Recensione Hasselblad X2D 100C

Stabilire il punto di riferimento per il medio formato?

The Hasselblad X2D 100C camera in hand
(Image: © Future)

TechRadar Verdetto

Gli appassionati del medio formato apprezzeranno la Hasselblad X2D 100C, soprattutto se abbinata ai nuovi obiettivi della serie XCD V. Grazie al processore più veloce, alla messa a fuoco automatica migliorata e, soprattutto, alla stabilizzazione interna del corpo macchina, questa fotocamera rappresenta la soluzione più versatile mai realizzata da Hasselblad. È in grado di catturare il doppio dei dettagli rispetto alla X1D II, risultando anche due volte più veloce e adatta a una gamma più ampia di situazioni, specialmente quando utilizzata a mano libera, grazie a 1 TB di memoria interna aggiuntiva. La X2D è perfetta? Certamente no: non è progettata per l'azione come le fotocamere full-frame o con sensore crop e non offre funzionalità video. Tuttavia, per gli standard del medio formato, la X2D potrebbe essere la nostra nuova fotocamera preferita.

Pro

  • +

    Design straordinario e nuovi obiettivi della serie V

  • +

    Eccezionale potenziale di qualità dell'immagine

  • +

    Stabilizzazione interna al corpo macchina fino a 7 stop

  • +

    SSD da 1 TB incorporato

Contro

  • -

    L'autofocus è ancora in difficoltà

  • -

    Nessun video

  • -

    Durata della batteria mediocre

  • -

    Nessuna opzione di obiettivo nativo per i teleobiettivi

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Recensione rapida 

Dopo la Hasselblad X1D II 50C (e la Hasselblad 907X 50C), fotocamere di medio formato dal design e dalla bellezza eccezionali, arriva la Hasselblad X2D 100C potenziata, una delle migliori fotocamere per professionisti attualmente disponibili.

I riflettori saranno puntati sul sensore da 100 MP della X2D, che sfrutta la straordinaria tecnologia Natural Colour Science di Hasselblad, evitando le tradizionali modalità di colore come standard, neutro, vivido o monocromatico, e offrendo al contempo una generosa gamma dinamica. Ed è comprensibile, considerando che questa risoluzione è il doppio rispetto a quella delle precedenti Hasselblad.

Tuttavia, la vera novità entusiasmante è un'altra: la X2D è una fotocamera decisamente più utilizzabile sotto ogni punto di vista. Per una panoramica più approfondita sulla scienza del colore di Hasselblad, potete consultare il nostro approfondimento basato sull’esperienza sul campo.

The Hasselblad X2D camera in hand

(Image credit: Future)

Il design della X2D rimane in gran parte simile a quello della X1D II, il che è sicuramente un pregio, ma è nelle prestazioni e nella versatilità che questa nuova fotocamera raggiunge un livello superiore. Il sensore da 100 MP è ora dotato di autofocus a rilevamento di fase con un array più ampio di 294 punti, una netta evoluzione rispetto al sistema AF a rilevamento di contrasto presente sulla X1D II.

L'autofocus, pur non essendo ancora adatto a situazioni di azione veloce, è decisamente più reattivo e permette di ottenere una messa a fuoco nitida anche sui movimenti più lenti. Questo significa che la X2D non è più relegata esclusivamente allo studio, ma può essere portata anche in strada, ampliando le sue possibilità d’uso. Va precisato, però, che la X2D testata era un campione di pre-produzione, quindi le prestazioni della versione finale potrebbero essere ulteriormente migliorate.

