TechRadar Verdetto
La Olympus OM-D E-M1 Mark III è la fotocamera Olympus più convincente mai realizzata finora per professionisti e appassionati. Grazie al recente processore TruePic IX, offre la stessa potenza della costosa E-M1X in un corpo più compatto, ed è un'ottima fotocamera a tutto tondo. È adatta per realizzare grandiose fotografie e per registrare video di alta qualità, inoltre è rapida, affidabile e non c'è molto che non sia in grado di fare.
Pro
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Qualità costruttiva e maneggevolezza ottime
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Eccellente stabilizzazione delle immagini
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Alta velocità di raffica
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Numerose modalità di scatto
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Prestazioni AF migliorate per la fotografia sportiva
Contro
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L’impostazione di riduzione del rumore JPEG predefinitiva è troppo aggressiva
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EVF migliorabile
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Qualità dell'immagine scarsa in condizioni di bassa luminosità ad alti iso
Perché puoi fidarti di TechRadar
Negli ultimi anni, i fotografi sportivi e naturalisti non hanno mai avuto problemi quando si è trattato di scegliere una nuova fotocamera, dato il numero di opzioni interessanti che le aziende hanno proposto per cercare di ottenere il predominio del mercato. La Olympus E-M1 Mark III è un aggiornamento importante di un modello riuscito, arrivato sulla piazza per affiancarsi alle fila dei modelli micro quattro terzi (MFT). Alla fine del 2016 abbiamo apprezzato molto la Olympus E-M1 Mark II e nella nostra recensione ci siamo appellati a lei con il nome di “fotocamera definitiva”, adatta a chiunque desiderasse un modello tropicalizzato con cui scattare foto e girare video. Nel frattempo però, le aziende rivali hanno aggiunto al loro paniere diversi modelli mirrorless full frame, perciò la domanda che ci poniamo adesso è: “Quali miglioramenti ha fatto Olympus per mantenere competitiva la E-M1 Mark III in un mercato sempre più combattuto?” Dando una occhiata alle specifiche della E-M1 Mark III, sembra che essa sia più un'evoluzione del precedente modello, piuttosto che un cambiamento epocale. Ciò nonostante, la MkIII è stata oggetto di diversi perfezionamenti, la maggior parte dei quali ereditati dall'ammiraglia Olympus E-M1X che è molto più pesante e nondimeno costosa.
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Se la E-M1 Mark III si fosse chiamata “mini E-M1X” non ci avremmo visto niente di male, considerato le parentela stretta tra i due modelli. La E-M1 Mark III, come dicevamo, mantiene molte delle caratteristiche del suo predecessore. In particolare: il sensore di immagine, lo schermo, il mirino e la raffica ad alta cadenza. Ovviamente non mancano nuove ed efficaci novità tecniche. In particolare, il processore è di ultima generazione, è presente un nuovo joystick AF, l'inseguimento AF è stato migliorato, è stata aggiunta la ricarica USB, oltre ad una serie di nuove e raffinate modalità di scatto.
Dopo aver provato con attenzione la E-M1 Mark III e aver imparato ad usarla e configurarla per ottenere il massimo da lei, ci sentiamo di affermare che si tratta di una fotocamera eccezionalmente capace. La E-M1 Mark III ha fatto scuola dei modelli precedenti, e ciò l’ha aiutata a diventare un dispositivo raffinato che può essere utilizzato in una varietà molto ampia di scenari. Non è una evoluzione, ma la base di partenza era eccellente e una serie di modifiche mirate, in questo caso, hanno saputo fare la differenza.
Quanto costa?
È possibile acquistare la Olympus E-M1 Mark III singolarmente o in kit con alcuni obiettivi differenti. Nel primo caso la sola fotocamera parte da una cifra sopra i 1600 Euro, mentre con l'obiettivo M.Zuiko Digital ED 12-40mm f/2.8 Pro il prezzo sale ben sopra i 2200 Euro. In alternativa è disponibile anche in kit con l'obiettivo M.Zuiko Digital ED 12-100mm f/4.0 IS Pro per cifre a partire ai 2700 Euro, a seconda di dove si sceglie di acquistarla.
