreste altrimenti premere una volta il pulsante dell'area di messa a fuoco, quindi spostare il pollice sul D-pad per regolarlo, quindi di nuovo sul pulsante Elimina per ricentrarlo, operazione parecchio più contorta di quanto dovrebbe essere.

Concentrarsi su soggetti statici è generalmente indolore e veloce perché il sistema mantiene bene il fuoco bloccato su un soggetto, che sia in buona luce o meno, e siamo rimasti impressionati da come si è comportato con i soggetti a basso contrasto, riuscendo a bloccarli rapidamente senza problemi. 

Una prestazione che molte altre fotocamere non riescono a ottenere, quindi molto apprezzabile. Quando abbiamo utilizzato gli obiettivi RF 35mm f/1.8 IS Macro STM e RF 24-105mm f/4L IS USM messi a nostra disposizione, la fotocamera è stata in grado di mettere a fuoco rapidamente sia i soggetti vicini che quelli più distanti senza alcun indugio. 

Come molte altre fotocamere, la EOS RP utilizza un sistema Dual Pixel CMOS AF che offre l'autofocus con rilevamento di fase dal sensore principale.

Quando la EOS RP è stata impostata in modalità Servo-AF per mantenere a fuoco i soggetti, ha fatto un ottimo lavoro nel bloccare e trattenere anche i soggetti più piccoli e distanti.

Il sistema li ha inseguiti bene, anche se si sono spostati nella direzione dalla fotocamera o dalla parte opposta, e anche se talvolta il soggetto veniva smarrito, ci ha colpiti la sua capacità di ritrovarlo anche in caso fosse uscito temporaneamente dall'inquadratura. 

In alcune occasioni il sistema ha acquisito il blocco su un soggetto e ci ha permesso di catturare alcuni fotogrammi a fuoco mentre si spostava, perdendolo per alcuni fotogrammi per poi riprenderlo, anche se non si era mosso troppo rapidamente. 

Con una frequenza di scatto a raffica di soli 4 fps con la messa a fuoco continua abilitata, la possibilità  di catturare un buono scatto del soggetto in movimento che desiderate immortalare dipenderà in gran parte da quanto siete bravi a inseguirlo orizzontalmente e dalla quantità dell’area dell’inquadratura occupata dal soggetto; più l’area è piccola, ovviamente, più sarà difficile ottenere buoni scatti.

Infine abbiamo riscontrato che è sicuramente più difficile immortalare qualcosa che si avvicina alla fotocamera, in quanto, e questo è forse il più grande problema dello scatto continuo, mentre scattate l’anteprima delle schermo della fotocamera non si aggiorna abbastanza rapidamente da darvi un'idea precisa di come muovervi per mantenere l’inquadratura sul soggetto. Tuttavia, se il vostro soggetto è più lontano e non si avvicina troppo velocemente, probabilmente riuscirete a fotografarlo con successo.

È disponibile anche il rilevamento degli occhi, che funziona bene per identificare l'occhio del soggetto e mantenere un piccolo riquadro attorno ad esso, come nei sistemi già visti sugli smartphone. L'unico aspetto fastidioso, in questo caso, è che il sistema tende a spostarsi tra l'occhio sinistro e quello destro, (indipendentemente da quale sia il più vicino alla fotocamera) e sembra che non ci sia modo di specificare su quale dei due sia necessario mantenere la messa a fuoco, come è possibile fare su altri modelli.