Hasselblad X2D 100C Specs

Sensore: 100MP BSI CMOS di medio formato (44x33mm)

Punti AF: Array di 294 punti

Video: Nessuno

Mirino: 5,76 m-dot

Schede di memoria: CFexpress tipo B (più SSD da 1 TB integrato)

LCD: Touch screen inclinabile da 3,6 pollici, 2,36 m-dot

Raffica massima: 3,3 fps

Connettività: Wi-Fi, USB-C

Dimensioni: 148,5x106x74,5 mm

Peso: 895 g (con batteria)

Il sensore della X2D è dotato anche di stabilizzazione dell'immagine a 5 assi con un'efficacia dichiarata fino a sette stop. Questa caratteristica è una vera e propria manna per le riprese a mano libera, specialmente con una risoluzione così elevata, dove anche il minimo tremolio della fotocamera può compromettere l'immagine. Durante il test, siamo riusciti a ottenere scatti nitidi da 100 MP a mano libera utilizzando l'obiettivo XCD 2,5/38V (equivalente a un 38 mm f/2,5) con una velocità dell'otturatore di un secondo: un risultato davvero impressionante. Addio treppiede.

Un’altra novità rilevante è l’unità SSD integrata da 1 TB, in grado di archiviare oltre 4.700 file RAW da circa 200 MB ciascuno. Questo rappresenta un miglioramento significativo per la gestione dei file di grandi dimensioni. La fotocamera introduce inoltre uno schermo inclinabile, che pur non essendo perfettamente implementato, risulta comunque utile e viene valorizzato dall'eccellente risposta al tocco. A completare il quadro c'è un nuovo mirino elettronico (EVF) con risoluzione più elevata, che migliora notevolmente l’esperienza visiva.

Infine, la X2D è anche molto più reattiva: il tempo di avvio è stato dimezzato rispetto alla X1D II, passando a circa due secondi, rendendola più pronta all'uso anche in situazioni dinamiche.

The Hasselblad X2D 100C camera with touchscreen flipped out

(Image credit: Future)

Abbiamo apprezzato sia la maneggevolezza che le prestazioni dei nuovi obiettivi della serie XCD V, rilasciati insieme alla Hasselblad X2D. Durante il test, abbiamo avuto tra le mani due dei tre nuovi obiettivi: l’XCD 2,5/55V (un 55 mm f/2,5) e l’XCD 2,5/38V (un 38 mm f/2,5). La messa a fuoco, soprattutto quella manuale, è risultata molto più intuitiva rispetto ai precedenti obiettivi XCD, dove rappresentava un punto critico. Questi nuovi obiettivi sono dotati di una frizione per la messa a fuoco manuale, con un movimento fluido e preciso, e includono anche le marcature per la distanza di messa a fuoco e per la distanza iperfocale, migliorando notevolmente l’esperienza d’uso.

Un altro grande passo avanti riguarda l’autofocus: i nuovi obiettivi della Serie V offrono una velocità dichiarata fino a tre volte superiore rispetto agli obiettivi XCD esistenti. Questo miglioramento sarà sicuramente una notizia entusiasmante per chi sta considerando di passare al medio formato, mentre potrebbe lasciare un po' di amaro in bocca a chi già possiede obiettivi della precedente generazione.

The Hasselblad X2D 100C camera in reviewer's hands

(Image credit: Future)

La X2D non è una fotocamera pensata per l'azione e risulta ancora lenta se confrontata con le più moderne DSLR e mirrorless full-frame. Tuttavia, il divario si è notevolmente ridotto e, considerando che parliamo di una fotocamera di medio formato da 100 MP, è importante avere aspettative realistiche sulle sue prestazioni.

La X2D riesce a competere con la velocità complessiva della Fujifilm GFX100S, superando così i limiti imposti dalla X1D II, che era relegata principalmente alla fotografia di paesaggio e ai ritratti statici. A questo si aggiunge un design superiore e una qualità costruttiva eccellente, caratteristiche che però si fanno pagare con un prezzo decisamente più elevato.

Hasselblad X2D 100C: prezzo e disponibilità

La Hasselblad X2D 100C è disponibile in Italia al prezzo di 8699 euro per il solo corpo macchina, posizionandosi come una scelta di prestigio per chi cerca il meglio dal medio formato.