Il prezzo è abbastanza elevato, ma la fotocamera e gli obiettivi sono quasi inappuntabili. In generale, il sistema MFT è un buon investimento per i fotografi disposti a spendere per garantirsi un supporto adeguato nel tempo. Tuttavia ci sono diverse opzioni al momento tra cui scegliere, poiché come detto inizialmente, la concorrenza difficilmente rimane a guardare. Probabilmente la vostra affinità con le fotocamere Olympus e il fatto che possediate diversi obiettivi MFT, potrebbero farvi preferire E-M1 Mark III ai prodotti concorrenti più di quanto possa fare la fotocamera in sé.
Design ed ergonomia
- Corpo in lega di magnesio impermeabile alle gocce d'acqua (IPX1)
- Doppio slot per schede SD (uno slot è compatibile con schede UHS-II)
- Touch screen da 3 pollici completamente articolato
La gamma OM-D di Olympus ha saputo conquistare la nostra ammirazione già da tempo per via della sua ottima ergonomia. La fotocamera è molto piccola, ma l’impugnatura è solida e la disposizione dei comandi piacevolmente intuitiva. Rispetto a qualsiasi fotocamera Olympus OM-D o PEN, la E-M1 Mark III è certamente di un altro livello. Grazie all'ottima gestione generale e alle sue prestazioni, non esiste una fotocamera Olympus migliore per appassionati e professionisti. La E-M1X rimane ancora la fotocamera di punta di del marchio, ma potrebbe venire discriminata per via del suo peso e del costo. La E-M1 Mark III, invece, offre grandi capacità in un formato ben più compatto, sfoggiando il più recente processore TruePic IX, e possibilità di espansione tramite battery grip opzionale.
La presa è ottima in relazione alle dimensioni compatte, e si capisce subito che si tratta di una fotocamera fatta per durare, essendo il corpo realizzato in lega di magnesio, resistente alle intemperie e certificato IPX1. Non ci siamo fatti alcuno scrupolo nell'esporre la fotocamera a pioggia e polvere, anche se non abbiamo avuto l'opportunità di usarla in ambienti a bassissima temperatura. In aggiunta, l'otturatore è adesso è valutato per durare un minimo di 400.000 scatti. Non siamo completamente entusiasti della posizione dell'interruttore on/off, poiché nella maggior parte delle fotocamere si trova in alto a destra, vicino al pulsante di scatto e alle ghiere superiori. In questo caso invece si trova a sinistra, una posizione poco intuitiva finché non ci si fa l’abitudine.
Nella Mark III è stato finalmente introdotto un joystick AF che consente di selezionare rapidamente i punti AF tramite lo schermo o il mirino. Lo stick è comodo, molto reattivo e rende quasi inutili le funzioni touch dello schermo LCD articolato, ma usare l’uno piuttosto che l’altro è solo una ulteriore libertà permessa dalla piccola Olympus. Coloro che stanno valutando di fare il passaggio dalla E-M1 Mark II alla Mark III saranno contenti di sapere che entrambe utilizzano la stessa impugnatura verticale opzionale e le medesime batterie, permettendo un risparmio interessante.
La durata della batteria è rispettabile e arriva a 420 scatti dichiarati, tramite la modalità di risparmio energetico è inoltre possibile incrementare il numero di scatti ulteriormente. La MarkIII supporta la ricarica USB che permette di ricaricarla mentre si è in viaggio, tramite un power bank o un notebook. Ci sono poi due slot per schede SD, dei quali solo uno è compatibile con schede UHS-II. Per le modalità di scatto più veloci e registrare ad alta risoluzione è possibile contare sullo slot veloce, altrimenti se la richiesta di prestazioni è minima, si può usare l’altro slot e risparmiare di investire sulle più costose schede veloci.
L'EVF è lo stesso visto sulla E-M1 Mark II, è molto buono e ci piace in particolare la possibilità di usare una frequenza di aggiornamento di 120 fps, ma esistono mirini migliori e più grandi. Ad esempio la E-M1X possiede un mirino più grande fisicamente, così come quello della Panasonic G9, che presenta anche una risoluzione più elevata.
