TechRadar Verdetto
Ghost of Tsushima è un gioco open world avvincente, che fa delle battaglie e dell’esplorazione i suoi cavalli di battaglia, ma in alcuni punti manca di originalità.
Pro
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Un mondo meraviglioso da esplorare
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Combattimenti emozionanti e coinvolgenti
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Gameplay
Contro
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Non rivoluziona il genere
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Il protagonista è un po' noioso
Perché puoi fidarti di TechRadar
Tempo giocato: 40 ore
Piattaforma: PlayStation 4 (recensione su PS4 Pro)
Ghost of Tsushima è il primo videogame nel quale abbiamo dovuto scrivere un haiku. L'esclusiva tanto attesa per PS4 è un'ode al mondo dei samurai, le battaglie campali contro banditi e invasori sono il fulcro del titolo, ma si può anche apprezzare l'ambiente feudale giapponese.
Al gioco manca originalità, che però viene compensata da un’attenta ricostruzione storica del 13° secolo d.C. Sfrutta al meglio la tipica formula degli open-world e rappresenta il canto del cigno per PlayStation 4.
Disponibilità e prezzo
- Che cos'è? Un'epopea samurai open world realizzata dai creatori del brand Infamous
- Data d’uscita? 17 luglio 2020
- Su quali piattaforme è disponibile? PlayStation 4/PlayStation 4 Pro
- Prezzo? Sul PlayStation Store è in vendita a 70 euro
L'isola di Tsushima è una gioia per gli occhi
- Ambiente sapientemente realizzato
- Sistema di navigazione innovativo
- Schermata di gioco pulita e coinvolgente
Ambientato nell'anno 1274 d.C, Ghost of Tsushima vi metterà nei panni di Jin Sakai, l'unico samurai sopravvissuto a una brutale invasione mongola, guidata da Khotun Khan, nipote di Ghengis Khan. L'isola di Tsushima è stata devastata dagli invasori: le fattorie vengono lasciate in fiamme, i corpi delle vittime sono sparpagliati per le campagne, i banditi approfittano dell’assenza dei samurai e Lord Shimura (zio di Jin e governatore dell'isola) è stato catturato. Jin dovrà reclutare un gruppo di alleati e condurre azioni di guerriglia, per cacciare i mongoli dall’isola.
Se avete già giocato titoli open world come The Witcher 3, Assassin’s Creed: Odyssey o The Legend of Zelda: Breath of the Wild, avrete una vaga idea delle caratteristiche di Ghost of Tsushima. Come in The Witcher 3, è possibile esplorare un’enorme mappa ricca di missioni secondarie, acquistare armi e armature via via migliori e ottenere punti tecnica con cui apprendere nuove abilità. Si possono guadagnare punti tecnica anche trovando sorgenti termali rigeneranti, liberando accampamenti dalle truppe mongole o completando le missioni della campagna principale.
La mappa è enorme e offre innumerevoli attività secondarie. Abbiamo apprezzato molto il nuovo sistema di navigazione: il GPS e la classica minimappa sono state sostituite dal vento-guida, il che è un ottimo metodo per “pulire” l’interfaccia di gioco e rendere il titolo più coinvolgente.
Dal menu principale si ha comunque accesso alla mappa del mondo che, inizialmente, è oscurata dalla nebbia di guerra. Durante l’esplorazione, il giocatore dovrà prestare attenzione al paesaggio per trovare i punti di interesse: se i rami e le foglie degli alberi ondeggiano a sinistra, la destinazione si trova a ovest, se il fumo di un rogo soffia verso il giocatore bisognerà voltarsi e così via. Si può esplorare l’isola di Tsushima a piedi o a cavallo, che si può chiamare con un fischio.
L’innovativo sistema GPS di Ghost of Tsushima permette al giocatore di immergersi e godere del fantastico mondo di gioco realizzato da Sucker Punch. Anche la fauna selvatica gioca un ruolo importante: gli uccelli dorati volano verso le vicinanze di luoghi segreti, mentre le volpi lasciano delle tane per guidare l’utente verso i santuari Inari. E sì, potete anche accarezzare la volpe.