La fotocamera è stata lanciata insieme a tre nuovi obiettivi della Serie V, progettati per sfruttare al massimo le capacità del sensore da 100 megapixel. L'XCD 2,5/38V, equivalente a un 38 mm con apertura f/2,5, e l'XCD 2,5/55V, un 55 mm con apertura f/2,5, sono entrambi disponibili al prezzo di 4199 euro ciascuno. L'XCD 2,5/90V, un 90 mm con apertura f/2,5, è invece leggermente più costoso e arriva a 4799 euro.

Questi prodotti possono essere acquistati presso i principali rivenditori autorizzati italiani, sia nei negozi fisici specializzati che tramite piattaforme online.

The Hasselblad X2D 100C camera alongside a new V XCD lens

(Image credit: Future)

Il prezzo della Hasselblad X2D 100C rappresenta un aumento significativo, circa il 50% in più rispetto alla precedente X1D II, ma rimane competitivo considerando il formato medio e le caratteristiche avanzate che offre. La qualità del sensore da 100 megapixel, la stabilizzazione interna a 5 assi e l'autofocus migliorato giustificano in parte questo incremento, posizionandola come una scelta d'élite per i professionisti.

Diverso è il discorso per gli obiettivi della serie XCD. Rispetto agli obiettivi Fujifilm GF, pensati per la serie GFX di fotocamere medio formato, quelli Hasselblad presentano un prezzo generalmente doppio. Questa differenza può pesare per chi sta valutando un ingresso nel medio formato, ma riflette anche la qualità costruttiva, il design e la precisione ottica che da sempre caratterizzano il marchio Hasselblad.

  • Prezzo: 3.5/5

Hasselblad X2D 100C: design

  • Un oggetto di bellezza
  • Touchscreen inclinabile da 3,6 pollici
  • Nuovi obiettivi della Serie V

La Hasselblad X2D si distingue immediatamente come una delle fotocamere più eleganti e moderne mai realizzate. È facile immaginare che il sistema X di Hasselblad continuerà a ricevere riconoscimenti per il design e l'innovazione, perché la X2D rappresenta un'evoluzione straordinaria del classico formato medio.

La qualità costruttiva è impeccabile e richiama la sensazione di alto livello già apprezzata nella X1D II. Ogni dettaglio è studiato per offrire un'esperienza unica: dalle curve raffinate del corpo macchina nero, alla dicitura incisa “X2D handmade in Sweden”, fino all’impugnatura rivestita in ecopelle che dona un tocco di lusso e praticità. Il caratteristico pulsante di scatto arancione aggiunge un dettaglio distintivo e contribuisce a completare l’aspetto raffinato della fotocamera.

La X2D non si limita al design: è uno strumento moderno e funzionale. Il retro della fotocamera è dominato da un ampio touchscreen, reattivo e preciso, paragonabile ai migliori display degli smartphone. In un mercato in cui i menu spesso risultano macchinosi e obsoleti, questa soluzione posiziona la X2D su un livello superiore, offrendo un’interfaccia intuitiva e al passo con i tempi. Anche il corpo, sigillato contro le intemperie, garantisce robustezza e affidabilità in ogni condizione. Una fotocamera che combina tradizione, innovazione e un'estetica che ne giustifica appieno il valore.

La Hasselblad X2D non è solo un oggetto da ammirare, ma offre anche una sensazione eccezionale quando viene impugnata. L'impugnatura anteriore e posteriore, che si estende su tutta la lunghezza del corpo macchina, assicura una presa salda e confortevole sia per gli scatti in orizzontale che in verticale. Il design è ottimizzato per essere il più sottile possibile, con un bilanciamento perfetto quando abbinata ai nuovi obiettivi XCD V.

Nonostante il formato medio del sensore, la X2D è incredibilmente leggera. Il corpo macchina pesa solo 895 grammi con la batteria inclusa, e quando viene combinata con i nuovi obiettivi, che pesano rispettivamente 350 e 372 grammi, si ottiene una configurazione che ricorda in termini di maneggevolezza e peso quella di una mirrorless full-frame. Questa leggerezza, unita alla stabilità offerta dalla fotocamera, permette di utilizzarla con facilità anche a mano libera per sessioni di scatto prolungate.

