Recensione PlayStation Now

PlayStation Now: il servizio premium a pagamento per chi vuole giocare in remoto

PlayStation Now review

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Allo stato attuale, ciò che Sony ha creato con PlayStation Now è piuttosto sorprendente. L’azienda si è messa in gioco in un campo in cui molti hanno fallito (ricordate OnLive?) e ne è uscita fuori alla grande, con una piattaforma pronta ad essere sfruttata a dovere dal reparto videoludico dell’azienda giapponese.

Detto questo, ci sono ancora alcuni seri problemi da risolvere. A meno che non disponiate di una connessione davvero veloce, sarete sempre esposti al rischio di rallentamenti o interruzioni con gravi ripercussioni sulla fascia media dei videogiocatori, nonostante la qualità dello streaming e la selezione dei titoli siano migliorate nel tempo.

Come suggerito in precedenza, se non siete del tutto sicuri del servizio, aderite al periodo di prova gratuito di sette giorni, per constatare di aver trovato quello che fa per voi. Il peggio che potrà capitarvi sarà una notte di gameplay lento e irritante, ma potrete rimediare in pochi minuti recandovi sulla pagina ufficiale di Sony per annullare la sottoscrizione dell’abbonamento.

D’altra parte lo scenario migliore, e più probabile, offerto da PlayStation Now consiste nel lasciarvi di stucco dinanzi ad un’idea innovativa, che vi mette a disposizione un mezzo economico per farvi fare grandi abbuffate di titoli meno recenti che vi siete persi sulle vecchie console. 

Playstation Now review

L’angolo del “Mi piace” 

Come promesso, Sony ha rilasciato un catalogo ricchissimo di titoli. Scegliere quale gioco scaricare prima tra gli 800 (e più) disponibili è una decisione ardua e l’elenco è in continua crescita. La piattaforma funge benissimo anche da emulatore per i vecchi giochi, aggirando il fastidioso ostacolo della mancanza di retrocompatibilità presente sulle console.

Ma è lo streaming a farla da padrone: non occupando spazio su disco rigido e non richiedendo tempi di download, avete la possibilità di passare in un batter d’occhio da un titolo che vi scalda il cuore all’altro.

Abbiamo anche apprezzato la possibilità fornita agli utenti di poter usufruire di un periodo di prova gratuito del servizio, anche se limitato a soli sette giorni. Non che siamo contrari al pagamento di un abbonamento, ma occorre il necessario giudizio e buon senso prima di mettere mano al portafogli e spendere dei soldi per accedere a giochi che, magari, sono disponibili anche altrove. 

L’angolo del “Non mi piace” 

Attualmente, il giocatore medio è preda di un fenomeno per cui, dopo aver giocato a un titolo appena uscito, questo viene poi restituito alla metà del prezzo pagato inizialmente, in cambio di altri. Sarebbe stato fantastico se PlayStation Now avesse concesso agli utenti l’opportunità di sottrarsi a questa pratica; il condizionale è d’obbligo, in quanto gli sviluppatori hanno deciso di non inserire nel catalogo i titoli più recenti, preferendo optare per i classici del passato.

L’altro principale problema è legato alla questione della velocità della connessione; di tanto in tanto, i lag possono portare ad un’esasperata ingiocabilità, influenzando negativamente la vostra cadenza di tiro in uno sparatutto o facendovi finire dritti contro un muro in un gioco di guida. Nel peggiore dei casi, qualora il gioco si riavvii, potrete dire addio ai vostri salvataggi. 

Giudizio finale

PlayStation Now è oggi una piattaforma totalmente diversa rispetto a quella del periodo di lancio, quando il catalogo contava solo 80 giochi e non era implementata nessuna opzione legata ai download, ora disponibile per i titoli PS2 e PS4. Mentre, in un primo momento, si poteva essere incerti nel noleggiare un titolo o meno, oggi la scelta risulta più semplice grazie al passaggio completo alla fruizione del servizio previo abbonamento

PlayStation Now continua a evolversi e svilupparsi, attirando un numero sempre crescente di produttori pronti a scommettere sul futuro della riproduzione in streaming dei videogiochi e assicurando alla piattaforma un roseo avvenire.

Le domande da porsi al momento dell’iscrizione a PlayStation Now sono due: avete davvero intenzione di giocare a titoli di qualche anno fa e, cosa ancora più importante, sarete in grado di sopportare i brevi periodi di ingiocabilità, in cambio di oltre 800 giochi a vostra disposizione?

Se la vostra risposta ad almeno una delle suddette domande è no, potete avvalervi dell’opportunità di mettere in pausa l’abbonamento, in attesa che un maggior numero di produttori di giochi di terze parti sposi la causa PS Now o Sony dia una svecchiata al proprio catalogo. D’altronde, se su PS Now non sono presenti i titoli a cui volete giocare, perchè optare per questo servizio?

PlayStation Now non ha ancora l’appeal e il giusto tasso di contenuti imperdibili che invece contraddistinguono Netflix, servizio di cui cerca di emulare le gesta. 

Tuttavia, PlayStation Now potrebbe avere risvolti importanti non solo per Sony, ma anche per il modo di acquistare nuovi giochi in generale. Considerata l’elevata varietà del catalogo e le nuove opzioni di download dei titoli PS2 e PS4, ci sentiamo di consigliare questa piattaforma a coloro che ripongono una grande fiducia nella propria connessione internet, con quest’ultima che possa essere in grado di garantire una certa stabilità per tutta l’intera durata della sessione di gioco. 

Nick Pino

Nick Pino is Managing Editor, TV and AV for TechRadar's sister site, Tom's Guide. Previously, he was the Senior Editor of Home Entertainment at TechRadar, covering TVs, headphones, speakers, video games, VR and streaming devices. He's also written for GamesRadar+, Official Xbox Magazine, PC Gamer and other outlets over the last decade, and he has a degree in computer science he's not using if anyone wants it.