Katana e bomba fumogena
- Gli scontri all’arma bianca sono accattivanti
- Schermata di gioco minimal ed elegante
- Albero delle abilità
Se l'esplorazione rappresenta le fondamenta del gioco, il combattimento ne è il muro portante; è rapido, articolato, brutale e stimolante. All’inizio, Jin è un samurai piuttosto debole e anche un mediocre bandito può fargli le scarpe; nel tempo, si trasformerà in un vero maestro spadaccino armato fino ai denti e dotato di avanzate tecniche di combattimento stealth.
Saper maneggiare una katana è fondamentale ed è anche molto divertente. Molti scontri cominciano con un confronto 1 contro 1 nel quale effettuare un unico colpo mortale, come nei classici film sui samurai.
Quando si è circondati, tuttavia, è necessario essere più metodici. Jin dispone sia di attacchi leggeri che pesanti, schivate, blocchi e parate, e tutti possono essere modificati a seconda dello stile di combattimento scelto, selezionabile da un menu cui si accede tenendo premuto R2. Rompere la guardia dei classici bruti richiede una posizione di combattimento diversa rispetto a quella usata per gli spadaccini e imparare la forza o la debolezza di ogni nemico è vitale per vincere un combattimento.
Ogni qualvolta un colpo andrà a segno, la barra della risoluzione posta sopra quella della salute si ricarica e i punti a disposizione possono essere spesi per curare Jin o eseguire potenti attacchi avanzati. Completare missioni e sfide di esplorazione consente di guadagnare ciondoli che possono essere aggiunti alle armi per migliorarne le statistiche e abilità. La mappa è davvero ricca di opportunità e il monte ore a disposizione è notevole.
È anche possibile sfruttare un approccio stealth o forse è più corretto dire "Ghost", in questo caso. Come in Assassin’s Creed i soldati avranno un indicatore di allerta, mentre Jin dispone di una sorta di occhio dell’aquila, che consente di tracciare e individuare la loro posizione anche quando non sono in vista. Come se non bastasse, i banditi possono essere eliminati con assassinii furtivi.
È possibile pianificare con cura ogni attacco: ci sono molti nascondigli, si può scrutare il campo di battaglia e la ronda delle pattuglie nemiche, inoltre Jin dispone di un ampio arsenale di armi a distanza (frecce esplosive, bombe fumogene) per distrarre o eliminare gli avversari.
Secondo il codice dei samurai, l’approccio stealth è disonorevole: Jin se ne lamenta spesso nelle sequenze video, ma sono fondamentali per completare alcune missioni. Quelle di salvataggio, ad esempio, possono diventare rapidamente problematiche se il protagonista venisse scoperto.
Completando le missioni principali e sconfiggendo i boss, guadagnerete "Punti tecnica" da spendere nell’albero delle abilità. Le tecniche speciali hanno un impatto significativo sul gameplay. Le missioni non si devono affrontare necessariamente come samurai o ninja: si può anche optare per uno stile misto, la scelta spetta al giocatore.
Racconti mitici e tradizione samurai
- Tonnellate di contenuti secondari
- Gameplay vario e accattivante
- I racconti mitici sono fantastici
Le strade di Tsushima sono pericolose e sorprendentemente trafficate, ma non tutte portano a un combattimento. Spesso, imbattersi in un gruppo di banditi erranti o mongoli consente di salvare un ostaggio, che a sua volta introdurrà un nuovo punto di interesse: dai santuari, che aumentano le statistiche, a missioni secondarie o la scoperta di campi mongoli. Le missioni secondarie sono varie e divertenti.
Per riempire i punti Risoluzione si possono completare anche alcuni minigiochi: tagliare i bastoncini di bambù, trovare i ciondoli ad alta potenza negli insidiosi santuari shintoisti o sbloccare oggetti cosmetici scrivendo un haiku in specifiche location. L’isola di Tsushima è ricca di collezionabili, dalle risorse che possono essere vendute ai mercanti, a documenti e manufatti che rivelano di più sulla cultura e le tradizioni delle due fazioni in guerra.
Oltre alle temibili battaglie delle missioni principali, sono disponibili anche i “Racconti mitici”, missioni speciali con le quali si possono ottenere armature rare o mosse speciali; sono ispirate ai guerrieri leggendari di Tsushima (e vengono introdotte da bellissime vignette artistiche disegnate a mano) che vengono decantati dai musicisti e narratori dell’isola.
Sono missioni secondarie che consigliamo di completare per via delle incredibili ricompense e delle affascinanti boss battle. Starà a voi rintracciare i punti d’avvio delle stesse, con una mappa del tesoro o infiltrandovi in accampamenti pesantemente sorvegliati.