Hasselblad si distingue dai marchi di fotocamere più "mainstream" grazie a un approccio minimalista e funzionale. Alcuni dettagli richiedono un po’ di tempo per abituarsi, come i pulsanti vicino allo schermo, che ricordano i simboli del classico controller PlayStation, ma nel complesso le differenze vanno a totale merito del brand. La X2D è priva di eccessi: il menu principale è strutturato in una singola pagina, semplice e intuitiva, ed è facile da navigare grazie al touchscreen estremamente reattivo. Questa chiarezza e immediatezza nell’interfaccia migliorano notevolmente l’esperienza utente, rendendo ogni funzione accessibile con pochi tocchi.

Il menu della Hasselblad X2D appare quasi sorprendentemente semplice e diretto, tanto da sembrare essenziale. Ma cosa manca? Una delle assenze più evidenti è la possibilità di selezionare un rapporto d'aspetto diverso: l'impostazione predefinita è 4:3. Naturalmente, la risoluzione del sensore da 100 MP è più che sufficiente per ritagliare le immagini in post-produzione, ma i fotografi, in particolare quelli paesaggisti, potrebbero apprezzare la presenza di opzioni visive che facilitano una composizione originale fin dallo scatto.

Tuttavia, questa limitazione potrebbe essere risolta con un aggiornamento del firmware. Hasselblad ha già dimostrato in passato di saper aggiungere funzionalità alle sue fotocamere tramite aggiornamenti software, quindi c'è speranza che questa funzione venga introdotta in futuro, insieme al focus stacking, attualmente assente. A differenza della X1D II, però, non sembra esserci l'intenzione di integrare il supporto video nella X2D.

I quadranti anteriori e posteriori, ben posizionati, permettono di effettuare rapidamente regolazioni dell'esposizione, mentre una serie di pulsanti dedicati alle impostazioni principali come l'ISO può essere personalizzata a piacere. Tuttavia, non troverete una ghiera di controllo sul retro né un joystick per la selezione rapida dei punti di autofocus: Hasselblad ha deciso di puntare tutto sull’utilizzo del touchscreen, una scelta che privilegia la modernità e la pulizia del design.

Un cambiamento significativo rispetto alla X1D II è l'eliminazione della ghiera delle modalità di scatto, sostituita da un display LCD superiore. Sebbene la ghiera avesse un certo fascino estetico, dopo aver utilizzato la X2D per un po', il nuovo display superiore risulta più pratico. Premendo rapidamente il pulsante di accensione, si visualizza lo stato della batteria, una funzione estremamente comoda, mentre durante l'uso tutte le impostazioni chiave sono chiaramente visibili a colpo d'occhio.

Il touchscreen da 3,6 pollici con una risoluzione di 2,36 milioni di punti è particolarmente generoso e permette ai menu di avere ampio spazio, risultando chiari e facili da navigare. La reattività al tocco è eccezionale, in linea con quella degli smartphone di ultima generazione, e molto più avanzata rispetto alla maggior parte dei touchscreen delle fotocamere. Il display, nitido e dettagliato, si merita senza dubbio il massimo dei voti per qualità e usabilità.

Apprezziamo la facilità con cui è possibile apportare modifiche precise alle impostazioni della Hasselblad X2D. Ad esempio, l'autoscatto non è limitato a opzioni predefinite come 2, 5 o 10 secondi, come avviene nella maggior parte delle altre fotocamere. Qui è sufficiente scorrere con un dito per selezionare esattamente il ritardo desiderato, con precisione al secondo.

Un'altra novità è lo schermo inclinabile, assente nella X1D II dove il display era fisso. Tuttavia, il design dell'inclinazione lascia un po' a desiderare. A differenza di altre fotocamere, in cui lo schermo può essere allontanato dal corpo per evitare l'ostruzione dell'EVF, qui lo schermo non si estrae verso l'esterno. Di conseguenza, l'EVF sporgente interferisce con la visibilità del display, limitandone l’utilità. Inoltre, l’escursione dell’inclinazione è piuttosto limitata. Detto questo, la robustezza della cerniera è notevole e superiore a quella di molti altri schermi inclinabili in commercio.