Con una tale gamma di funzionalità disponibile, non sorprende che il sistema di menu sia vasto e che stia diventando sempre più intricato da navigare. Tuttavia, Olympus offre una pagina chiamata My Menu per memorizzare le impostazioni utilizzate più spesso, oltre a quattro modalità di scatto personalizzate e selezionabili tramite l’apposita ghiera.
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Caratteristiche
- Stabilizzazione dell'immagine fino a 7,5 EV
- Modalità di scatto ad alta risoluzione fino a 80 MP
- Video cine 4K, oltre a video Full HD slow motion fino a 120 fps
In che modo Olympus E-M1 Mark III differisce dalle mirrorless concorrenti come Fujifilm X-T3 e Sony A6600? In linea di massima, privilegia la versatilità e le modalità di scatto rispetto alla qualità delle immagini. Non solo la E-M1 Mark III utilizza un sensore MFT più piccolo delle rivali, ma il sensore è lo stesso chip MOS Live da 20,4 MP della Mark II del 2016.
Troviamo ciò abbastanza deludente, perché le aziende concorrenti hanno lavorato molto sulla qualità dei loro sensori e in base agli standard odierni la qualità delle immagini della E-M1 Mark III difficilmente riesce a lasciarci a bocca aperta.
Inoltre, molte delle caratteristiche principali sembrano rimaste invariate, come lo schermo e l'EVF. Per contro, la fotocamera viene gestita dal nuovissimo processore TruePic IX e sono presenti modalità di scatto aggiuntive, un pratico joystick AF e la stabilizzazione dell'immagine fino a 7,5 EV.
Adesso esistono due opzioni per la modalità di scatto ad alta risoluzione: palmare e treppiede. In precedenza, si era limitati solamente all'uso del treppiede, per combinare esposizioni multiple in un'immagine da 50 MP. Adesso invece tale risoluzione è disponibile anche scattando a mano, e se si riesce a tenere la mano sufficientemente ferma dimostra di poter funzionare perfettamente. Al contrario, quando si utilizza la modalità treppiede, si ottiene come risultato finale una foto da 80 MP. Nell'uso quotidiano i limiti della modalità scatto ad alta risoluzione diventano chiari, ma quando l'intera scena è completamente statica, come nel caso di un paesaggio sereno o durante la fotografia di un prodotto, la funzione fa un buon lavoro e fa dimenticare la risoluzione del sensore limitata a 20,4 MP.
La funzione Live ND è disponibile solo in modalità manuale o in priorità di tempo, ma è utile perché offre la possibilità di ridurre la quantità di luce di luce fino a 5 EV. Ciò equivale a un filtro ND32 e pertanto, se non si possiede un filtro ND o se il vostro filtro è troppo debole e volete allungare ulteriormente l’esposizione, è possibile utilizzare questa funzionalità per farlo. Abbiamo utilizzato la nuova impostazione ISO estesa a 64 in contemporanea al filtro Live ND impostato su 5 EV e siamo riusciti a ottenere una velocità dell'otturatore di 60 secondi a f/13. L'effetto della lunga esposizione viene visualizzato sullo schermo, e permette di creare effetti speciali molto interessanti potendo addirittura osservarli ancora prima dello scatto. Niente male davvero! Ci piacerebbe vedere la modalità ND live disponibile anche per altre modalità di scatto, in particolare durante la registrazione video.
Riguardo al Live View, la modalità Bulbo si trovano ora sulla ghiera delle modalità di scatto, con le opzioni Composita/Live e Bulb/Time. Entrambe visualizzano l'esposizione sullo schermo in tempo reale in modo da informare quando è possibile terminare lo scatto.
Dato che si tratta di una fotocamera rivolta ad appassionati e professionisti, è ovviamente disponibile il controllo manuale completo dell'esposizione in queste di modalità di scatto, a differenza di quanto accade con le fotocamere entry-level della gamma, come la Olympus PEN E-PL10. È stata poi introdotta una nuova modalità AF, chiamata AF Cielo stellato. L’abbiamo provata utilizzando il nuovo obiettivo 12-45mm f/4 che non presenta la frizione durante la messa a fuoco manuale, e che sarebbe altrimenti complicato da utilizzare per l'astrofotografia, e si è dimostrata estremamente utile e molto affidabile durante i nostri test. Tale funzione è adatta per qualsiasi obiettivo con questa caratteristica e funziona come da manuale. La E-M1 Mark III ha un sistema AF a rilevamento di fase aggiornato, i miglioramenti si riscontrano in particolar modo nelle prestazioni, soprattutto in modalità AF con priorità di viso e occhi. L’utilizzo dell’autofocus è stato migliorato dall’aggiunta del joystick AF di fianco allo schermo posteriore, che facilita molto l’utilizzo della fotocamera sotto tutti i punti di vista.