Sequenze video in stile Kurosawa, ma senz’anima
- Uno dei giochi PS4 più belli di sempre
- Il protagonista manca di fascino
- Cattura in modo eccellente l'atmosfera del classico cinema samurai
Ghost of Tsushima è ispirato ai classici film di samurai di Akira Kurosawa, basti pensare che è stata inserita una “Kurosawa Mode” in bianco e nero, che rimodella i paesaggi colorati con sfumature monocromatiche e il tipico rumore dei film. Da scontri mortali uno contro uno, alle rovine fumose e bruciate di castelli e templi in rovina, il gioco sembra un film interattivo di Kurosawa. La qualità tecnica è ottima: si ha la sensazione di rivivere le vicende storiche, davvero.
Ciò che ci ha lasciato l’amaro in bocca, a livello narrativo, è stato il mancato percorso di crescita del protagonista. Gli sviluppatori sembrano aver attinto dai film più cupi di Kurosawa come "Ran" rispetto a produzioni più energiche e con personaggi affascinanti come quelli di "Seven Samurai".
Tutti in Ghost of Tsushima sono seri, le eccezioni sono davvero poche, ma portano una ventata di aria fresca. Sia chiaro, l’isola di Tsushima è stata invasa e innumerevoli innocenti sono morti, ma senza un po' di leggerezza a fare da contrasto, diventa difficile apprezzare al meglio la serietà di Jin e dei suoi alleati.
Il protagonista è unico: si ama o si odia. Rappresenta il classico samurai: stoico, onorevole e... privo di umorismo. È più un Altair che un Ezio Auditore. Jin è diviso dal desiderio di combattere come un vero samurai, ossia affrontare gli avversari frontalmente, e la necessità di adottare uno stile più furtivo, dettato dalla netta inferiorità numerica.
In altre parole, deve decidere se onorare il passato è più importante che salvare le vite dei superstiti. Risultato? È sempre molto serio, combattuto sulle sue scelte e il fascino del protagonista è valorizzato più dalla trama principale che dalla sua personalità.
Al contrario, la ricostruzione storica è stupefacente. Sucker Punch ha prodotto una sorta di “Assassin's Creed: Samurai Edition”. Il brand di Ubisoft è apprezzato proprio per la sua maniacale attenzione ai dettagli storici e Ghost of Tsushima brilla in ciò. Dal suono del Koto a quello dello Shamisen, Tsushima sfoggia una natura lussureggiante e magnifica, con foglie di acero rosse e dorate che svolazzano intorno a Jin durante l’esplorazione. La natura in Tsushima è costantemente in movimento: dai fasci di erba che si piegano sotto la forza del vento, alle lucciole che illuminano i sentieri della foresta. Su una PS4 Pro, il frame rate è solido e privo di rallentamenti, nonostante la riproduzione in 4K HDR. Tuttavia le prestazioni possono variare in base all’hardware.
Conclusioni
Ghost of Tsushima è l’open world per eccellenza. La ricostruzione storica è fantastica e la lussureggiante natura dell’isola rende l’esplorazione accattivante.
Le missioni secondarie non sono avvincenti come quelle di The Witcher 3, il gameplay è meno divertente rispetto a quello di Breath of the Wild, il mondo di gioco non è avvincente quanto quello di Red Dead Redemption 2 e la sua trama è meno ampia di quella di Assassin’s Creed: Odyssey.
Detto questo, nemmeno i titoli sopracitati sono perfetti e Ghost of Tsushima riesce a combinare tutti i punti di forza di questi ultimi in un unico pacchetto. Siamo certi che apprezzerete molto i sanguinosi combattimenti all’arma bianca e il meraviglioso mondo di gioco; ciò che vogliamo farvi capire è che Ghost of Tsushima non rivoluziona il genere, ma ne è un ottimo rappresentante.
Gerald is Editor-in-Chief of iMore.com. Previously he was the Executive Editor for TechRadar, taking care of the site's home cinema, gaming, smart home, entertainment and audio output. He loves gaming, but don't expect him to play with you unless your console is hooked up to a 4K HDR screen and a 7.1 surround system. Before TechRadar, Gerald was Editor of Gizmodo UK. He is also the author of 'Get Technology: Upgrade Your Future', published by Aurum Press.