Per fortuna, la qualità dell'EVF compensa in parte questo difetto. La risoluzione è stata aumentata a 5,76 milioni di punti e l’esperienza visiva è estremamente piacevole. Una caratteristica interessante è la possibilità di selezionare l'area AF direttamente dallo schermo touch anche quando si utilizza l'EVF, rendendo la gestione della messa a fuoco rapida e intuitiva.

Premendo il pulsante di visualizzazione è possibile attivare informazioni utili come la livella elettronica e la griglia sullo schermo. Tuttavia, manca l'istogramma live, una funzione presente invece nella modalità di riproduzione delle immagini. Per la messa a fuoco manuale, l'ingrandimento dell'area AF è facilmente accessibile tramite un doppio tocco sul touchscreen e arriva fino al 100%, più che sufficiente per ottenere una messa a fuoco precisa. La valutazione delle immagini in-camera, infine, può essere effettuata comodamente grazie alla funzione touch, che rende l'esperienza complessiva fluida e moderna.

Due sportelli a cerniera, posizionati sul lato sinistro della fotocamera, proteggono una porta USB-C 3.2 e uno slot per schede CFexpress Type B. La porta USB-C permette di ricaricare la fotocamera direttamente e di collegarla a un computer per le riprese in tethering, facilitando così l'uso in studio. Lo slot singolo per schede può sembrare a prima vista un passo indietro rispetto al doppio slot per schede SD della X1D II, ma è in realtà un miglioramento significativo grazie alla presenza di un'unità SSD interna da 1 TB. Questa memoria integrata, estremamente capiente, rende meno urgente l'acquisto di ulteriori schede di archiviazione, contribuendo a giustificare il prezzo elevato della fotocamera.

Un dettaglio interessante del design riguarda il sistema di sgancio della batteria. La batteria si estrae tramite un fermo: spingendolo leggermente all'indietro, si sblocca completamente, rendendo il processo semplice e intuitivo. Inoltre, sia gli sportelli laterali che il vano della batteria e la parte posteriore degli obiettivi sono sigillati in gomma, garantendo una protezione efficace contro polvere e umidità. Sebbene Hasselblad non fornisca una certificazione ufficiale sulla resistenza alle intemperie, la costruzione della X2D suggerisce una buona capacità di resistere a condizioni climatiche sfavorevoli.

Pur non essendo la fotocamera che si vorrebbe esporre a pioggia battente o ambienti estremi, il design robusto e ben sigillato offre tranquillità per un utilizzo all'aperto in situazioni più controllate. Nel complesso, la X2D rappresenta un trionfo del design, combinando eleganza, praticità e materiali di alta qualità in un prodotto che è tanto bello da guardare quanto funzionale da utilizzare.

  • Design: 5/5

Hasselblad X2D 100C: caratteristiche e prestazioni

  • Stabilizzazione dell'immagine all'interno del corpo macchina con un valore nominale di 7EV
  • Nuovo AF a rilevamento di fase a 294 punti
  • Memoria SSD da 1 TB integrata

Se il design della Hasselblad X2D è familiare, sotto il cofano i miglioramenti sono significativi e la rendono una fotocamera decisamente più interessante rispetto alla X1D II. I progressi sono evidenti già nei tempi di avvio: la X1D originale richiedeva circa otto secondi dall'accensione allo scatto, un tempo ridotto a quattro secondi con la X1D II. Ora la X2D dimezza nuovamente l'attesa, portandola a circa due secondi. Anche se non si tratta di un tempo impressionante per gli standard odierni, il miglioramento è tangibile, e con un'acquisizione autofocus più veloce è possibile cogliere le opportunità di scatto in modo più reattivo.