Olympus offre la modalità Pro Capture, utile per scattare foto d’azione senza perdere un colpo. Si attiva quando l'otturatore viene premuto a metà, memorizzando fino a 35 scatti in maniera preventiva, prima dello scatto vero e proprio. Un'altra modalità di scatto che abbiamo trovato utile è quella di bracketing della messa a fuoco, in particolare perché ora l'immagine viene composta nella fotocamera anche per gli scatti eseguiti impugnando la fotocamera a mano. Qualsiasi soluzione che possa eliminare tempo di post produzione è benvenuta e i risultati ottenuti direttamente dalla fotocamera sono di buona qualità. Le dimensioni del sensore ridotto si prestano molto bene alla fotografia macro (rispetto a full frame e APS-C) grazie alla maggiore profondità di campo disponibile.
Sono presenti poi, la funzione di correzione trapezoidale direttamente da fotocamera, la modalità time-lapse con possibilità di salvare sia le singole foto che il video 4K finale, e altro ancora. La verità è che, più ci si addentra nel menu di sistema, e in particolar modo nelle opzioni delle modalità di scatto, più si scoprono le grandi potenzialità della E-M1 Mark III.
Tuttavia, la fotocamera non si limita soltanto a scattare foto. Le specifiche video di rilievo permettono di registrare in Cine 4K a 24fps (237 Mbps) e in Full HD fino a 120fps. Sono disponibili i profili colore opaco oppure OM-Log400, inoltre non mancano i jack per cuffie e microfono esterno. La registrazione viene supportata dalla potente quanto incredibile stabilizzazione dell'immagine da 7.5EV e rende la gestione manuale delle riprese molto fluida, anche se non riesce ancora a sostituire un gimbal.
Prestazioni
- Rilevamento di fase a 121 punti
- Otturatore silenzioso fino a 18 fps con AF continuo (inseguimento)
- Misurazione multi-pattern a 324 zone
Dall'accensione fulminea alla risposta dell'otturatore dell’AF rapido, alla raffica ad alta velocità, questa è una fotocamera che non deluderà nessuno in termini di velocità, poiché mostra delle performance di utilizzo tutt'altro che comuni. Le prestazioni di scatto prevedono ben 18 fps scattando con l'otturatore silenzioso e l’AF continuo, 15 fps con l’otturatore meccanico e 60 fps tramite otturatore elettronico e messa a fuoco fissa.
Con una scheda UHS-II inserita, siamo stati in grado di scattare circa 65 fotogrammi (Raw & JPEG), e il doppio in formato solo JPEG con la raffica a 18 fps, prima che la fotocamera iniziasse a rallentare.
Se invece, per esempio durante una competizione sportiva, si desidera scattare un numero illimitato di foto a raffica, è possibile utilizzare la modalità sequenziale a bassa velocità che prevede 10 fps tramite otturatore meccanico. Facciamo anche presente che “bassa velocità” in questo caso equivale a ciò che altre fotocamere riescono a fare alla massima velocità possibile. La prestazioni della E-M1 Mark III sono superate solo da modelli molto più costosi e specificatamente realizzati per la fotografia sportiva. Per gran parte del tempo, l’AF continuo sa riconoscere e inseguire un soggetto molto rapidamente e senza problemi anche sui bordi dell'inquadratura.
Tuttavia, abbiamo da fare due osservazioni relative a questa modalità AF; talvolta può capitare che l’AF miri lo sfondo e gli scatti siano fuori fuoco, ciò accade in particolar modo se il soggetto si sta spostando rapidamente nel senso della fotocamera oppure in quello opposto. L'AF tende ad esitare in particolar modo nel momento in cui il soggetto si avvicina verso la fotocamera. Quando si fotografano soggetti in movimento con la E-M1 Mark III è davvero importante assicurarsi che sia selezionata la modalità AF corretta per ottenere le migliori prestazioni.Ad esempio, l'array a 9 punti AF è risultato più preciso dell'intero array a 121 punti per soggetti singoli. Siamo invece rimasti piuttosto colpiti dalla raffinata messa a fuoco automatica con rilevamento del viso e degli occhi, capace di funzionare anche durante le riprese video.
