The Elder Scrolls 6: 5 aspetti da migliorare
The Elder Scrolls 6 sarà uno dei migliori open world della storia, ne siamo certi. Ma non dimentichiamo Skyrim...
The Elder Scrolls 6 è uno dei giochi più attesi del settore. Il videogame è stato rivelato all'E3 2018 con un breve trailer, che mostra poco più di un logo e un paesaggio montano. L’azienda ha dunque voluto inviare un messaggio ai milioni di fan sparsi per il mondo: ci stiamo lavorando. Dopotutto, a dieci anni dalla sua uscita, il predecessore di The Elder Scrolls 6, Skyrim, è ancora uno dei giochi di ruolo più amati e giocati del mondo videoludico.
Purtroppo, pare che occorrerà molto tempo per acquistare The Elder Scrolls 6: l’atteso open world è ancora in "fase di progettazione" e potrebbero passare molti anni per vederlo sugli scaffali.
Ciò non ci ha impedito di fantasticare su The Elder Scrolls 6 e su quali novità introdurrà rispetto ai predecessori. Nonostante i dieci anni sul groppone, ci sono ancora molti spunti che l'acclamata avventura fantasy di Bethesda può offrire per lo sviluppo di The Elder Scrolls 6.
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The Elder Scrolls 6 deve valorizzare e preservare la gioia dell’esplorazione
Dal momento in cui si emerge dalla grotta sulle colline di Skyrim, il senso di libertà è sbalorditivo. Sebbene il gioco suggerisca di recarsi verso il villaggio locale di Riverwood, l’utente è libero di fare quel che vuole e andare per la sua strada. La mappa rivela una vasta e misteriosa pianura nascosta dalla nebbia. È quasi impossibile resistere alla tentazione di scoprire cosa si celi lì sotto. Quale giocatore di Skyrim non ha preso una strada misteriosa che lo ha portato a una battaglia, alla ricerca di un tesoro o a una morte esilarante? Sebbene sia improbabile che The Elder Scrolls 6 sia un gioco lineare, speriamo che gli sviluppatori non sacrifichino il mistero dell'esplorazione per rendere il titolo più user-friendly. Sarebbe un vero peccato.
Non è così difficile scoprire tutti i segreti del mondo di gioco, come nella serie Dark Souls, ma nei giochi Elder Scrolls ci sono una montagna di personaggi, avventure e misteri che la maggior parte dei giocatori non ha mai vissuto. Coloro che amano immergersi nella lore del gioco, non sono rimasti delusi. Speriamo che The Elder Scrolls 6 mantenga quel senso di avventura ed esplorazione che ha reso celebre la saga.
Serve un ambiente più vivace, meno cupo
Sebbene il mondo di gioco di Skyrim sia iconico, dalle cime innevate ai verdi campi di Whiterun, l’ambiente è sempre parso un po’ troppo cupo. A differenza di The Elder Scrolls IV: Oblivion, che anche ora brilla con i suoi fiori colorati e le città vivaci, lo stile artistico di ispirazione nordica di Skyrim non ha mai convinto del tutto. Inoltre i dungeon del gioco sono spesso caverne oscure, il che non migliora certo la situazione. Anche se non sappiamo nulla di concreto sul mondo di gioco di The Elder Scrolls 6, a parte un dettaglio svelato nel trailer di Starfield, speriamo che ci porti in un angolo più luminoso e colorato di Tamriel.
Dal momento che The Elder Scrolls 6 sfrutterà la potenza delle console di nuova generazione, Bethesda avrà la possibilità di dare pieno sfogo alla propria inventiva. Ghost of Tsushima, ad esempio, è un titolo open world con un ambiente a dir poco fantastico e che contrappone i colori vivaci delle campagne giapponesi alla brutalità della guerra e dei villaggi bruciati. C’è contrasto, il paesaggio non è lineare. Speriamo che The Elder Scrolls 6 prenda la stessa direzione e si lasci alle spalle le grigie colline di Skyrim.
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Membro di tutte le gilde, maestro di nessuna
Skyrim ha un piccolo grande difetto: la trama è lineare e il personaggio può essere tutto. Al termine del gioco, è possibile diventare capo della Confraternita Oscura, della Gilda dei Ladri e dell'Accademia di Winterhold. Detto ciò, il protagonista è già di suo un “Sangue di Drago”, ossia il messia che ha il compito di salvare il mondo. Il protagonista ha già un destino, una via da percorrere. Il giocatore non può influenzare in alcun modo la trama.
Molti giochi di ruolo hanno questo “problema”: il protagonista si trasforma lentamente in una sorta di Dio in terra. In The Elder Scrolls VI, speriamo dunque che venga lasciata libertà di scelta anche al cammino del protagonista. Certo, dare più peso alle decisioni significa anche perdere alcuni contenuti, ma ciò renderebbe l'esperienza più memorabile.
Editor
L’editor di Skyrim lascia molto a desiderare: consente di personalizzare il protagonista in molti aspetti, ma non è nulla in confronto a quello di Oblivion. La maggior parte dei giocatori ha giocato a Skyrim in prima persona, tuttavia riteniamo che dar vita a un guerriero, un mago o un arciere con fattezze simili a quelle del giocatore renderebbe il titolo ancora più coinvolgente. Ciò potrebbe spingere molti utenti a vivere l’avventura in terza persona.
Nell'ultimo titolo di Bethesda Game Studios, Fallout 4, le conversazioni avvengono con una visuale in terza persona, quindi è possibile vedere sia il proprio personaggio che l’NPC di turno. Riteniamo che questa scelta abbia incoraggiato molto utenti a valutare meglio l'aspetto del loro personaggio. Detto ciò, in Fallout 4, i giocatori sono limitati solo all’aspetto del personaggio. Ecco, se l’editor di The Elder Scrolls 6 permettesse anche di selezionare più razze o caratteristiche che incidessero sulla trama, sarebbe fantastico.
NPC poco svegli
Le opzioni di dialogo in Skyrim sono diventate rapidamente “vittima” di meme. Quando un NPC si avvicina al personaggio, o viceversa, l’inquadratura viene forzata verso il volto del primo. I successivi dialoghi lasciano spesso a desiderare: alcune battute o modi di dire sono a dir poco terribili. Detto ciò, il problema più grande era che l’NPC di turno sembrava del tutto inconsapevole delle azioni del personaggio (o delle proprie): potreste uccidere un drago e salvare un'intera fattoria, e il contadino di turno comincerebbe comunque a parlare di come seminare il grano. Certo, The Elder Scrolls 6 non può fare in modo che ogni NPC abbia qualcosa di attinente da dire in ogni momento, ma sarebbe bello scoprire che stiamo avendo un impatto sul mondo di gioco.
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