Un altro passo avanti è la velocità di scatto continuo, che arriva ora a 3,3 fotogrammi al secondo. Anche in questo caso, parliamo di una velocità estremamente modesta rispetto alle fotocamere mirrorless e DSLR moderne, ma è comunque un miglioramento. La X2D dovrebbe essere considerata più una fotocamera da scatto singolo, ma rispetto alla X1D II si nota l’assenza di ritardi e blackout nell’acquisizione delle immagini, il che permette di scattare con una maggiore fluidità.

L’autofocus rappresenta uno dei miglioramenti più evidenti. Il vecchio sistema AF a rilevamento di contrasto, notoriamente lento, è stato sostituito da un sistema a rilevamento di fase con 294 punti AF selezionabili singolarmente. Durante i nostri test, la X2D abbinata ai nuovi obiettivi XCD V ha mostrato un netto miglioramento in termini di velocità di messa a fuoco automatica, dichiarata fino a tre volte più rapida rispetto agli obiettivi XCD della generazione precedente. È interessante notare come le prestazioni varino a seconda del peso e delle dimensioni degli obiettivi: quelli più leggeri, come i 38 mm e i 55 mm usati nei test, offrono una messa a fuoco più veloce.

Nonostante i miglioramenti, l’autofocus della X2D rimane indietro rispetto a quello delle fotocamere mirrorless e DSLR di ultima generazione. La velocità è ancora lontana dagli standard moderni, e il sistema AF manca di alcune funzioni avanzate che ci si aspetterebbe da una fotocamera di questa fascia. Ad esempio, non sono presenti modalità come il rilevamento di volti, occhi o soggetti in movimento. L’unica opzione disponibile è un autofocus a punto singolo, selezionabile tramite touchscreen, con la possibilità di regolare le dimensioni del punto AF. La messa a fuoco manuale, seppur precisa e migliorata grazie ai nuovi obiettivi, rimane l’unica alternativa.

Il punto di messa a fuoco automatica è troppo ampio per garantire una precisione ottimale, specialmente nei ritratti con una profondità di campo ridotta, che restano un problema significativo. L'obiettivo da 55 mm tendeva spesso a mettere a fuoco dietro al soggetto, spingendoci, dati i tempi stretti, a preferire la messa a fuoco manuale, oggi davvero impeccabile. La nuova frizione per il controllo della messa a fuoco e l’opzione di ingrandimento sul display offrono un supporto fondamentale durante l’uso manuale.

Con la X1D II, è complicato catturare azioni anche lente, come quelle tipiche di una cerimonia, mantenendo la nitidezza della messa a fuoco: persino una reflex digitale di dieci anni fa è superiore in questo aspetto. La situazione migliora notevolmente con la X2D. Finalmente, l’autofocus riesce ad agganciare soggetti in movimento lento, rendendo possibile anche la fotografia di strada, superando così le precedenti limitazioni ai soli scatti statici.

La durata della batteria lascia spazio a miglioramenti: abbiamo notato quanto velocemente si esaurisca. È altamente consigliato acquistare una batteria di riserva e un caricatore doppio, il “Battery Charging Hub”, capace di ricaricare due batterie contemporaneamente. Tuttavia, bisogna considerare il costo aggiuntivo imposto da Hasselblad per questi accessori.

Esaminiamo ora il fiore all’occhiello della fotocamera: la stabilizzazione dell’immagine integrata nel corpo macchina. Si tratta di un’innovazione senza precedenti per Hasselblad, un vero punto di svolta per il sistema X. Durante i nostri test, il treppiede è rimasto completamente inutilizzato, segno della straordinaria efficacia della stabilizzazione.

Con una risoluzione di 100MP, solitamente occorre aumentare di almeno due stop la velocità per evitare il rischio di micromosso. Per fare un esempio, con un obiettivo da 55 mm, saremmo soliti scattare a una velocità minima di 1/250 di secondo invece di 1/60. Eppure, grazie ai sette stop offerti dalla stabilizzazione, siamo riusciti a ottenere scatti nitidissimi a mano libera a circa 1/2 secondo con il 55 mm. Con il 38 mm, invece, abbiamo ottenuto risultati incredibili con esposizioni fino a un secondo. Un risultato davvero sorprendente.