Inoltre, abbiamo riscontrato che utilizzare l’opzione sequenziale L per l’AF rispetto a quella sequenziale H, permette di scattare un maggior numero di immagini a fuoco rispetto al totale. Ciò ci fa credere che nonostante le prestazioni della fotocamera siano ottime, è possibile fare un lavoro migliore evitando di spingerla al massimo delle sue capacità. L’evoluzione dell’AF è supportata dall'aggiunta del joystick menzionato prima. Il comando agisce anche mentre si guarda nel mirino e pertanto non è necessario distogliere lo sguardo dall'azione. La misurazione valutativa è risultata molto affidabile e una delle più accurate che ci è capitata di provare. Abbiamo trovato utile anche la presenza di un pulsante di compensazione dell'esposizione dedicato nella parte superiore della fotocamera, ma è ancora più veloce ruotare la ghiera anteriore per compensare l'esposizione quando si utilizzano le modalità di scatto semi-automatiche. Infine, anche le modalità di misurazione spot per luci e ombre funzionano davvero bene e permettono un maggiore controllo creativo sull'immagine.
Qualità dell'immagine
- Il sensore da quattro terzi e 20,4 milioni di pixel presenta alcuni limiti dovuti alle dimensioni
- I video 4K sono di qualità, grazie anche all’aiuto della potente stabilizzazione dell'immagine
- Buone possibilità di scelta degli obiettivi
Una delle cose che meno ci è piaciuta della E-M1 Mark III è la mancanza di novità lato sensore, poiché si tratta dello stesso da 20,4 MP che si trova nella E-M1 Mark II, con tutti i suoi pregi e difetti. In pratica la fotocamera è cresciuta intorno ad un sensore che è rimasto nel 2016. Al prezzo della E-M1 Mark III si trovano fotocamere alternative con una risoluzione più elevata, sensori più grandi e maggiore potenziale di raccolta della luce. Parlando di prestazioni in condizioni di scarsa luminosità, siamo soddisfatti delle immagini fino a ISO 800, valore in cui non si riscontra alcuna perdita di qualità percepita, ma che inizia a calare drasticamente a partire da ISO 3200. Se si scatta regolarmente in condizioni di scarsa luminosità, probabilmente esistono sistemi più adatti alle vostre esigenze.
Ma sono la continua innovazione di Olympus, con l’aggiunta di nuove modalità di scatto e tutti i lati positivi di un sensore di dimensioni ridotte, che consentono alla E-M1 Mark III di essere considerata una scelta valida. Ad esempio, si può fare grande affidamento sulla fotocamera per acquisire la messa a fuoco perfetta sugli occhi nella ritrattistica o mantenere un’ottima nitidezza nelle foto grazie alla stabilizzazione dell'immagine, o ancora utilizzare le funzioni di raffica per catturare il momento perfetto. Utilizzando l’AF Cielo stellato con la stabilizzazione dell'immagine attiva e montando la fotocamera su di un treppiede, siamo stati in grado di ottenere scatti sempre nitidi della volta celeste durante una notte fredda e ventosa.
La selezione di obiettivi nel sistema MFT (realizzato da Olympus, Panasonic e marchi di terze parti) è vasta. Se si desiderano dettagli nitidi e profondità di campo ridotta in qualsiasi situazione esistono diverse opzioni. Ci piace come un obiettivo f/1.2 in questo sistema abbia la capacità di raccogliere moltissima luce offrendo una profondità di campo maggiore equivalente a quella che si ottiene con una full frame a f/2.4.
Se state scattando con una quantità di luce ottimale la differenza non è così evidente. L'impostazione nativa minima di ISO 200 è un po' limitante in buone condizioni di luce, come in una giornata di sole o se si desidera realizzare lunghe esposizioni, ma è utile avere a disposizione una estensione ISO capace di scendere fino a ISO 64.
