TSMC avverte: la crisi dei componenti non finirà prima del 2022
La domanda arriva soprattutto da 5G e componenti informatici ad alte prestazioni
La crisi dei semiconduttori si protrarrà al 2022, secondo un fornitore di chip di alcune delle principali aziende tech, a causa della domanda sempre più elevata.
Durante una recente conferenza online, il CEO di TSMC C.C. Wei ha dichiarato che la capacità di produzione non soddisfa la domanda di chip, in particolare per i sistemi informatici ad alte prestazioni e i dispositivi 5G che sfruttano il nodo di elaborazione a 5 nm.
Secondo la testata di Taiwan United Daily News, la crisi riguarda tutti i nodi dell'azienda.
TSMC fornisce chip per Apple, AMD, Qualcomm, anche per apparecchiature di rete, iPhone e schede video. Dunque, la crisi ha un effetto domino su diversi settori, tanto che anche Intel è in trattativa con TSMC per la produzione interna di chip, anche per Amazon e Qualcomm.
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L'unico modo per risolvere la crisi dei chip è creare nuove fabbriche. Secondo Wei, l'azienda inizierà la produzione sul nodo da 2 nm nel 2025 e aprirà una nuova fonderia in Arizona per i processi a 5 nm entro il 2024.
Samsung sta negoziando un investimento da 17 miliardi di dollari per una seconda fonderia in Texas, nonché l'aumento di capacità dello stabilimento di Austin.
Intel investirà circa 20 miliardi per due nuove fonderie in Arizona e ha stipulato un contratto con il Department of Defense degli Stati Uniti per il suo nodo più avanzato, 18A, operativo nel 2025.
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