Tra autofocus potenziato, un processore più rapido e la nuova stabilizzazione, la X2D rappresenta un’autentica rivoluzione per il medio formato, sfatando il mito che queste fotocamere siano lente e pensate solo per scatti riflessivi.

Riguardo alla connettività, la X2D, certificata Apple, funziona da remoto esclusivamente con dispositivi iOS. Tuttavia, per chi usa desktop, l’applicazione Phocus è disponibile sia per Mac che per PC. Oltre a permettere lo scatto in modalità tethered, Phocus offre strumenti avanzati per la modifica dei file raw, con una qualità dell’immagine superiore rispetto a quella ottenuta con Adobe Camera Raw e un’interfaccia più intuitiva.

  • Caratteristiche e prestazioni: 4/5

Hasselblad X2D 100C: qualità delle immagini e dei video

  • Una grande quantità di dettagli
  • Ampia gamma dinamica e colori realistici
  • Nessun video

Il sensore della X2D non si limita solo all’autofocus a rilevamento di fase e alla stabilizzazione su 5 assi: c’è molto di più. La risoluzione è quasi raddoppiata rispetto alla X1D II, raggiungendo i 100 MP, grazie a un design con illuminazione posteriore (BSI).

Un sensore BSI è noto per migliorare le prestazioni in condizioni di luce scarsa, e Hasselblad ha probabilmente scelto questa soluzione per mitigare l’aumento del rumore, un effetto tipico quando si riduce la dimensione dei pixel per inserire una maggiore quantità di informazioni sul chip. In sintesi, la qualità dell’immagine in situazioni di bassa luce rimane simile a quella della X1D II, pur offrendo una risoluzione decisamente superiore.

La sensibilità ISO arriva nuovamente a un massimo di 25.600, ma fino a ISO 6400 i risultati ci hanno convinto pienamente: il rumore nelle ombre appare come una grana fine e controllata. Riducendo l’immagine da 100 MP al 50% (pari alle dimensioni prodotte dalla X1D II), il rumore è ancora meno visibile. Per chi cerca il massimo della gamma dinamica, l’espansione ISO fino a 64 offre ulteriori vantaggi rispetto al livello base di 100.

Per dare un’idea delle capacità del sensore, la densità dei pixel sul medio formato da 43,8 x 32,9 mm è di 3,76μm. Questo valore è in linea con quello della Sony A7R V, che dispone di 61 MP su un sensore full-frame, e della Fujifilm X-T4, che offre 26 MP in formato APS-C.

Ciò che impressiona maggiormente è la fedeltà cromatica e la ricchezza dei toni, accompagnate da una gamma dinamica che supera i 15 stop. A differenza di altre fotocamere, non sono presenti preset interni come Standard, Vivido o Monocromatico, rendendo necessaria la regolazione dei toni in post-produzione. Tuttavia, grazie alla "Scienza del colore naturale" sviluppata da Hasselblad, i risultati sono straordinari già al primo scatto.

La nuova serie di obiettivi XCD V di Hasselblad mantiene le promesse, offrendo una nitidezza eccezionale su tutto il fotogramma, dai bordi fino al centro. Con un fattore di ritaglio di 0,79x rispetto al full-frame, il 38 mm che abbiamo testato corrisponde a una focale di circa 30 mm, mentre il 55 mm si avvicina a 43 mm. Durante la prova, però, abbiamo percepito un leggero limite nella gamma di lenti disponibili, in particolare per i teleobiettivi: il più lungo attualmente offerto è l'XCD 135 mm f/2.8.

Detto ciò, con una risoluzione di 11656 x 8742 pixel, la X2D permette ampi ritagli senza sacrificare i dettagli. Questo offre una flessibilità in post davvero notevole. Non possiamo negarlo: è un bel sollievo!