Rispetto alle fotocamere dal sensore più grande, nel formato Micro Quattro Terzi sono più evidenti un contrasto maggiore e una gamma tonale percepita limitata quando si scatta in modalità colore con profilo standard o vivido. Pertanto, la cosa più logica da fare è quella di attenersi alla modalità immagine naturale che presenta una resa dei colori molto piacevole, proprio come ci aspetta dalle fotocamere Olympus. Se mai fosse possibile fare osservazioni sulla resa cromatica, potremmo dire che il magenta e il rosso nei file JPEG sono un po' troppo saturi, con conseguente perdita di dettaglio. E ciò capita purtroppo anche in modalità naturale, che è la nostra preferita.
Ma per essere onesti, sarebbe corretto dire che accade anche in altre fotocamere e non è la prima volta che ci capita di osservare personalmente fenomeni di saturazione del colore. Per la stessa ragione, verdi e blu risultano meno carichi in JPEG rispetto a quanto accada nei file Raw. Oltre alla gestione dei colori, a nostro avviso, viene applicata una riduzione del rumore di default troppo aggressiva nei file JPEG.
Abbiamo perciò deciso di disattivare completamente tale riduzione, e in ogni caso è possibile effettuare modifiche in un secondo momento via software se si rende necessario limitare la quantità di rumore presente nelle foto. Chi utilizza la Mark III per girare video occasionalmente, rimarrà completamente soddisfatto, e ciò vale anche per chi sta iniziando a registrare video più seriamente. Il profilo del colore del registro appare eccezionale in Cine 4K e riprendere a mano libera permette di realizzare immagini fluide grazie all'eccellente stabilizzazione a spostamento del sensore, e alla messa a fuoco automatica capace di rilevamento del volto.
Verdetto Olympus E-M1 Mark III
La Olympus OM-D E-M1 Mark III è una fotocamera robusta, intuitiva e comoda da impugnare. È leggera e piccola, ma con buone possibilità di espansione. Inoltre la buona scelta di obiettivi permette di avere la flessibilità necessaria per garantirle una buona dose di prosperità. Andando più a fondo nei menu contorti ed esplorando tutte le opzioni delle modalità di scatto, diventa subito chiaro quanto sia una fotocamera completa sotto il punto di vista delle funzioni. Le varie modalità di scatto la rendono adatta per affrontare qualsiasi genere di fotografia, nei quali si destreggia grazie alle capacità innate della serie e migliorate versione dopo versione, permettendo al fotografo di lavorare velocemente in qualsiasi punto del processo fotografico.
Per via del prezzo, però, la E-M1 Mark III deve vedersela con una forte concorrenza contro mirrorless e reflex, altrettanto agguerrite. Per il prezzo richiesto è possibile portarsi a casa una fotocamera ad alta velocità e resistente alle intemperie, con un formato di sensore a scelta tra MFT, APS-C, o full frame. A questo punto sorge un dilemma già sentito in precedenza: “È la Olympus E-M1 Mark III la fotocamera che fa per me?” Se vi sentite limitati da un sensore di piccole dimensioni, la risposta è praticamente scontata. In tutti gli altri casi è difficile pensare ad un’altra fotocamera compatta altrettanto capace.
La concorrenza
La Panasonic Lumix DMC-G9 è un'altra fotocamera di punta con sensore micro quattro terzi che si presta molto meglio alla fotografia piuttosto che alle riprese video. La G9 ha ormai più di due anni, eppure nonostante la sua età, si comporta piuttosto bene.
La qualità tra la Mark III e la G9 è piuttosto simile, anche se personalmente preferiamo la resa cromatica Olympus. Entrambe offrono il massimo della stabilizzazione possibile, un display posteriore completamente articolato e una buona durata della batteria.
La G9 è una fotocamera più grande e pesante, però ha un migliore schermo LCD, il suo EVF è superiore, e inoltre può girare video 4K a 60 fps. La E-M1 Mark III però possiede un AF a rilevamento di fase complessivamente migliore, una raffica più rapida e più modalità creative di scatto. Ciò non ci sorprende, dato che è più recente, ma la E-M1 Mark III risulta nel complesso un acquisto più convincente.