L'otturatore meccanico è integrato direttamente negli obiettivi XCD, grazie a un sistema a otturatore centrale (leaf shutter). Questo design riduce al minimo sia il rumore che le vibrazioni durante lo scatto e consente la sincronizzazione del flash a qualsiasi velocità dell’otturatore, un vantaggio significativo per la fotografia ritrattistica con il flash. La velocità massima dell'otturatore arriva fino a 1/2000 di secondo, mentre quella minima è estremamente generosa, spingendosi fino a un'ora e otto minuti senza richiedere l’uso della modalità bulb, semplificando notevolmente le lunghe esposizioni più complesse.

Nelle modalità automatiche, le opzioni di misurazione disponibili sono spot, spot con ponderazione centrale e ponderazione centrale, ma manca una modalità di misurazione valutativa multi-zona. Dato che la misurazione dell’esposizione è direttamente collegata al punto AF, è preferibile scegliere la misurazione spot per assicurarsi che l'area di messa a fuoco sia esposta correttamente. Regolando la compensazione dell’esposizione, è possibile intervenire su eventuali necessità di correzione, contando su un ampio margine di recupero dei dettagli nelle ombre e nelle alte luci, grazie all’ampia gamma dinamica del sensore.

  • Qualità delle immagini e dei video: 5/5

Perché comprare la Hasselblad X2D 100C?

The Hasselblad X2D 100C camera on a table

(Image credit: Future)

Ragioni per comprare 

Amate il design

Le fotocamere Hasselblad X System sono senza dubbio le più belle fotocamere digitali in circolazione. La X2D non solo ha l'aspetto e la sensibilità giusti, ma anche il design è perfetto. Il suo fattore di forma è compatto, soprattutto in considerazione del formato del sensore, ha un'impugnatura incredibilmente comoda e ci sono alcuni tocchi piacevoli, come la batteria estraibile.

Scattare ritratti con il flash

La X2D è una fotocamera per fotografi e, in particolare, si adatta alla nicchia dei ritratti con il flash. Grazie all'utilizzo di un otturatore a foglia, che consente la sincronizzazione del flash a qualsiasi velocità dell'otturatore fino a 1/2000 di secondo, i fotografi con flash possono sfruttare meglio le aperture ampie. La maggior parte degli altri sistemi concorrenti si ferma a 1/125 sec o 1/250 sec.

Siete amanti del colore

Avrà pure una risoluzione di ben 100 MP, ma la qualità delle immagini della X2D si distingue davvero per la resa dei colori e la gamma dinamica. Elaborate i file raw con il software Phocus di Hasselblad e noterete la differenza rispetto, ad esempio, a una fotocamera mirrorless full-frame e a Lightroom.

Ragioni per NON comprare 

È necessario tenere il passo con l'azione

Complimenti ad Hasselblad per aver aumentato la velocità e le prestazioni complessive della X2D rispetto a ciò che l'ha preceduta. Il tempo di avvio, la risposta dell'otturatore e l'autofocus sono tutti migliorati, ma l'autofocus è ancora più lento rispetto alle reflex digitali di fascia alta di 10 anni fa. Fortunatamente i nuovi obiettivi migliorano notevolmente l'esperienza della messa a fuoco manuale.

Volete tutte le funzioni

La X2D è più che altro un'esperienza fotografica purista. Procede alla velocità massima di 3,3 fps, non registra video e non troverete nemmeno una pletora di modalità di scatto in-camera e profili di immagine che fanno il lavoro per voi.

Volete un'ampia scelta di obiettivi

Degli attuali 13 obiettivi XCD del Sistema X di Hasselblad, c'è solo uno zoom (l'XCD 35-75 mm f/3,5-4,5), il teleobiettivo più lungo è l'XCD 135 mm f/2,8 (107 mm circa equivalenti al pieno formato) e l'obiettivo più veloce è l'XCD 80 mm f/1,9. Gli obiettivi sono anche molto più costosi di quelli della serie Fujifilm GF.

Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.